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Venerdì 24 febbraio, nell’Aula A1 del Polo Didattico di Odontoiatria della Sapienza di Roma si tiene il primo convegno su “Sonno e dolore”. È la prima volta che a queste due condizioni molto diffuse e interdipendenti in Italia viene dedicato un incontro. Ricerche scientifiche degli ultimi decenni hanno ormai dimostrato come il sonno sia una delle condizioni più importanti del benessere fisico e mentale, così come per la salute.
Una notte insonne è causa, il giorno seguente, di faticabilità, sonnolenza, deficit di concentrazione, attenzione, memoria, irritabilità. Molto gravi le conseguenze sulla salute di un’insonnia cronica: favorisce il diabete, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, aumenta le patologie cardiocircolatorie, quali infarto del miocardio e ictus, riduce l’aspettativa di vita. Eppure il nostro stile di vita tende sempre più a ridurre le ore dedicate al sonno, considerandolo quasi un momento di vita perso. Si stima che nei 50enni il tempo dedicato si sia ridotto di 1,5-2 ore al giorno.
Sia neuropatico o infiammatorio, il dolore è una delle condizioni più diffuse nella popolazione e non raramente si riscontra in co-morbidità con l’insonnia. Si calcola che almeno 1 adulto su 4 abbia un’esperienza di dolore cronico nella vita e che almeno la metà sviluppi una insonnia cronica, indipendentemente dalla causa del dolore. Molto spesso un dolore acuto (come il dentale, postoperatorio, cefalea) può rappresentare il fattore scatenante dell’insonnia con difficoltà all’addormentamento, risvegli frequenti con frammentazione del sonno e quindi un riposo di scarsa qualità. Un dolore acuto e di breve durata, se trattato efficacemente, permette comunque il recupero di un buon sonno. Quello cronico, anche se di grado lieve ma persistente, può dare origine a un circolo vizioso che favorisce la cronicizzazione dell’insonnia e può persistere anche quando la sintomatologia algica si è risolta.
Non solo il dolore può favorire l’insonnia, ma è altrettanto noto che un disturbo del sonno contribuisce significativamente ad amplificare sia il dolore percepito che il correlato vissuto emotivo. Il paziente insonne ha quindi un’accresciuta sensibilità al dolore e tende a usare una maggior quantità di farmaci analgesici. Nel trattare l’insonnia e il dolore, indispensabile allora non trascurare entrambe le condizioni per un migliore risultato terapeutico.
Varie sono le possibilità terapeutiche, non solo farmacologiche. Per l’insonnia sono spesso sufficienti consigli comportamentali meglio noti come igiene del sonno o terapia cognitivo comportamentale. Nella scelta dei farmaci può essere utile prescrivere quelli dimostratisi efficaci nel trattamento del dolore e dell’insonnia (amitriptilina, gabapentin, pregabalin) mentre nella scelta dei farmaci analgesici si deve tenere in conto che alcuni (antinfiammatori non steroidei, oppioidi) possono avere effetti negativi sulla qualità del sonno, riducendo la fase REM (rapid eye movement o sonno profondo - stadio3).
Il convegno organizzato dal Dipartimento di Neurologia e Psichiatria e Dottorato in Tecnologie innovative nelle malattie dello scheletro, della cute e del distretto oro-cranio-facciale della Sapienza in collaborazione con ASSIREM, associazione no-profit che si occupa del sonno e sui disturbi, vede la presenza dei principali esperti del settore tra i quali Giorgio Cruccu e Antonella Polimeni dell’Università Sapienza, Luigi Ferini-Strambi Presidente dell’associazione mondiale di Medicina del sonno e Raffaele Ferri, Presidente dell’associazione italiana di Medicina del sonno.
Oltre che un approfondimento per chi se ne occupa, il convegno vuole essere anche un momento educativo e di conoscenza per tutti i medici che nella loro attività quotidiana debbono frequentemente gestire in associazione condizioni di dolore cronico e disturbi del sonno.
Info o per iscrizioni (gratuite) al Convegno contattare la Segreteria organizzativa ASSIREM (www.assirem.it).
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