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Al primo Congresso Nazionale IAO un meeting di odontologia forense, medicina legale e contenzioso

Giancarlo Barbon

Giancarlo Barbon

lun. 22 ottobre 2018

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Durante la prima giornata del Congresso Nazionale IAO, prima edizione, si è svolto nella Sala Mercurio un meeting di Odontologia Forense, sul contenzioso medico-legale in odontoiatria implanto-protesica. Sessione condotta interattivamente con domande/risposte rivolte ad un panel di esperti in materia, facenti parte della IAO.

Dopo l’introduzione ai lavori da parte di Tiziano Testori, il moderatore della seduta Marco Scarpelli ha spiegato ai presenti come la sessione si sarebbe strutturata: in pratica si è deciso di porre sul tavolo degli esperti (tra cui Testori, Covani, Galli, Zucchelli, Bressan) le situazioni più frequenti di contenzioso in ambito implanto-protesico, già individuate in fase precongressuale fra una serie di quesiti posti all’attenzione degli organizzatori e raggruppati per argomento, per ottenere dal panel giudizi e risposte in merito.

«Finalità del dibattito – ha precisato Scarpelli – fornire agli odontologi forensi presenti in aula una serie di “Linee-guida” cliniche di comportamento in odontoiatria implantare in ottemperanza alle norme giuridiche e deontologiche che regolano la professione ed aderenti alle “Raccomandazioni cliniche” esistenti. Tutto al fine di evitare il contenzioso».

Ha ricordato inoltre come in sinergia con la CAO nazionale, rappresentata in aula da Diego Paschina, si è da poco arrivati ad un accordo e riconoscimento fra FNOMCeO e CSM di due figure distinte di professionisti per Albo di Ordine: il medico legale e l’odontologo forense, ognuno nel rispetto del proprio ruolo e competenze. Scarpelli ha quindi posto le domande agli esperti basate sulle più frequenti cause di contenzioso. Tra le altre:

  • quali linee guida da seguire nel collegamento protesico diretto impianto/dente naturale;
  • quali forme e spazi fisiologici per i tessuti molli e per gli impianti in un’overdenture;
  • quanti, quali e dove inserire impianti in una riabilitazione con overdenture;
  • come comportarsi in lesioni minimali o perforazioni più estese dei seni mascellari durante gli interventi di rialzo;
  • quali e quanti i supporti radiologici alla clinica necessari e/o sufficienti ad una corretta progettazione di una riabilitazione implanto supportata, e così via.

Su queste ed altre tematiche è intervenuto Covani affermando che in tutti i casi, alla base di qualsiasi approccio clinico col paziente deve sempre instaurarsi un rapporto fiduciario reciproco che si conclude con un valido ed adeguato consenso informato, nell’interesse del paziente stesso, ma anche in ottica di prevenzione di contenziosi.

Scarpelli ha sottolineato a tal proposito che un corretto follow-up dei lavori riabilitativi può essere a pieno titolo il modo di evitarli controllando nel tempo i lavori eseguiti e comunica alla platea di un progetto di “protezione della prestazione” che coinvolge a posteriori il paziente stesso in compliance col professionista.

Tale iniziativa è già in pratica stata codificata e sono stati creati documenti ad hoc per lo studio professionale a supporto. Il progetto potrà essere utile in futuro in previsione dell’evoluzione giuridica dell’odontoiatria con il coinvolgimento di Fondi, Assicurazioni, Terzi paganti e così via, a garanzia del rapporto contrattuale odontoiatra/paziente.

Dopo la fase di domande/risposte la sessione è proseguita con un dibattito interattivo fra i colleghi presenti in aula ed il panel di esperti con approfondimento dei temi affrontati, a conclusione di quella che, di fatto, si è rivelata una “produttiva” tavola rotonda.

 

 

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