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Secondo un recente studio, le batteriocine inibiscono il P. gingivalis e stimolano la guarigione dei tessuti

Per la sua tesi di dottorato, Sravya Nakka, studentessa dell’Università di Örebro, in Svezia, ha indagato nuovi metodi per prevenire e diagnosticare l’infezione da P. gingivalis e la parodontite. (Foto: Örebro University).

mar. 24 gennaio 2017

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Örebro, Svezia – Nel ricercare nuovi metodi per la diagnosi e la prevenzione delle infezioni da Porphyromonas gingivalis e parodontite, uno studio svedese ha esaminato gli effetti delle batteriocine PLNC8 αβ, un peptide antimicrobico prodotto dal ceppo Lactobacillus plantarum NC8. L’analisi ha mostrato che PLNC8 αβ ha inibito la crescita di P. gingivalis e contemporaneamente ha stimolato il rilascio di fattori di crescita da cellule coinvolte nel tessuto e la guarigione delle ferite.

Le batteriocine sono gruppi di tossine proteiche che vengono secreti dai batteri e sono in grado di uccidere le cellule di altri ceppi batterici sensibili e spesso correlati. Visto il numero crescente di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, la ricerca ha suggerito che le batteriocine potrebbero essere considerate una valida alternativa agli antibiotici tradizionali e sono in grado di aiutare a risolvere il grave problema della resistenza agli antibiotici.

Nel presente studio, Sravya Nakka, una dottoranda di ricerca presso la School of Medical Sciences dell’Università di Örebro, in Svezia, ha osservato l’effetto di PLNC8 αβ sull’agente patogeno della parodontite P. gingivalis; ha riscontrato che PLNC8 αβ ha inibito la crescita di P. gingivalis e allo stesso tempo ha stimolato il rilascio di fattori di crescita da cellule coinvolte nel tessuto e la guarigione delle ferite. Inoltre, Nakka ha osservato effetti citotossici sulle cellule umane dello studio.

«Gli effetti antibatterici e proliferativi di PLNC8 αβ suggeriscono una potenziale capacità di questi peptidi nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni da P. gingivalis», ha concluso la ricercatrice. Sono tuttavia necessari, ha sottolineato Nakka, ulteriori studi per chiarire i meccanismi coinvolti e per dimostrare le applicazioni terapeutiche di questi agenti in ambito clinico.

Con l’obiettivo di ampliare la sua ricerca, Nakka vuole ora indagare gli effetti delle batteriocine su altri tipi di infezioni. Inizierà quindi a testare l’impiego di peptidi antimicrobici in trial clinici.
La tesi di dottorato della dott.ssa Nakka, dal titolo “Development of Novel Tools for Prevention and Diagnosis of Porphyromonas Gingivalis Infection and Periodontitis”, può essere letta per intero qui.

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