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Nuova scoperta nell’ancoraggio all’osso degli impianti in titanio

Un team di ricercatori, guidato dal dottor Jason Mansell della UWE Bristol, ha scoperto un nuovo rivestimento per gli impianti in titanio per migliorare l’osteointegrazione (Foto: UWE Bristol).

ven. 19 febbraio 2016

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BRISTOL. Gli scienziati della University of West of England (UWE) a Bristol hanno scoperto un nuovo modo per migliorare il legame tra impianti in titanio e osso, accertando che un lipide bioattivo chiamato acido lysophosphatidic (LPA) interagisce con la vitamina D per migliorare la funzione delle cellule impegnate nell’osteo-formazione. Sulla base di questa constatazione, hanno sviluppato un rivestimento LPA per impianti in titanio in modo da rafforzare le proprietà di connessione tra l’impianto e l’osso.

«Molti impianti utilizzati in chirurgia sono in titanio: includono protesi articolari, viti e piastre per il fissaggio di ossa fratturate e impianti dentali» dice Jason Mansell, docente di Scienze Biomediche presso la UWE di Bristol, coordinatore della ricerca. «Gli impianti funzionano bene quando l’osso del paziente si unisce al titanio grazie ai processi naturali di guarigione del corpo. Quando il legame si forma correttamente è estremamente forte, ma in alcuni casi, l’osso non aderisce bene al titanio e quindi la protesi è allentata e ne deriva il fallimento» spiega Mansell.

Anche se le percentuali di successo degli impianti dentali in letteratura sono elevati, essendo compresi tra l’88 e il 99 per cento, vari fattori, come la qualità e la quantità ossea, e le infezioni, possono provocare il fallimento, rendendo necessario il reimpianto. Il nuovo rivestimento LPA, sviluppato dai ricercatori potrebbe migliorare ulteriormente il tasso di successo.

I ricercatori hanno scoperto che LPA è una molecola naturale grassa che agisce con la vitamina D per promuovere la funzione delle cellule di osteo-formazione: «Una scoperta interessante poiché si conoscono pochi agenti in grado di migliorare l’azione della vitamina D sulle cellule che presiedono all’osteoformazione. Migliorando tale funzione la vitamina D è vitale per la salute delle ossa. Gli agenti che “collaborano” con la vitamina D potrebbero utilmente essere collocati sotto forma di rivestimento sul titanio per favorire una miglior adesione alle ossa del paziente» dice Mansell.

Basandosi su queste nuove conoscenze, gli scienziati hanno sviluppato un rivestimento LPA per impianti in titanio. «Abbiamo trovato il modo di unire LPA al titanio mediante una semplice procedura a temperatura ambiente. Abbiamo anche scoperto di recente che il nostro nuovo rivestimento funziona da deterrente per l’attacco batterico. Cosa particolarmente interessante perché significa che l’impianto di titanio esercita un’azione potenzialmente doppia» dice Mansell.

La prossima fase del progetto, attualmente in cerca di ulteriori finanziamenti, esaminerà la solidità e la stabilità del rivestimento, in quanto dovrebbe far fronte a stoccaggio, sterilizzazione e sollecitazioni fisiche cui verrebbe esposto durante l’inserimento nell’organismo.

«Fluorophosphonate-functionalised titanium via a pre-adsorbed alkane phosphonic acid: A novel dual action surface finish for bone regenerative applications», questo il nome della ricerca, è stato pubblicata online prima della stampa nel Journal of Materials Science: Materials in Medicine il 24 dicembre.

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