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Il futuro dell’odontoiatria clinica e extra-clinica al 63° Congresso Nazionale Scientifico ANDI

Carlo Ghirlanda Presidente Nazionale ANDI.

mer. 29 settembre 2021

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Venerdì 24 settembre, con l’evento pre-congressuale, l’VIII Workshop di Economia in Odontoiatria dal titolo “Società, sanita e odontoiatria post-covid”, si è aperto al Palazzo dei Congressi di Riccione il 63° Congresso Nazionale Scientifico ANDI da titolo “Odontoiatria tra tecnologia e multidisciplinarietà”. Alla presenza di circa 600 partecipanti, i lavori congressuali sono iniziati con il workshop economico che aveva lo scopo di dare ai congressisti una panoramica completa dell’attuale situazione economica post-covid del paese e analizzare i possibili scenari futuri per la professione odontoiatrica.

A moderare il workshop era presente Isidoro Trovato, Giornalista economico del Corriere della Sera, che ha introdotto le relazioni di: Il dott. Carlo Ghirlanda Presidente Nazionale ANDI, il Prof. Giovanni Orsina Direttore Luiss School of Government, il Prof. Piergiorgio Odifreddi Matematico e saggista, il Dott. Alberto Oliveti Presidente ENPAM, il Prof. Renato Mannheimer EUMETRA, consulente Centro Studi ANDI e il dott. Roberto Calandriello del Centro Studi ANDI.
Prima di dare parola ai relatori, il moderatore ha tenuto a precisare quelli che sarebbero stati i punti su cui si sarebbe articolata la mattinata:

  • Tema della ripartenza;
  • Analisi delle tracce profonde che la pandemia ha lasciato nei professionisti e nella popolazione;
  • Analisi delle complessità e degli scenari futuri che aspettano la professione a seguito delle modifiche socio-economica provocate dal covid.

Dopo un breve saluto da parte del dott. Ghirlanda, che ha tenuto particolarmente a dare il suo benvenuto a rappresentanti della CAO presenti al congresso, il dibattito è subito partito con l’intervento di Giovanni Orsina, professore di storia contemporanea, che attraverso un excursus storico ha illustrato alla platea come l’attuale situazione economica sia simile alla situazione degli anni trenata del novecento. Dalla sua relazione sono emersi alcune considerazioni quali:

  • Come la complessità del nostro mondo si è sempre più evidenziata negli ultimi decenni rendendolo ingovernabile e provocando un senso di perdita di controllo nella popolazione provocando un sempre più crescente senso di angoscia;
  • Una produzione di tensioni politiche molto forti basate sulla spinta dei populismi, che con il covid rischiano ancora più di aumentare la distanza tra i cosiddetti vincenti della globalizzazione, che vivono nelle grandi città, e i chi vive nei piccoli centri che si sente di essere in pericolo da queste trasformazioni;
  • Come la sfida di questa fase post-covid stia nel cercare di salvaguarda un gruppo di attori – i professionisti – che avendo delle competenze globali, ma con delle radici locali, possano fare da molla per riuscire a tenere insieme questa polarizzazione sociale, evitando che si vada verso un ceto globale sempre più ristretto e ricco in contrapposizione ai gruppi locali lasciati soli. Perciò, il ruolo dell’associazionismo risulta in questo periodo storico di accelerazioni prodotte dal covid, un elemento fondamentale per una società libera.

A seguito della relazione del Prof. Giovanni Orsina è stato il turno del Prof. Piergiorgio Odifreddi che, attraverso l’esposizione di concetti strettamente connessi ai numeri, da buon matematico, ha voluto sottolineare la situazione che a suo avviso è molto preoccupante sia a livello nazionale che globale. Dalla sua relazione emerge la necessità di calmierare la popolazione mondiale e di ridistribuire i redditi a favore dei paesi più poveri. Ha voluto anche mettere in evidenza la contraddizione in atto sul tema climatico, precisando che non è possibile andare verso una riduzione di questo problema basandosi su un processo di crescita economica. In conclusione, ha pronosticato per il futuro un potenziamento dell’attività associativa sia a livello micro che macro poiché solo attraverso una cooperazione di tutti gli attori si possono vincere le sfide del futuro.

Ha seguire ha preso la parola il dott. Oliveti, che nel suo intervento ha voluto porre l’attenzione sulla responsabilità di poter coniugare l’esigenza di un rilancio economico, sia generale che specifica del settore odontoiatrico, con la consapevolezza della coesione sociale. Tutto ciò deve avvenire perseguendo percorsi di qualità e di dimostrazione di efficacia delle scelte fatte, poiché in caso contrario si correrebbe il rischio entrare in un’area di confusione che farebbe perdere il concetto di unitarietà verso un rilancio efficiente.

Con l’intervento del Prof. Renato Mannheimer, i partecipanti hanno potuto valutare in modo analitico quello che è il risultato dell’indagine statistica realizzata tra la popolazione italiana compresa nella fascia di età tra i 18 e i 75 anni conclusasi qualche giorno prima. Dai dati mostrati del prof. Mannheimer, risulta evidente come la professione dell’odontoiatra sia vista positivamente nella popolazione e come la fase critica post-covid si stia concludendo. Tutti gli indicatori risultanti del sondaggio pongono la professione odontoiatrica in una posizione di estrema positività in ottica futura. Infatti in chiusura, il professore ha voluto sintetizzare in tre punti i risultati del sondaggio:

  • Giudizio sulla professione positivo;
  • Effettivo momento di crisi durante la fase del lockdown;
  • Fine del momento critico e ottime prospettive di ripresa.

L’ultimo intervento della mattinata ha visto come protagonista il dott. Roberto Calandriello, che ha esposto un’analisi molto precisa sulla professione odontoiatrica, esponendo tutta una serie di tabelle numeriche che confrontavano la situazione della professione pre-covid e quella post-covid. Facendo un sunto conclusivo di quanto mostrato, ha voluto ribadire che attraverso un’aggregazione professionale si potrà resistere alla burrasca provocata dalla pandemia. Infatti questa aggregazione potrà portare a:

  • Una migliore condivisione delle conoscenze
  • Una divisione delle spese
  • Compressione dei costi e delle imposte.

Prima della chiusura del workshop, il presidente Ghirlanda ha ripreso la parola e ha voluto sottolineare come l’ANDI abbia cercato di indagare molto in profondità tutte le variabili che si sono mostrate in questo complesso periodo, per poter essere sempre al fianco della professione e degli associati portando loro un supporto importante nel raggiungimento della loro soddisfazione professionale.

Nel pomeriggio, con il saluto di Laura Tosi, sindaco di Riccione, è partito ufficialmente il congresso Scientifico, che nelle due giornate ha visto l’alternarsi di prestigiosi relatori che hanno affrontato a 360° il complesso mondo dell’odontoiatria in un ottica di rilancio professionale e economico.

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