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Il presidente AIO, Fausto Fiorile, intervistato da DTI su progetti in corso e visione del futuro

L'intervento del Presidenta AIO, Fausto Fiorile, presso il congresso di Chia 2017.
P. Gatto, Dental Tribune Italia

P. Gatto, Dental Tribune Italia

mer. 26 luglio 2017

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Primi mesi di presidenza e dell’insediamento del gruppo dirigente 2017-2019, progetti in corso e visione del futuro. Su questi temi Dental Tribune ha posto alcune domande al Presidente dell’AIO durante il congresso scientifico 2017, tenutosi a Chia, in Sardegna.

È soddisfatto del nuovo gruppo dirigente dell’AIO?
Certo! È una squadra che ho proposto all’Assemblea elettiva nel dicembre scorso e che è stata eletta in toto; il Comitato Esecutivo sempre composto da 5 persone ed il Consiglio di Presidenza con funzioni di indirizzo della politica dell’Associazione. Una squadra nuova che annovera anche molte donne e giovani, tra cui Eleonora Cardamone quale Vice Presidente Nazionale e Gaetano Memeo in qualità di Segretario Sindacale.

Perché una donna alla Vice Presidenza? Nonostante le odontoiatre, in continua crescita, abbiano superato le 15.000 unità, raramente ricoprono cariche importanti nei Board delle Associazioni.
È vero sono poche le donne ai vertici delle Associazioni. Noi ci distinguiamo anche per questo. Abbiamo eletto donne che hanno già avuto esperienza amministrativa all’interno dell’AIO e che hanno dimostrato ciascuna un marcato valore ed operatività. Sono certo che oltre al loro valore come persone, proprio perché donne, potranno offrire alla discussione dei numerosi temi in agenda un contributo ulteriore legato alla loro sensibilità femminile.

Per i giovani quali nuovi progetti?
Oltre ai buoni propositi, ci vogliono i fatti. Abbiamo recentemente sottoscritto un protocollo con l’Associazione AISO (Associazione Italiana Studenti in Odontoiatria), per una stretta collaborazione con la nostra associazione, consentendo agli studenti di avvicinarsi alla professione e all’AIO fin da subito. La polizza Rc professionale dedicata ai neolaureati è un servizio dedicato ai giovani di particolare qualità. Una precisazione, tuttavia: io non sono favorevole alle categorizzazioni fatte per genere e per età, giovani-donne-anziani-uomini. I problemi dei giovani non possono essere risolti dai vecchi! I giovani devono prendere consapevolezza che vivere all’interno della professione e delle associazioni che la rappresentano è importante per il loro futuro! Devono pertanto farsi avanti e troveranno nell’AIO sempre uno spazio per dire la loro e per portare avanti le loro idee in quanto professionisti e non solo in quanto giovani. Tutti noi, giovani in testa naturalmente, dobbiamo rimboccarci le maniche se vogliamo risolvere i molti problemi della professione. Detto questo comunque, come vede, molti giovani sono entrati a far parte della nuova dirigenza AIO perché crediamo nei giovani.

Alcuni associati difendono molto lo studio monoprofessionale. Tanti giovani odontoiatri lavorano però nelle cliniche. Per AIO come dovrebbe essere lo studio di domani?
Pensare che il modello dello Studio monoprofessionale o associato, legato al Professionista con Partita Iva, sia lo strumento più idoneo a gestire le complesse problematiche economiche e fiscali che quotidianamente ci troviamo ad affrontare, è certamente sbagliato.
Il modello che ha funzionato egregiamente fino ad oggi deve essere aggiornato! Su 43.000 studi presenti sul territorio nazionale sono 5.000 le realtà gestite attraverso la forma Societaria con un trend decisamente in crescita essendo fino a pochi anni fa solo 500. Purtroppo ad utilizzare lo strumento delle Società nella professione odontoiatrica, sono soprattutto le catene in franchising e non i professionisti. Dal 2011 esiste la possibilità anche per i professionisti di gestire il proprio studio in forma societaria (sas, snc, srl, spa) attraverso le STP; il dentista deve sfruttare meglio questa opportunità! Proprio per la priorità dell’argomento il prossimo 2 dicembre, il tema del Congresso politico AIO che si svolgerà a Roma presso l’Auditorium della sede Enpam di via Torino, sarà “Nuovi modelli professionali; Le società tra professionisti”.

Non pensa che le società professionali potrebbero essere un trade-union tra dentisti esperti e giovani, più portati generazionalmente all’utilizzo di tecnologie digitali?
Certamente possiamo vederla anche come un’opportunità in questo senso, vale a dire come uno strumento che consenta il passaggio generazionale in maniera più funzionale; ma i giovani devono entrare nell’ordine di idee che la nostra professione, essendo una attività imprenditoriale a tutti gli effetti, richiede impegno, dedizione, sacrificio per poter essere gestita con successo.

A proposito di impegno, cosa pensa di aperture più ampie in termini di orario settimanale?
Il professionista di oggi deve essere sempre più attento alle esigenze del paziente ivi compresa anche la disponibilità ad orari più ampi rispetto a quelli a cui siamo abituati. È’ chiaro però che anche in merito a questo si deve pensare a modelli gestionali completamente nuovi che solo mettendo insieme più professionisti e più risorse è possibile realizzare; e siamo sempre nel preponderante tema gestionale. Per concludere il tema dei giovani e delle società tra professionisti, vorrei sottolineare che essendo oggi certamente più difficile per un giovane avere denaro da investire per aprirsi uno studio, si deve pensare a soluzioni nuove; affitto di spazi in altri studi, associazioni con altri giovani colleghi, collaborazioni che possono evolvere in associazioni con studi radicati sul territorio. Quello che è certo è che il futuro della professione non può essere rappresentati da un lavoro sottopagato all’interno di un low cost dove si rischia di snaturare la mission per cui tanto si è studiato. Per questo consiglio ai giovani professionisti di meditare su quello che veramente vogliono da questa bellissima professione. Questo deve essere il punto di partenza.

Passerei agli argomenti strettamente associativi. AIO ha nell’ultimo anno aperto convezioni e nuovi servizi per i Soci…

I servizi che offriamo sono generalmente proposti direttamente dall’Associazione. Solo sul tema della responsabilità professionale, divenuto con la legge Gelli preponderante, AIO ha ritenuto di costituire una Associazione ad hoc che ha denominato AIO Protezione. AIO Protezione offre a tutti gli associati una polizza Rc all’avanguardia predisposta in collaborazione con AON, la prima società di consulenza assicurativa al mondo. Non solo. Si stanno elaborando una serie di servizi per la protezione del dentista (consenso informato a cura di AIO elaborato alla luce delle recentissime sentenze, contratti tipo da utilizzare nei rapporti di collaborazione tra professionisti, monitoraggio degli eventuali sinistri in ambito professionale, sicurezza sui luoghi di lavoro). Oltre a questo abbiamo appena sottoscritto un accordo con AZIMUT sul tema della Previdenza integrativa che offre a tutti gli associati importanti opportunità di detrazioni fiscali per versamenti volontari per la propria pensione e quella dei propri dipendenti. Insomma tante carne al fuoco.

In conclusione qual è stato il più importante risultato nel corso, ancor breve, del suo mandato?
Il contratto di lavoro pensato su misura per tutti i dipendenti dello studio odontoiatrico che abbiamo depositato presso il Ministero del Lavoro pochi mesi fa. Ho avuto la fortuna di raccogliere i frutti di un lavoro che il Presidente Pierluigi Delogu e il Consigliere delegato Sebastiano Rosa hanno portato avanti per anni. AIO è stata la prima associazione in ambito odontoiatrico ad essere riuscita a raggiungere questo importante risultato. I Professionisti che fino ad oggi hanno utilizzato il contratto generico di Confprofessioni, avranno la possibilità di utilizzare questo nuovo strumento che offre importanti opportunità al datore di lavoro. Per applicare il nuovo contratto ai propri dipendenti è sufficiente che siano soci AIO e lo facciano presente al proprio Consulente del Lavoro.

Convenzioni, servizi… Comunque il vostro Associato non ha sempre avuto uno spiccato senso di appartenenza?
Si è vero, il senso di appartenenza legato alle molte battaglie combattute in passato a tutela dell’Odontoiatra, hanno aiutato molto l’AIO a crescere. Oggi però l’associato ha necessità di molto altro, ed i servizi in aiuto al professionista sono fondamentali.
 

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