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Giornata di studi sull’osteonecrosi e campagna contro il cancro orale

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Prof.ssa Giuseppina Campisi
Giuseppina Campisi

Giuseppina Campisi

mar. 8 maggio 2018

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Il fumo è l'indiziato numero 1 per il cancro alla bocca, la malattia paradontale e quale fattore di rischio per l’osteonecrosi delle ossa mascellari: una relazione pericolosa e da tempo accertata.

All’interno del Convegno svoltosi il 5 maggio a Spinetta Marengo (Alessandria) sulla “Osteonecrosi delle ossa mascellari da bifosfonati ed altri farmaci” (ONJ Update 2018) organizzato da Rete Oncologica del Piemonte e della Valle D’Aosta, Az. Ospedaliera di Alessandria e SIPMO, non poteva mancare un richiamo all’Oral Cancer Day in corso quello stesso giorno in tutt’Italia per iniziativa della Fondazione ANDI.

Il Convegno ha registrato il tutto esaurito, a conferma dell’esigenza da parte dei professionisti della salute di saperne di più sulla malattia ONJ e soprattutto sulla sua prevenzione e diagnosi. In apertura di giornata, è stato ricordato, proprio nel giorno dedicato all’Oral Cancer Day Nazionale.

Accanto alla ONJ da bifosfonati e altri farmaci, malattia molto recente (15 anni dal suo primo report) il carcinoma del cavo orale è un’altra malattia grave, anche mortale, sicuramente presente da molti più lustri sui libri di patologia, ma che non si è ancora riusciti a sconfiggere, né a diagnosticare sempre precocemente. E su questa criticità gli odontoiatri non possono non interrogarsi.

Secondo un’indagine Doxa del maggio 2017, commissionata dall’Istituto Superiore di Sanità, sono 11,7 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 22,3% della popolazione (22,0% nel 2016). Diminuiscono gli uomini tabagisti: 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016, ma aumentano le donne che da 4,6 milioni del 2016 salgono a 5,7 milioni.

Si fumano principalmente sigarette confezionate (94,3%) sebbene continui costantemente a crescere il consumo prevalente di sigarette fatte a mano (9,6%), significativamente più diffuso tra i giovani e preferito dagli uomini (16,6%) rispetto alle donne (12,8). L’età in cui si accende la prima “bionda” è di 17,6 anni per i ragazzi e 18,8 per le ragazze. Il 12,2% dei fumatori ha iniziato a fumare prima dei 15 anni.

Ma perché questa premessa? Perché le principali malattie del cavo orale (per incidenza o severità) negli Italiani adulti hanno un importante fattore di rischio comune: il fumo. Negli ultimi quarant’anni numerose ricerche hanno determinato come il fumare aumenti il rischio di sviluppare la malattia paradontale e, più recentemente, come le patologie gengivali in stadio avanzato accentuino, a loro volta, il rischio di ammalarsi di cancro.

È quanto emerge da uno studio Usa coordinato dalla Tufts University di Boston e pubblicato sul Journal of National Cancer Institute. I ricercatori hanno passato al setaccio i dati di esami dentistici completi eseguiti su 7.466 persone di Maryland, Minnesota, Mississippi e Carolina del Nord eseguiti dalla fine degli anni Novanta fino al 2012.

Tra questo campione sono stati diagnosticati 1.648 nuovi casi di tumore. Il gruppo di ricerca ha riscontrato un aumento del 24% del rischio di svilupparlo tra chi aveva una grave parodontite rispetto a quelli con una lieve o che proprio non l’avevano.

Tra i pazienti senza denti (che può essere un segno di grave parodontite), l’aumento del rischio era del 28%. Una malattia recente e grave come l’osteonecrosi delle ossa mascellari (ONJ) riconosce il fumo come fattore di rischio sistemico e locale, per non parlare del fatto che il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali.

Nella sua fase iniziale il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso macchie, placche, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Anomalie silenti che non presentano sintomi, sono persistenti e non si risolvono spontaneamente. Pericolosamente sottovalutate, vengono spesso etichettate dai pazienti come “infiammazioni”.

Sottoporsi a uno screening puntuale e periodico, eseguito da uno specialista è fondamentale per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.

Oltre al fumo, tra i fattori di rischio per l’insorgere del tumore della bocca (i.e. carcinoma squamo-cellulare) vi sono l’abuso di alcol (la combinazione fumo e alcool aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte) e l’età (>45 anni, come indice di esposizione ai fattori di rischio), e quali cofattori si ricordano scarse condizioni di salute orale (cattiva igiene e traumatismi); per il tumore della radice della lingua e l’orofaringe si è accertato il ruolo dell’infezione da Papilloma Virus ad alto rischio; per tutte le localizzazioni, si riconosce un ruolo protettivo a una dieta ricca di frutta e verdura.

Creato dalla Fondazione ANDI onlus 12 anni fa per informare e sensibilizzare i cittadini, l’Oral Cancer Day giunto quest’anno alla sua XII edizione, ha visto la discesa in strada di tanti dentisti volontari in 60 piazze italiane. Un’intera giornata in cui i cittadini hanno incontrato i dentisti nei gazebo appositamente allestiti ricevendo materiale informativo e, sottoponendosi in alcune località a un vero e proprio screening presso unità mobili attrezzate.

L’Oral Cancer Day continua idealmente dal 7 maggio all’8 giugno, attraverso la disponibilità dei dentisti ANDI di visite di controllo gratuite in migliaia di studi (tel. 800 911 202). Anche per questa edizione la Fondazione ha potuto contare sulla collaborazione di CAO Nazionale, del Cenacolo Odontostomatologico Italiano, della Società Italiana di Patologia e Medicina Orale (SIPMO) e dell’Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero Professionisti.

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