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Errare è umano, ma perseverare diabolico. Storia di un paziente… troppo furbo

Contenzioso (Shutterstock).
Maria Sofia Rini

Maria Sofia Rini

mar. 3 aprile 2018

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Un annetto fa la telefonata di un collega, Direttore sanitario di un grosso Centro odontoiatrico, mi richiedeva la disponibilità a risolvere un contenzioso tra la società e un “paziente scontento e insoddisfatto”.

L’esecuzione di una preliminare visita valutativa evidenziava palese colpa professionale da inadempimento (intervento mal realizzato, non eseguito secondo il programma condiviso, in parte non portato a termine) e danno fisico residuo.

L’intelligenza del responsabile amministrativo della Società portava il Centro, sulla base delle mie indicazioni e valutazioni, a transare e a chiudere il problema con piena soddisfazione delle parti. C’era qualche problema, ma i denti erano ancora presenti e in buona parte validi. Un’altra telefonata, di qualche giorno fa, mi ha messo al corrente che, soldi in tasca, il “paziente insoddisfatto”, aveva preso il bus per la Croazia, dove per pochi soldi aveva realizzato il suo sorriso da sogno (“... e ho pagato più di viaggio che di cure!”).

Purtroppo, però, i sogni durano poco. Qualcosa si è rotto e i denti non ci sono più. Tornare in Croazia? Ci vuole tempo e poi inutile sperare in un risarcimento. Andare da un odontoiatra italiano? Costa. Tornare al Centro? Non mi vogliono. Andare dall’odontotecnico, può essere una bella idea, tanto i denti non ci sono più. I problemi intanto peggiorano. Che ci sia una nuova responsabilità professionale? Da recuperare ancora un po’ di soldini? Siamo pur sempre in Italia… Di lì la telefonata del paziente all’odontologo forense in vista di un nuovo, possibile, risarcimento.

Caro il mio paziente furbo e forse credulone: errare è umano, ma persistere è diabolico. Sulla Croazia mettiamo una pietra sopra. Pochi sono stati gli euro, ma grandi i danni e nulle le possibilità di risarcimento. Quanto all’abusivo c’è la denuncia e le sanzioni previste dal decreto Lorenzin.

Ma sanzioni e sequestri non danno soddisfazione, né tantomeno soldi. Tutte le tue scelte, caro “paziente scontento”, miravano a ottenere ben più di un bel sorriso. Volevi spender poco, ottenere tanto e magari guadagnarci attraverso qualche risarcimento. Forse (e non credo di sbagliare) la colpa non è tutta di chi ti ha legalmente o illegalmente “curato”.

Fatto sta, comunque, che a te l’odontoiatra legale non serve.

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