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Temi clinici e risvolti sociali al II Congresso Nazionale CAO

Inaugurazione (© Patrizia Biancucci).
Patrizia Biancucci

Patrizia Biancucci

mar. 17 dicembre 2019

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Grande la soddisfazione di Raffaele Iandolo, presidente CAO Nazionale, al II Congresso Nazionale, organizzato dalla Commissione Nazionale Albo Odontoiatri, 13-14 dicembre 2019, presso l’Auditorium Antonianum di Roma, nel riscontrare lo stesso successo della prima edizione di Torino, nel dicembre 2019, e fiducioso nella riuscita della prossimo evento previsto per il 19 dicembre 2020.

Il titolo “Odontoiatria, eccellenza italiana” voleva preannunciare la presenza di relatori di comprovata eccellenza made in italy che hanno aperto finestre di grande interesse odontoiatrico, spaziando dall’implantologia all’ortognatodonzia, dalla parodontologia all’endodonzia, dalla conservativa alla protesi, dalla patologia orale alla chirurgia.

«Una manifestazione che – ha detto Raffaele Iandolo, padrone di casa - oltre a rappresentare un momento di aggiornamento culturale per i Presidenti e le Commissioni di tutti gli Ordini Provinciali d’Italia, ha anche un significato di aggregazione e di condivisione tra colleghi ed amici che hanno la stessa missione istituzionale e che vogliono crescere insieme».

Presenti i 106 presidenti CAO provinciali, l’apertura dell’evento è stata preceduta dai doverosi saluti di rappresentanti istituzionali come Filippo Anelli, presidente FNOMCeO, Alberto Oliveti presidente ENPAM, Gianfranco Carnevale presidente CIC, Roberto Di Lenarda presidente Collegio docenti, per le associazioni di categoria Carlo Ghirlanda (ANDI), Fausto Fiorile (AIO) e Gianvito Chiarello (SUSO), per OMCeO Roma il presidente Antonio Magi e Brunello Pollifrone presidente CAO Roma.

Durante il pomeriggio di venerdì 13 e la mattina del 14 dicembre, i relatori si sono alternati con presentazioni di un’ora, stimolando l’interesse e catturando l’attenzione dell’uditorio grazie ai contributi di alto valore scientifico e culturale che, sebbene compressi in quei sessanta minuti, confermano l’Odontoiatria Italiana come tra le migliori, se non la migliore del mondo.

Nomi di notevole caratura, tra i quali Roberto Pistilli (mal posizionamento e post rimozione dell’impianto), Pini Prato e Giano Ricci (salvare i denti o fare impianti?), Alfonso Caiazzo (socket preservation), Tiziano Testori (chirurgia minimamente invasiva) e Gaetano Calesini (management tissutale morfogenetico). Novità di quest’anno lo spazio riservato all’Ortognatodonzia: l’intervento a quattro mani di Massimo Ronchin (bellezza del sorriso e del viso) e Pietro di Michele (ampia disanima sulle OSAS), al di là degli aspetti tecnici squisitamente ortognatodontici, ha risvegliato la curiosità dei colleghi anche per i tanti risvolti sociali, relazionali e lavorativi, le conseguenze in termini di spesa sanitaria pubblica, la necessità di una efficace prevenzione e soprattutto l’interdisciplinarietà sia con il modo odontoiatrico sia con quello medico.

 

 

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