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Un’App gratuita per aiutare a orientarsi nella diagnosi morfologica delle lesioni del cavo orale

Fig. 1a - Fotografia digitale di paziente con quadro clinico e diagnosi di Lichen Planus Orale.
G. Campisi.

G. Campisi.

lun. 15 gennaio 2018

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In un’intervista sul valore del digitale in medicina orale (luglio 2017) la prof.ssa Giuseppina Campisi aveva elencato tra i principali campi di applicazione i sistemi diagnostici e gli applicativi tutoriali. Una tematica che sarà approfondita al 5° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano su “Concretezza delle conoscenze in Patologia Orale” (Viareggio, 26 27 gennaio).

Nella prevenzione del cancro, ma in genere di tutte le malattie del cavo orale, sono indispensabili i sistemi diagnostici: basti pensare alla Diagnostica per Immagini (es. CBCT, RM, TC) o, più vicino alla semeiotica clinica, alla fotografia digitale, quale strumento di registrazione e di confronto nel tempo delle lesioni mucosali e gengivali del paziente. Nessun moderno odontostomatologo o medico orale può farne a meno soprattutto per il follow-up delle lesioni potenzialmente maligne (Figg. 1a, 1b).

Ma non finisce lì. Le immagini digitali nel prossimo futuro potranno servire anche ad altro: si sta già ricercando come eseguire il riconoscimento automatico (Pattern Recognition) di quelle intraorali. Le immagini cliniche digitali sono state il leitmotiv della prima APP tutorial nel campo della Medicina Orale, DoctOral, sviluppata da Olga Di Fede e Giuseppina Campisi, entrambe del Settore di Medicina Orale dell’Università di Palermo.

Infatti, nel 2016 le due ricercatrici hanno ideato un’App “DoctOral”, gratuita e disponibile su tutti gli app store (iOS e Android), per aiutare odontoiatri, medici e studenti a orientarsi nella diagnosi morfologica (per tipo e colore) di lesioni del cavo orale (Figg. 2a, 2b).

Qui di seguito i link:
https://itunes.apple.com/us/app/doctoral/id1071070334l=it&ls=1&mt=8
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.olgadifede.olgapp&hl=it

È la prima App in grado di fornire, esclusivamente agli operatori del settore sanitario e agli studenti di Medicina e di Odontoiatria, una funzione molto semplice: il riconoscimento (non automatico, ma ragionato) di una data lesione del cavo orale, differenziandola per colore o per morfologia.

L’utente carica la foto di una lesione o la scatta direttamente, a quel punto viene guidato nel percorso, rispondendo a domande a risposta multipla, e potrà giungere a una o più ipotesi diagnostiche e, per ognuna di queste, troverà una scheda riassuntiva, alcune immagini cliniche di riferimento e percorsi di verosimiglianza con la sua foto.

Di recente, l’APP per la quale si registrano periodicamente migliaia di download, è stata oggetto di rivisitazione da parte delle inventrici (con il supporto di sviluppo tecnico di Olomedia srl e quello clinico-scientifico di Vera Panzarella-Az. Ospedaliera Univ. Palermo) con estensione alla lingua inglese.

Ma oltre alla fotografia digitale, l’Odontostomatologia può da poco fruire della tecnologia “Optical Coherence Tomography” − OCT per lo studio in vivo e non invasivo degli strati superficiali delle mucose orali (Figg. 3a- 3c). Tecnologia molto conosciuta in ambito oculistico e dermatologico, l’OCT permette di ottenere immagini a sezione trasversale dei tessuti biologici che assomigliano a quelle ottenute con gli ultrasuoni. Entrambe le metodiche sfruttano un segnale retrodiffuso, riflesso dai differenti strati del tessuto, per ricostruire un’immagine strutturale. La differenza è che l’OCT sfrutta un fascio di luce e non di onde sonore.

L’alta risoluzione spaziale dell’OCT permette, quindi, di effettuare anche per la Medicina orale quella che viene chiamata “biopsia ottica” fornendo informazioni diagnostiche in tempo reale sul sito esaminato. Le immagini sono ottenute in vivo con l’uso di una sonda per OCT a fibre ottiche flessibili.

L’OCT possiede un ampio range di potenziali applicazioni nella diagnosi di patologie a carico di svariate strutture del corpo umano come ad esempio l’occhio, la pelle, il tratto gastrointestinale, respiratorio, genito-urinario e il cavo orale. Al momento, presso il Settore di Medicina Orale (G. Campisi, G. Capocasale, V. Panzarella), si stanno studiando e sviluppando le applicazioni su cancro orale e lesioni potenzialmente maligne e su quelle desquamative e vescicolo-bollose, grazie all’utilizzo di un moderno dispositivo di ATeN (Advanced Technologies Network) Center dell’Università di Palermo. Alla fine dell’indagine, si potranno combinare i quadri clinici, le foto digitali e le immagini OCT per decidere i siti della mucosa orale più utili ai fini della biopsia e della diagnosi isto-morfologica.

Accanto a DoctOral, la comunità medica e odontoiatrica italiana potrà fruire di ProntOral, un’APP che offre la possibilità di conoscere con un click i Centri di Sanità Pubblica e Convenzionata presso i quali eseguire una visita alle mucose del cavo orale (conoscendo così denominazione, medici, contatti, indirizzo e soprattutto modalità di accesso); inoltre, mediante geolocalizzazione, l’utente potrà trovare il Centro più vicino al suo corrente domicilio. Si potrà poi accedere, sempre gratuitamente, a sessioni su news e altri link informativi di pubblica utilità.

L’APP è stata voluta da Fondazione ANDI e Società Italiana di Patologia e Medicina Orale per migliorare la fase di prevenzione secondaria, soprattutto delle lesioni maligne del cavo orale o potenzialmente tali; parte da Palermo sotto la guida del Settore di Medicina Orale (G. Campisi e O. Di Fede) e la sua forza sta nell’avere intuito i desiderata e le necessità dell’utente, quali l’accesso diretto e gratuito con un click, alle principali informazioni sui Centri dove eseguire una visita e un approfondimento diagnostico-terapeutico.

A trarne vantaggio, questa volta, dovrebbe essere la lotta alla più pericolosa delle malattie del cavo orale, il cancro della bocca, che in tanti anni di progetti di prevenzione primaria e secondaria, purtroppo, in Italia, non ha mai registrato una drastica diminuzione di incidenza e mortalità.

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