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Chirurgia orale e maxillo-facciale: Rivoluzionata dai modelli 3D stampati

Modello 3D (a sinistra) e immagine di una pianificazione virtuale di una ricostruzione mandibolare. (a destra) (Immagine: Peter Pulkowski, University Medical Center, Università Johannes Gutenberg di Magonza)

mar. 10 marzo 2015

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Magonza, Germania: I dentisti dell‘University Medical Center presso l'Università Johannes Gutenberg utilizzano la nuova tecnologia di stampa 3D per creare ai pazienti modelli precisi per diverse procedure chirurgiche. Il nuovo metodo aiuta a ottimizzare la “medicina personalizzata”, facilitando un lavoro minuzioso nei campi della chirurgia ricostruttiva e dell’implantologia.

La tecnologia della stampa 3D ha rivoluzionato vari settori lavorativi. Inizialmente utilizzata solo per la prototipazione, la stampa 3D è ora applicato anche nella produzione di massa, nell’arte e in ambito privato. Esistono molte possibilità di applicazione della tecnologia a fini puramente medici e per lo sviluppo di nuovi metodi di trattamento basati su modelli 3D stampati.

Il Centro medico universitario fabbrica per i suoi pazienti modelli tridimensionali specifici presso il Dipartimento di chirurgia orale e maxillo-facciale. Con la stampante 3D, i dentisti sono in grado di creare modelli esatti anche delle più piccole strutture anatomiche, come il tessuto osseo complesso. I modelli personalizzati vengono stampati basandosi su immagini mediche, quali tomografia computerizzata, tomografia a risonanza magnetica e radiografie e possono contribuire a migliorare diverse procedure tra cui la pianificazione delle ricostruzioni mandibolari e l’adattamento particolareggiato degli innesti.

Secondo i dentisti del Centro, questo nuovo approccio ha numerosi vantaggi sia per i pazienti che per i chirurghi, i quali sono messi in grado di preparare ogni intervento in dettaglio e regolare ogni fase adattandola al singolo paziente con l’utilizzo di modelli 3D stampati. I modelli e le strutture base necessari possono essere realizzati in loco e in pochi giorni. Questo modo di procedere accelera il procedimento che solitamente occupa diverse settimane a causa della stampa tridimensionale eseguita da società esterne.

Grazie all’ottimizzazione del procedere, i tempi della chirurgia e dell’anestesia sono ridotti, rendendo più veloce il recupero del paziente. Inoltre, il metodo migliora i risultati funzionali ed estetici in chirurgia e protegge l'osso, le gengive e gli altri tessuti circostanti dai danni.

Oltre alla sua applicazione pratica, la stampa 3D può essere utile alla ricerca dentale, per esempio in implantologia. Negli ultimi anni, il Centro ha stabilito diversi gruppi di ricerca interdisciplinari per studiare l'interazione tra cellule umane, tessuti e materiali estranei al corpo, una materia che costituisce una sfida notevole per i chirurghi nel campo dell'implantologia e della medicina rigenerativa.

Bilal al-Nawas, capo dell'unità di ricerca di BiomaTiCS e medico senior del Dipartimento di chirurgia orale e maxillo-facciale, ha spiegato come la stampa 3D abbia rivoluzionato il suo lavoro: «Siamo riusciti a colmare il gap tra ricerca e pratica: da un lato, la stampante 3D ci permette di pianificare rapidamente per i nostri pazienti ricostruzioni accurate presso il Dipartimento di chirurgia orale e maxillo-facciale; d'altra parte, ci permette di lavorare con altri gruppi BiomaTiCS nel tentativo di produrre nuovi materiali per impianti e ricostruzioni».

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