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Aumenti delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. E la salute?

mar. 18 giugno 2013

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Il rinnovo delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie concesso dal Governo, ha provocato un commento del presidente Andi, Gianfranco Prada. Vediamolo in sintesi.

«È più rilevante una cucina nuova o poter masticare o curare la dentatura del proprio figlio?».
È il presidente nazionale dell’Andi a porsi questa domanda in un comunicato stampa scaturito dalla notizia della concessione da parte del Governo del rinnovo delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. «Per il Governo Letta sembra più importante tutelare l’edilizia e ora anche i mobilieri piuttosto che aiutare gli italiani a curarsi».
«Il nostro SSN alle prese con le continue riduzioni dei finanziamenti – osserva la nota – non riesce a farsi carico delle richieste dei cittadini con necessità di curarsi, molto spesso impossibilitati a masticare non avendo risorse per rivolgersi all’odontoiatria privata, cosa di cui il dentista libero professionista non ha colpa. Recenti indagini hanno evidenziato che dal 2008 la maggioranza dei dentisti Andi non ha aumentato le tariffe, nonostante il rincaro dei costi per i servizi e i materiali utilizzati – puntualizza la nota. Non è il dentista ad essere caro, ma il fare una buona odontoiatria. Per questo motivo, il SSN non riesce a offrire agli italiani neppure le prestazioni odontoiatriche di base, figurarsi le cure ortodontiche e protesiche.
«Da tempo – continua Prada — chiediamo ai governi di intervenire prevedendo sgravi fiscali per i pazienti che effettuano cure odontoiatriche; questo li aiuterebbe a sostenere la spesa e consentirebbe alle casse dello Stato di incassare più introiti derivanti dalle maggiori tasse che i dentisti verserebbero». Il Servizio Studi Andi ha stimato in oltre un miliardo di euro la sola spesa degli italiani in cure odontoiatriche effettuate all’estero e sottratte così all’economia nazionale, senza contare il valore delle mancate cure dei pazienti che rinunciano alle prestazioni odontoiatriche (circa 33 milioni di persone), che potenzialmente potrebbe aggirarsi intorno ai 9 miliardi: tutti soldi che non entrano nelle casse dello Stato. Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni hanno dimostrato che, a fronte di un momentaneo mancato incasso per lo Stato, vi è un incremento delle entrate fiscali per le categorie coinvolte e quindi più introiti per il fisco. Incrementare le detrazioni per le cure odontoiatriche renderebbe, poi, meno conveniente rivolgersi ai finti dentisti, un esercito di 10 mila ciarlatani che giornalmente danneggiano la salute degli italiani.
«Nei prossimi giorni torneremo a chiedere, come abbiamo già più volte fatto con i loro predecessori, al Ministro della Salute e a quello dell’Economia maggiori detrazioni per chi effettua cure odontoiatriche, perlomeno per i titolari di redditi più bassi. Chiediamo di partire da loro, attivando una sorta di sperimentazione: perché qui non si tratta certo di sostenere i dentisti in difficoltà per la crisi, ma di tutelare il bene primario della salute degli italiani».

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 6 di Dental Tribune 2013 (giugno).

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