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730 precompilato. Consigli e considerazioni del Presidente Nazionale ANDI

Gianfranco Prada
ANDI

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mer. 20 gennaio 2016

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Mancano pochi giorni alla scadenza prevista dal Governo per l’invio da parte dei medici ed odontoiatri dei dati delle spese sanitarie sostenute dai propri pazienti, come indicato dalla norma sul 730 precompilato. Una legge fortemente contestata da ANDI, contro la quale l’Associazione ha usato tutti i mezzi disponibili per renderla non applicabile, almeno per i liberi professionisti.

«Le criticità non sono contro la possibilità per il contribuente di ricevere il 730 precompilato», dice il Presidente ANDI Gianfranco Prada che ricorda come in un “Paese normale” ciò sia un atto dovuto. «Le criticità – aggiunge ‒ sono verso un sistema che tratta noi professionisti come sudditi, chiedendoci di fare il lavoro che spetterebbe all’Amministrazione pubblica. Lavoro che per noi comporta dispendio di tempo e denaro in investimenti e risorse umane».

Presidente Prada, oltre a questo cosa possiamo dire sul 730 precompilato?
Che certamente è un bel pasticcio, una nuova grana da gestire. Il Governo, sulla questione, si è dimostrato arrogante e impreparato. Ha deciso che la cosa si doveva fare (e su questo aspetto nulla da ridire) ma l’ha portata avanti senza considerare che il sistema che aveva ideato per la raccolta dei dati della spesa sanitaria era solo ipotetico, non attivo e non adatto ad essere utilizzato per i fini che il Governo stesso si era prefisso. In nessun Paese civile sarebbe possibile pubblicare una norma ad agosto 2015, poterla applicare, in pratica, solo il 16 gennaio 2016 (ed ancora con alcune lacune nel sistema tessera sanitaria) e oltretutto imponendo a medici e dentisti di applicarla retroattivamente a partire dal gennaio 2015. Di fatto solo da sabato scorso la piattaforma del Sistema Tessera Sanitaria consente a dentisti e medici di dare attuazione alla norma. Poi ci sono tutti gli altri aspetti tecnici, giuridici e legali per cui ANDI ha attivato tutte le possibili azioni per confutare e cercare di modificare la norma, a cominciare dal contestare il principio che per dare un servizio ad alcuni cittadini (quelli che utilizzano il 730) lo Stato demandi altri cittadini (medici e dentisti) a farlo (senza compenso) e non lo faccia in prima persona con i suoi dipendenti ed i suoi mezzi.

Cosa dice a chi vi accusa di non averci pensato prima, di aver contestato la norma quando oramai non c’era più nulla da fare?
Che critica l’associazione sbagliata. Appena l’Ufficio Politico ci ha passato le prime bozze del Disegno di legge che estendeva gli obblighi per il 730 precompilato ai professionisti della sanità abbiamo cominciato a segnalare il problema e le incongruenze alla Politica e cercato di far modificare il provvedimento. Era addirittura il febbraio 2015 .Da quel momento abbiamo intrapreso un lavoro continuo e incessante con tutti gli interlocutori politici, i nostri consulenti e legali che ci ha portato fino a ricorrere al Tar contro la norma (ma per farlo si doveva necessariamente attendere che questa venisse approvata e pubblicata in GU – agosto 2015), passando per le richieste di chiarimenti e gli atti di significazione al Ministero delle Finanze, all’esposto al Garante della Privacy etc.
Un’attività di lobbyng che per i primi tempi ci ha visto “combattere” da soli per poi, fortunatamente, essere raggiunti e sostenuti dalla CAO, dalla FNOMCeO, e dalla FIMMG.

Con quali risultati?
Dicevo prima dell’arroganza della Politica. Avevano annunciato che nel 730 precompilato riferito ai redditi 2015 sarebbero state inserite anche le spese sanitarie e non hanno voluto ammettere che questo non era possibile, perché il sistema messo a punto dallo Stato non era in grado di farlo.
Ogni volta che abbiamo posto il problema ai politici ci sembrava di parlare con dei sordi. Anzi con istituzioni che facevano finta di non conoscere o non voler sentire e capire, malgrado le solite rassicurazioni di rito...Comunque siamo riusciti ad intervenire positivamente sulle sanzioni e sullo spesometro, grazie alla sensibilità, in particolare, dell’On.le Pelillo.
Poi viviamo in un Paese con regole e meccanismi incredibili. Il Tar si pronunzierà sulla nostra richiesta di annullamento della norma a mesi di distanza dalla scadenza dell’obbligo. Se il Tar ci darà ragione avremo l’amara soddisfazione di aver vinto, dopo aver passato comunque giorni al computer per inserire, inutilmente, dati che l’Agenzia delle Entrate già avrebbe ricevuto attraverso la proposta che avevamo fatto di anticipare l’invio dello spesometro del 2015.

Sulle sanzioni AIO sostiene che di fatto non avete ottenuto nulla, quelle rimangono.
Non avrei voluto commentare la posizione di AIO, ma sono costretto dopo l’ultimo comunicato che hanno fatto la scorsa settimana: annunciano che ANDI e la CAO si sono adeguati alla loro proposta emendativa di chiedere il rinvio dell’invio dei dati (ricordo che l’unica azione pubblicizzata da AIO sul tema è stato l’invito tardivo al Governo a presentare un emendamento in tal senso alla Legge di Stabilità, quando questa era già giunta nella versione definitiva e immutabile al Senato per il voto finale!). Ma dove erano quando ANDI ha incontrato i Sottosegretari al MEF, i politici delle Commissioni che discutevano la Legge di Stabilità, i tecnici per scrivere l’emendamento poi approvato che ci ha tolto almeno le sanzioni per l’anno 2015 e il costo del commercialista per inviare anche lo spesometro?? Ai colleghi dico solo che quanto abbiamo ottenuto era il massimo ottenibile (fate anche un paragone di quanto conta nell’attuale quadro politico un sindacato che ha oltre 5 milioni di Iscritti come la CGIL e quanto ha fatto ANDI con 24.000 Soci!). Se non fosse stato approvato il nostro emendamento qualsiasi errore formale commesso dai dentisti, dai medici o da chi hanno deciso di delegare per l’inserimento dei dati avrebbe comportato, senza possibilità di contestazione, l’applicazione della sanzione di 100 euro per ogni errore e per ogni fattura.

E per agevolare i dentisti costretti a fare gli straordinari per inserire i dati cosa avete attivato?
Per agevolare i nostri Soci abbiamo attivato, gratuitamente, un sistema che consente di inserire i dati molto più agevolmente rispetto a quello attivato dal sito del Sistema TS. Stiamo dando sostegno ai nostri Soci, attraverso il Numero verde ANDI fornendo tutte quelle informazioni necessarie, le nostre Sezioni provinciali stanno facendo un lavoro incredibile per informare e supportare i colleghi. Per chi ha molte fatture da inserire e le ha già consegnate al proprio commercialista consiglio di delegarlo, almeno per l’invio di quelle del 2015. Molto probabilmente il proprio consulente fiscale ha già inserito in computer i dati necessari, che può agevolmente esportare ed inviare attraverso il Sistema TS. Sul fronte politico, poi, stiamo ancora confrontandoci, insieme alla FNOMCeO ed alla FIMMG con il Ministero delle Finanze ed il Governo per ottenere almeno una proroga di qualche giorno del termine ultimo per inserire i dati, in attesa del TAR…

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