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Il neo presidente Raffaele Iandolo parla del futuro della CAO Nazionale uscita dalle urne

lun. 29 gennaio 2018

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Scaturita dai risultati di una consultazione elettorale ad altissima frequentazione (cento per cento votanti) è nata il 24 gennaio a Roma la nuova CAO Nazionale che vede alla presidenza Raffaele Iandolo, 60 anni, laurea in odontoiatria (il primo alla presidenza CAO), alla Segreteria, Brunello Pollifrone, presidente di CAO Roma e nel Consiglio direttivo Gianluigi D’Agostino, Alessandro Nisio e Diego Paschina.

Nella sua prima esternazione da presidente, Iandolo ha avuto una parola deferente per Giuseppe Renzo che suona in parte come un programma: «Abbiamo la responsabilità altissima sulle spalle di tener fede alla lezione di un grande dell’Odontoiatria italiana». Una responsabilità che se da una parte spaventa «dall’altra ci stimola – dice – a dare il massimo». Al neo presidente Dental Tribune ha posto alcune domande…

Come mai ha deciso di scendere in campo con un nuovo gruppo alla guida della CAO Nazionale?Il vero problema di questi ultimi anni è che si è perso molto, forse troppo tempo, privilegiando la forma a discapito della sostanza e con una gestione poco condivisa su temi di fondamentale importanza per la nostra professione. Il risultato delle ultime elezioni ha permesso di voltare pagina, dando fiducia a un nuovo gruppo, che avrà un approccio e una mentalità diversi nel raccogliere le sfide che abbiamo davanti. Il nostro è un progetto nazionale di rilancio della centralità della libera professione, di cui l’Odontoiatria in Italia rappresenta l’ultimo baluardo.

Qual è la sua idea di CAO Nazionale?
È di primaria importanza promuovere la gestione condivisa delle funzioni fondamentali della CAO Nazionale con una collegialità nelle decisioni, che produrrà coesione e integrazione. La sfida per i prossimi anni sarà creare una struttura organizzativa appositamente costituita che si farà carico del coordinamento continuo tra CAO Nazionale e CAO Provinciali, assicurando loro l’assistenza di cui necessitano, soprattutto nel campo legale e amministrativo, nonché nella formazione legata all’attuazione delle nuove norme in tema di procedimento disciplinare.

Nella veste di neo Presidente, in quali direzioni intende muoversi? Dove insisterà la sua azione politica?
Abbiamo sviluppato un programma articolato in molti punti, poiché tanti sono gli ambiti che richiedono un intervento urgente. Penso a esempio al continuo diffondersi delle società commerciali, al fenomeno dell’abusivismo e del prestanomismo, alla semplificazione delle procedure amministrative per le autorizzazioni sanitarie. Tuttavia, nei numerosi colloqui intercorsi non solo con i colleghi presidenti CAO, ma soprattutto con i pazienti, a cui dedico ancora buona parte del mio tempo lavorativo, c’è una tematica molto trasversale che riguarda l’accesso alle cure con un costo minimo della prestazione che sia indice di qualità.  Le tariffe low cost non consentono trattamenti adeguati ed efficaci e la pubblicità sanitaria scorretta non aiuta a difendere il diritto alla salute, che è senz’altro un diritto preminente sulla libera iniziativa economica. È nostra priorità porre all’attenzione della classe politica una proposta di intervento per una serie di strumenti economici e fiscali che riportino nuovamente i pazienti a curarsi presso i nostri studi.

La CAO neoeletta dovrà definire il nuovo Albo degli odontoiatri secondo la Legge Lorenzin. Come porterete avanti il processo di riforme appena iniziato?
Negli ultimi anni, se non decenni, alla nostra professione è mancato un confronto con la classe politica che aiutasse a ridefinire e valorizzare il nostro ruolo. Per molto tempo abbiamo subito passivamente le regole che limitavano e penalizzavano la nostra professione (come non citare il recente DDL Concorrenza) piuttosto che promuoverne e scriverne di nuove. Da oggi si è aperta l’epoca di una nuova CAO costituente: garantiremo un impegno massimo nella stesura dei Decreti Attuativi della Legge Lorenzin, di concerto con il Ministero della Salute e con la Componente Medica, individuando nuove regole che portino a una fase di rinnovo generazionale e a un equilibrio di genere, con grande attenzione ai giovani neo laureati e a una maggiore trasparenza. A mio avviso sarà altresì indispensabile riscrivere e riformare la legge istitutiva della nostra professione (Legge n. 409/1985), così cambiata negli ultimi anni, ridefinendo e ampliando il campo di intervento degli odontoiatri.

 Come vede il futuro rapporto CAO/FNOMCeO?
Il rapporto con l’attuale gruppo dirigente della FNOMCeO è partito nel migliore dei modi, eleggendo all’unanimità sia il presidente Anelli che il Tesoriere D’Agostino, un odontoiatra. Ma l’attuale rapporto di reciproca stima andrà corroborato giorno per giorno, con un dialogo continuo, confrontandoci e discutendo su quali siano le scelte migliori per la professione medico-odontoiatrica. Abbiamo davanti un duro lavoro, ma anche la fiducia di poter raggiungere, insieme, importanti risultati.

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