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Roxolid, il nuovo impianto in lega di titanio e zirconio omogenea

Un’immagine al microscopio elettronico della superficie di Roxolid (DTI/Per gentile concessione di Institut Straumann AG, Svizzera)
Cristiana Ferrari, DT Italy

Cristiana Ferrari, DT Italy

ven. 13 novembre 2009

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MILANO, Italia: Straumann ha sviluppato un nuovo e più resistente materiale metallico con proprietà superiori di osteointegrazione: Roxolid®, una lega di titanio e zirconio, il primo materiale appositamente messo a punto per soddisfare le esigenze dell’implantologia dentale.

Abbiamo parlato del nuovo impianto Roxolid con Eugenio Romeo, professore associato di Odontostomatologia alla Clinica odontoiatrica del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’Università degli Studi di Milano.

Professor Romeo ci vuole introdurre le novità riguardanti l’impianto Roxolid® e i vantaggi di un materiale appositamente messo a punto per gli impianti dentali?
Prima di parlare di che cos’è l’impianto Roxolid® e che benefici può portare alla nostra routine clinica, dobbiamo sottolineare che in implantologia sono presenti sul mercato impianti in titanio commercialmente puro e impianti in lega di titanio. Infatti, in alcuni casi sono stati aggiunti al titanio altri materiali formando delle leghe. Questo consente di acquisire al materiale migliori performance di resistenza meccanica. La lega Ti-Al6-V4 che viene utilizzata per la produzione degli impianti osteointegrati è estremamente resistente agli insulti meccanici, ma la sua biocompatibilità è più bassa di quella del titanio puro. Questo, infatti, comporta una contaminazione del materiale e la possibilità che vengano rilasciati ioni delle sostanze aggiunte all’interno dell’organismo.

Da qui nasce, allora, l’esigenza di un nuovo materiale d’elezione per la realizzazione degli impianti con l’utilizzazione di zirconio?
L’idea di utilizzare lo zirconio deriva dalla conoscenza che, appartenendo al sesto gruppo della tavola periodica degli elementi, così come il titanio, possiede caratteristiche simili ad esso. Infatti, esposto all’aria, crea una superficie ossidata insolubile (zirconia) che limita la corrosione del materiale. Esiste un generale accordo che lo zirconio non produce effetti tossici locali o sistemici. Basandosi su queste premesse, è stata sviluppata una lega di titanio/zirconio al fine di migliorare le caratteristiche meccaniche di quest’ultimo elemento senza tuttavia rinunciare alla sua spiccata biocompatibilità. Questo materiale è stato inizialmente studiato in medicina per la costruzione di articolazioni artificiali e placche ossee. La durezza della lega 50% titanio e 50% zirconio è risultata essere di due volte e mezzo superiore a quella del titanio puro, mostrando quindi una superiore resistenza meccanica.

Quali studi sono stati effettuati per arrivare a questi risultati?
Nel 2005, “The Japan Institute of Metals” ha eseguito uno studio che ha comparato la biocompatibilità del titanio puro con quella della lega titanio/ zirconio sui topi. Per la prima volta in letteratura si afferma che, su animali da laboratorio, la lega titanio/zirconio possiede una migliore biocompatibilità rispetto al titanio puro (Yoshiaki et al. 2005). A questo studio si sono susseguiti numerosi altri studi “in vivo” su topi, pecore e maiali che hanno riportato tutti le ottime potenzialità della lega titanio/zirconio, soprattutto in termini di biocompatibilità, osteointegrazione e resistenza agli sforzi meccanici (Andreiotelli 2009).

La possibilità di costruire un manufatto che abbia migliori performance in termini di resistenza meccanica e migliori caratteristiche di biocompatibilità e quindi di osteointegrazione, introduce un’innovazione notevole nel panorama odontoiatrico.
Senza dubbio. Infatti, un impianto di dimensioni ridotte, che si comporti clinicamente in maniera analoga a un impianto di dimensioni standard, potrebbe migliorare decisamente la routine clinica. Questo potrebbe comportare una diminuzione della necessità d’incrementi dimensionali di creste che non consentono l’inserimento di un impianto di dimensioni standard, ma che potrebbero contenere in maniera efficace un impianto di diametro ridotto, con conseguenti inferiori costi per il paziente sia biologici sia economici. Potremmo eseguire un trattamento meno invasivo, di minore durata e meno costoso.

Quali sono le caratteristiche che appartengono agli impianti Roxolid®?
Proprio per venire incontro a queste esigenze, l’Istituto Straumann ha sviluppato un metallo chiamato Roxolid®, costituito da una lega di titanio e zirconio omogenea, studiata appositamente per gli impianti dentali. Le proprietà di questa lega sono legate principalmente alla maggior resistenza agli insulti meccanici rispetto al titanio puro e alla ottima osteointegrazione. Inoltre, il titanio/zirconio è l’unica lega con struttura metallica monofasica sulla quale è possibile depositare la stessa superficie SLA®/SLActive® degli impianti in titanio. Gli impianti in titanio/zirconio in particolare sono tutti ricoperti dalla superficie SLActive ®, la quale è in grado di ridurre i tempi di guarigione di più del doppio rispetto alla SLA®, e quindi hanno una maggiore affidabilità durante la guarigione. Le superfici SLActiv®, essendo altamente idrofiliche, non creano soluzioni di continuità tra l’osso e l’impianto nella prima fase di guarigione dopo l’inserimento. La più rapida osteointegrazione fornisce i presupposti ideali per ridurre i tempi di attesa per il carico degli impianti. Il primo studio clinico eseguito su questo tipo di impianti è stato uno studio pilota per valutare il successo e la sopravvivenza di impianti TiZr SP Ø3.3 mm RN SLActive® in pazienti parzialmente edentuli. Questo studio eseguito in Inghilterra dai dottori Barter e Stone è iniziato nell’agosto del 2007; sono stati posizionati 22 impianti Roxolid® e dopo un anno dal trattamento solo un impianto è fallito. I risultati del follow-up a 12 mesi sono stati presentati all’EuroPerio 2009 di Stoccolma, dove il chirurgo ha messo in evidenza la lesione periapicale sul dente adiacente all’impianto perso, adducendo quindi la responsabilità della mancata osteointegrazione dell’impianto al dente adiacente e non al materiale implantare. I ricercatori quindi hanno giudicato molto positivo il risultato di questo studio pilota. Il secondo studio clinico è stato uno studio multicentrico internazionale randomizzato e a doppio cieco, che ha coinvolto anche il nostro gruppo di ricerca di Milano, che ha valutato la sopravvivenza a un anno di impianti Roxolid® versus impianti in titanio in pazienti edentuli e riabilitati con Overdentures supportate da due impianti.

Quali sono stati i risultati a un anno di distanza?
I risultati, presentati all’EAO di Monaco qualche settimana fa, sono stati ottimi e consentono di dire che, anche in questa situazione clinica, l’utilizzo di impianti Roxolid® risulterebbe essere predicibile. Non esistono ancora dati certi sull’utilizzo di questi impianti nei settori molari, anche se il mio gruppo di ricerca sta eseguendo un protocollo di ricerca in tal senso e i risultati preliminari sembrano essere molto incoraggianti.

Riassumendo, gli impianti Roxolid® garantiscono: più sicurezza, grazie alla elevata affidabilità dell’impianto anche grazie alla eccellente osteointegrazione; più flessibilità, per le maggiori indicazioni d’uso e possibilità di trattamento; più efficienza, grazie a procedure più semplici e minore necessità di procedure chirurgiche ricostruttive.

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