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Scoperto un legame tra batteri orali, microemorragie cerebrali e ictus

Un nuovo studio giapponese ha indagato sul ruolo della salute orale in casi di ictus e demenza e ha presentato un meccanismo molecolare per l'interazione. (Foto: SpeedKingz / Shutterstock)

lun. 23 gennaio 2017

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KYOTO (Giappone). Le microemorragie cerebrali (CMBs) hanno attratto l'attenzione di parecchi ricercatori quali segni premonitori importanti. La ricerca avanza l’ipotesi che il batterio Streptococcus mutans cnm-positivo, un tipo di batterio orale associato alla carie, sia implicato nel loro sviluppo.

Nel cercare di chiarire il collegamento, un team di ricercatori giapponesi ha dimostrato che lo Streptococcus mutans cnm-positivo è un nuovo fattore di deterioramento cognitivo legato ai CMBS e quindi può essere collegato a disturbi quali ictus e demenza. Per chiarire sia la portata clinica dei CMBs che i meccanismi alla base, i ricercatori della Kyoto Prefectural University of Medicine hanno esaminato 279 pazienti (età media 70 anni) per constatare la presenza o l’assenza dello Streptococcus mutans cnm-positivo nella saliva. Sono stati inoltre presi in esame altri fattori quali la funzione cognitiva, lo stato di salute dentale e la presenza di CMB.

Nel valutare la situazione orale si è preso in considerazione il numero dei denti residui, la presenza o l’assenza di carie e lo stato parodontale dei pazienti. Il 94% è risultato positivo alla presenza dello Streptococcus mutans, il 33% allo Streptococcus mutans cnm-positivo mentre il 25% ha mostrato un’attività di legame con il collagene associata all’ S. mutans. In 73 partecipanti (il 26%) la risonanza magnetica cerebrale ha rilevato microemorragie Per quanto riguarda l'esame dei denti, sono state rilevate carie nel 31% dei partecipanti mentre il 28% si è attestato al livello 3 o anche di più nella Community Periodontal Index of Treatment Needs (Scala parodontale).

Le analisi hanno dimostrato che lo Streptococcus mutans cnm-positivo è stato rilevato più spesso in soggetti affetti da microemorragie cerebrali rispetto a quelli senza. Inoltre, la percentuale di pazienti colpiti da carie era significativamente più alta nel gruppo caratterizzato dall’attività legata al collagene. Secondo i ricercatori, i risultati suggerirebbero un meccanismo molecolare d’interazione tra le infezioni orali croniche e disturbi geriatrici, quali ictus e deterioramento cognitivo.

Al fine di chiarire la causalità, sarebbe interessante – dicono i ricercatori – un’indagine focalizzata sull’igiene orale e il microbiota in soggetti affetti da microemorragie cerebrali. Poiché i dati a disposizione sottolineano l’influenza importante del microbiota orale sulla malattia neurologica, si auspica, nella ricerca, una miglior collaborazione tra i medici e gli odontoiatri.

Intitolato “Oral cnm-positive Streptococcus mutans expressing collagen binding activity is a risk factor for cerebral microbleeds and cognitive impairment”, lo studio è stato pubblicato online il 9 dicembre su Scientific Reports journal.
 

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