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Edentulia risolta con attacco monolaterale

Fig. 1. Situazione iniziale: con 4 impianti trasferiti sul modello, vengono realizzati i monconi.
Carlo Depaoli, Marco Monzani, Andrea Mucciarelli

Carlo Depaoli, Marco Monzani, Andrea Mucciarelli

lun. 10 marzo 2014

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L’aumento della durata media della vita ha portato a un significativo incremento della percentuale di popolazione anziana e quindi a un notevole incremento della quantità di soggetti parzialmente o totalmente edentuli. L’anziano oggi non chiede “solo” di poter masticare ma chiede un miglioramento estetico. È innegabile che anche nella terza età si intrattengono relazioni sociali che necessitano una cura estetica che probabilmente alcuni anni fa sarebbe passata in secondo piano.

L’edentulia porta molto spesso alla perdita dei rapporti occlusali e verticali. È evidente che nell’anziano le complicanze obbligano il team odontoiatrico a una valutazione più complessa e la scelta del piano di trattamento corretto non è sempre facile.
Il dr. Mucciarelli e gli odontotecnici De Paoli e Monzani intervengono in un paziente anziano e dopo aver studiato il caso decidono che la migliore soluzione è l’utilizzo di un attacco monolaterale che permetterà un ottimo comfort per il paziente, e soprattutto di non sovraccaricare troppo gli impianti residui.

Si presenta in studio un paziente anziano, 68 anni, edentulo nel mascellare superiore. Chiede un miglioramento estetico e funzionale. L’edentulia lo ha portato a una perdita totale dei rapporti occlusali e verticali. Il clinico riscontra la presenza di una grossa cisti e quindi si procede con l’asportazione chirurgica della stessa e successivamente con la rigenerazione ossea (innesto osseo).A distanza di un anno si procede con l’inserimento di sei impianti, ma due di questi non si osteointegrano. Gli impianti persi sono nella zona distale del mascellare superiore (quadrante 20). Analizzando il caso si evidenzia esclusivamente la possibilità del carico implantare da 15 a 23 e la necessità di completare l’arcata. Nella scelta protesica si pensa inizialmente alla barra primaria fresata con struttura secondaria, ma la si abbandona perché la posizione degli impianti è troppo vestibolarizzata. La seconda ipotesi è una struttura fissa cementata abbinata a una sella monolaterale con chiavistello per compensare l’edentulia del quadrante 20. Anche questa ipotesi viene scartata, poiché l’attacco risulta troppo rigido per il successo della riabilitazione. Si opta quindi per una struttura fissa cementata, assemblata con attacco UNILATERAL, prodotto dalla Ditta Rhein83 di Bologna, un dispositivo con caratteristiche biomeccaniche di semirigidità che permette di distribuire meglio le forze e riduce il cantilever, eliminando la leva distale eccessiva che sovraccaricherebbe i quattro impianti residui.

Leggi la notizia completa nella sezione CLINICAL/DENTAL LAB del sito Dental Tribune.

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