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Favorire le tecnologie digitali in odontoiatria dopo aver valutato i vantaggi per clinici e pazienti. Questa la mission DDS secondo il presidente Giuseppe Luongo

mer. 13 aprile 2016

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Al Collegio dei Docenti di Roma, il 15 aprile si svolgerà un Simposio, molto innovativo, dal titolo “Full Digital Dentistry”, organizzato dalla Digital Dentistry Society (DDS). Alla vigilia dell’evento abbiamo rivolto alcune domande al suo cofondatore e presidente Giuseppe Luongo, specialista in odontostomatologia e chirurgia maxillo-facciale, past president della Società Italiana di Osteointegrazione (SIO) ed esperto internazionale di implantoprotesi e chirurgia orale.

Quando è stata costituita la DDS?
Nasce negli ultimi mesi del 2014 dall’idea di un gruppo di clinici e ricercatori internazionali che rappresentano quanto di più avanzato esiste oggi nel campo delle tecnologie digitali applicate all’odontoiatria. La Società è aperta non solo agli odontoiatri, ma anche a medici, odontotecnici, informatici, fisici ed esperti di altri settori che abbiano comunque una relazione con la digitalizzazione dei processi nel campo dell’odontoiatria e della chirurgia maxillo-facciale.

Come nascono l’esigenza e l’idea di fondare la nuova Società?
L’esigenza nasce dalla percezione che all’enorme e rapidissimo sviluppo delle tecnologie digitali non sia corrisposta un’altrettanta evidenza scientifica riguardo alla validità di dispositivi e procedure che intendono sostituire i metodi convenzionali. La raccolta di esperti di diverse discipline in una Società scientifica internazionale senza scopo di lucro rappresenta la migliore soluzione per colmare questo gap.

Quali la mission e gli obiettivi?
Obiettivo primario è favorire lo sviluppo e l’applicazione delle tecnologie digitali in odontoiatria, valutandone con obiettività e rigore scientifico i reali vantaggi per i clinici e per i pazienti. Per raggiungerlo, la Società ha già stretto rapporti di collaborazione con università, industrie e differenti istituzioni pubbliche e private in vari Paesi, come dimostrano i tanti meeting e programmi didattici in agenda nei prossimi mesi. La DDS intende anche farsi carico di formulare linee guida per facilitare la pratica professionale e curare la diffusione di informazioni in maniera scientificamente corrette. Particolare attenzione è stata rivolta alle nuove generazioni che si confrontano da subito con questa complessa rivoluzione digitale. Accordi e partnership con le università di tutto il mondo garantiscono tale rapporto, e tutti gli studenti vengono accettati gratuitamente nella DDS.

Quali attività nazionali e internazionali svolgete attualmente?
In Italia, dove l’idea della nuova Società è stata concepita, i programmi sono particolarmente intensi. Il Collegio dei Docenti ospiterà, venerdì 15 aprile, un’intera giornata dedicata al digitale e interamente organizzata dalla DDS. Corsi di formazione, master di I e II livello ed eventi diversi sono attivi nell’Università di Roma, di Varese, di Milano “S. Raffaele” e di Siena, grazie al contributo attivo e alla lungimiranza dei docenti. All’estero, la Commissione scientifica ha già attivato eventi a Montecarlo, in Francia, Germania, Egitto, Paesi Arabi, Russia, Turchia e altri che si aggiungono continuamente alla lista delle nazioni partner, raccogliendo quotidianamente nuove adesioni.

Parliamo di “Full Digital Dentistry” a Roma e delle sue sessioni.
Rappresenta il tipico format con il quale intende muoversi la DDS nella costruzione dei propri eventi scientifici. Modello estremamente pratico con le aziende partner presenti in aula per mostrare ai partecipanti il concreto funzionamento della catena digitale: dall’acquisizione delle informazioni alla realizzazione dei manufatti. Apparecchi radiologici, software di progettazione, fresatori e stampanti 3D accompagnano le relazioni in un tutt’uno di teoria e pratica. Quattro le sessioni: 1. Acquisizione delle immagini; 2. Protesi; 3. Chirurgia e 4. Ortodonzia consentiranno una completa overview dello stato dell’arte delle tecnologie digitali applicate alla pratica clinica quotidiana.

Per concludere, quali saranno i temi “caldi” di questa nuova era digitale secondo il Presidente della DDS?
Il principale tema caldo riguardante tutti gli odontoiatri è quello di fornire indicazioni chiare e imparziali sui reali vantaggi dell’introduzione delle tecnologie digitali nella pratica quotidiana. È indubbio che la cosiddetta “rivoluzione digitale” cambierà il modo di progettare, eseguire e comunicare, un processo che comporterà notevoli investimenti in dispositivi, materiali e formazione. L’ambizione di DDS è costituire il punto di riferimento internazionale della trasformazione, aiutando il clinico a distinguere tra reali benefici e sterili effetti speciali.

Grazie per l’intervista.

Per maggiori informazioni: www.digital-dentistry.it.

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