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Estetica del volto interdisciplinare: il XXIII Congresso AIOP a Bologna conferma le posizioni dell’Accademia e conclude un biennio all’insegna dell’interdisciplinarietà

La tavola rotonda con Bruno Vespa.
P. Gatto

P. Gatto

mar. 25 novembre 2014

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Con il XXIII Congresso internazionale a Bologna (20-22 novembre) volge al termine il mandato biennale del presidente Leonello Biscaro che, unitamente al Consiglio direttivo, ha sottoposto all’attenzione dei soci protesisti tanti temi “caldi”. Principe dello studio odontoiatrico, il protesista si trova infatti a dover affrontare un’evoluzione rapidissima, che va man mano a definire il professionista del futuro.

Oltre ai temi tecnico-scientifici, Biscaro e il suo direttivo hanno affrontato, con decisione talvolta anticonvenzionale, anche il management dello studio attraverso corsi di formazione sulla gestione e la comunicazione, in un'ottica di evoluzione organizzativa dello studio e degli strumenti d'informazione dei propri pazienti presenti o futuri, alla luce di un cambiamento progressivo del contesto socio-economico.
Per quanto concerne la formazione tecnico-scientifica, se da un lato si è dato spazio ai nuovi materiali e loro utilizzo, mantenendo e migliorando i due parametri di predicibilità e mininvasività, dall'altro l'accento, nel corso del biennio, è stato posto sui trattamenti interdisciplinari e sull'estetica del volto, estesi, nel Congresso, non solo ad altre specialità odontoiatriche (come nei Meeting di Riccione 2013 e 2014), ma anche al coinvolgimento di altre discipline mediche, nell'ottica di una riabilitazione che è parte del viso, delle sue misure e dell'armonia.

Seppur introdotti, gli importanti temi del digitale entreranno nella sala principale nel 2015, nel corso della prossima presidenza di Fabio Carboncini. Da mettere in evidenza anche l'investimento che l'AIOP ha voluto fare nel comunicare la professione del protesista alla popolazione, che ha trovato riscontro in due momenti di sintesi: alle conferenze stampa con Bruno Vespa e al congresso 2013 e 2014, mentre si sta definendo il progetto AIOP-Altroconsumo.

Il venerdì 21 si è svolta, nell'auditorium del Centro Congressi di Bologna, un'accesa Tavola rotonda, modello “Porta a Porta”. Presenti non meno di 500 congressisti, sono stati commentati i risultati dell'indagine AIOP-Euromedia su Medicina estetica e Odontoiatria, cui hanno partecipato, con enfasi e non senza accese polemiche - oltre al presidente AIOP, Leonello Biscaro, e alla direttrice Euromedia, Alessandra Ghisleri - i medici estetici Emanuele Bartoletti e Gianluca Bertuzzi, il maxillo-facciale Mirco Raffaini, il medico legale Dario Betti, l'odontoiatra-medico estetico Ezio Costa, moderati da Bruno Vespa, il quale ha sfidato i protagonisti a rispondere a domande calde: «Può il dentista erogare prestazioni di medicina estetica?». E soprattutto: «Perché dovrebbe farlo?».

Il biennio 2013-2014 ha visto un'AIOP in crescita e grande partecipazione agli aggiornamenti proposti. Confermando l'andamento, sul tema “La protesi ed il volto: non solo estetica”, il Congresso 2014 ha avuto successo da un punto di vista partecipativo, sin dalla giornata precongressuale, in particolare, per quanto riguarda il corso dei relatori stranieri Christian Coachman e il maxillo-facciale Calamita Marcelo, entrambi dal Brasile. Letteralmente strepitosa la lectio magistralis di William Arnett di Los Angeles (USA) su “Volto, occlusione, vie aeree, goals della moderna odontoiatria”, che ha presentato 6 casi con dettagliata procedura per l'analisi del volto, un protocollo illustrato il giorno seguente in un live.

La relazione, proprio perché “magistrale”, è stata seguita con ammirazione, riguardando casi talmente estremi, complessi, costosi e lunghi (sino a 72 mesi di trattamento). La maggioranza dei partecipanti ha apprezzato l'opportunità di venirne a conoscenza, constatando tuttavia la rarità di una possibile applicazione nel proprio studio. L'analisi del volto, proposta invece da Ezio Costa, odontoiatra e medico estetico, ha evidenziato trattamenti interdisciplinari che associano tecniche di cosmetica odontoiatrica con la medicina estetica in casi quotidiani. Se, da un lato, trova una sempre maggiore attenzione da parte dei colleghi, che vogliono intraprendere questo percorso, sono numerose le resistenze e i dubbi sull'opportunità che siano lo stesso odontoiatra e lo studio a svolgere entrambi i trattamenti, se pur circoscritti nella zona periorale.

Il tema è stato trattato nell'incontro precongressuale congiunto delle accademie AIOP, Poiesis, SIME e AIME, nella tavola rotonda coordinata da Bruno Vespa e nel live di Ezio Costa del sabato. Una conclusione certa è che per affrontare i trattamenti interdisciplinari bisogna conoscere non solo la propria specialità, ma anche (seppur talvolta in diversa misura) quelle di altre discipline mediche che intervengono nel piano di trattamento.

Ottima la conclusione di Biscaro alla Tavola rotonda: se tutti hanno sottolineato la necessità della formazione per erogare trattamenti di medicina interdisciplinare, vero è che gli odontoiatri prevedono ormai da alcuni anni (e questo congresso ne è una dimostrazione virtuosa) il coinvolgimento di altre specialità mediche all'interno della propria (in)formazione, dovendo operare non solo dentro una bocca, ma in un volto, in un'anatomia e sul corpo di un paziente. Altri medici raramente si formano su discipline odontoiatriche e sull'intervento dei dentisti. Come sostiene Dario Betti, docente di Medicina legale a Padova, essi hanno piena titolarità (e il dovere) di intervenire su un distretto più ampio e complesso della semplice dentatura.

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