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Perplessità di Iandolo (CAO) sull’ASO

gio. 24 maggio 2018

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Il Presidente CAO Nazionale, Raffaele Iandolo, si è rivolto al Ministro della Salute per chiarire alcuni dubbi provocati da alcuni punti dell’accordo Stato Regioni.

È vero che lei ha fatto un passo presso il Ministero per chiarire le operazioni che può fare l’ASO?
Ho ritenuto doveroso da parte mie e da parte di tutta la professione odontoiatrica sottolineare un’evidente criticità nell’Accordo Stato-Regioni approvato. Mi riferisco, in particolare, al comma 2 dell’art. 1 (individuazione della figura e del profilo dell’assistente di studio odontoiatrico).

Quali sono i punti che destano più perplessità?
In tale disposizione è previsto che “è fatto assoluto divieto all’assistente di studio odontoiatrico di intervenire direttamente sul paziente anche in presenza dell’odontoiatra e dei professionisti sanitari del settore”.La quotidiana esperienza di lavoro all’interno degli studi odontoiatrici prevede, invece, un’attività ovviamente di puro carattere operativo e ausiliario da parte dell’ASO nei confronti del paziente, sotto la stretta vigilanza dell’odontoiatra. Un’applicazione letterale della disposizione di cui al comma 2 dell’art. 1, potrebbe invece comportare il configurarsi, da parte degli organi di controllo, del reato di esercizio abusivo della professione da parte delle ASO e di conseguenza il reato di favoreggiamento nei confronti del professionista.

L’intervento è avvenuto in seguito a quesiti pratici sollevati nell’esercizio della professione oppure da un’analisi attenta del testo?
Chi svolge quotidianamente la professione non può non accorgersi dell’incongruenza tra l’attività svolta dall’ASO e le disposizioni previste nella norma di legge. Purtroppo, il testo dell’accordo era stato già approvato da tempo e non c’era più modo di intervenire direttamente. Soltanto una nota chiarificatrice da parte del Ministero della Salute potrà fugare ogni perplessità.

Vi è stata già una presa di posizione del Ministero?
Siamo in attesa di una risposta formale, anche se in un recente incontro con la direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute, ci è stata confermata piena disponibilità a risolvere la problematica.

Vuole fare un elenco di operazioni che a suo giudizio si potrebbero tranquillamente fare senza che nessuno dei due ASO e dentista corrano rischi giuridici e non?
A puro titolo esemplificativo e non esaustivo, alcune tipiche attività di assistenza all’odontoiatra consistono:

  • Nell’aspirare la saliva nella bocca del paziente;
  • Proteggere la lingua del paziente con lo specchietto durante gli interventi;
  • Tenere ben divaricate labbra e guancia per dare maggiore visibilità del cavo orale all’odontoiatra;
  • Aiutare l’odontoiatra nel posizionamento di alcuni dispositivi, quali la diga dentale, durante i trattamenti di conservativa e di endodonzia.

Colgo l’occasione per ribadire che l’attenzione rivolta a chiarire le specifiche competenze dell’ASO negli studi odontoiatrici è doverosa non soltanto nei confronti dei professionisti odontoiatri, ma soprattutto a tutela e a garanzia della salute dei cittadini, alla quale le nostre azioni sono sempre indirizzate.

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