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Davangere, India: Gli spazzolini sono suscettibili di infettarsi con microrganismi provenienti non solo dal cavo orale, ma anche dall'ambiente circostante. Ricercatori indiani hanno studiato come i diversi disinfettanti agiscano sulla colonizzazione batterica.
Per studiare l'impatto di disinfettanti quali la clorexidina gluconato, l’ipoclorito di sodio e l’acqua – alla presenza di microrganismi streptococchi –, sono stati analizzati gli spazzolini di 21 bambini tra i 5 e i 12 anni, dopo cinque giorni di lavaggio dei denti due volte al dì.
Successivamente ai 5 giorni, gli spazzolini sono stati incubati nel Robertson’s cooked-meat broth per 4-5 ore prima di essere immersi nei diversi disinfettanti in gruppi da sette. Il gruppo 1 è stato immerso in 0,2% di clorexidina, il gruppo 2 in 1% di ipoclorito di sodio, e il gruppo 3 solo in acqua. Dopo 24 ore, tutte le spazzole sono state poste nuovamente nel Robertson’s cooked-meat broth e poi coltivate.
Le analisi finali hanno mostrato che il trattamento con clorexidina ha prodotto una riduzione del 100 per cento delle colonie di streptococchi, mentre l’ipoclorito di sodio ha ridotto i microrganismi del 71 per cento. Al contrario, gli spazzolini da denti che sono stati immersi in acqua hanno mostrato solo una riduzione del 14 per cento delle colonie.
I risultati indicano che sia clorexidina che l’ipoclorito di sodio sono agenti disinfettanti efficaci. Secondo i ricercatori, il significativo aumento della contaminazione negli spazzolini da denti del terzo gruppo, suggerisce che il risciacquo del proprio spazzolino da denti solo in acqua e l’asciugatura all'aria potrebbero contaminarlo.
Alla luce dei risultati, i ricercatori hanno concluso che è essenziale che ognuno disinfetti lo spazzolino a intervalli regolari, prevenendo la reinfezione, contribuendo così a mantenere una buona igiene orale e il benessere generale. Dal momento che l'approccio attuale non ha considerato tutte le varietà di microrganismi presenti nel cavo orale, la futura ricerca dovrebbe concentrarsi sulla sopravvivenza di ulteriori microrganismi come altre tipologie di batteri, funghi e virus, dicono i ricercatori, i quali hanno notato che altre soluzioni antimicrobiche, come i prodotti della pianta neem o il sale, potrebbero essere economici, non tossici e agire come facili alternative da usare nei test per le loro proprietà disinfettanti.
Gli spazzolini contaminati provocano vari problemi tra cui carie, gengiviti e stomatiti. Organizzazioni come l'America Dental Association ne raccomandano la sostituzione ogni due o tre mesi.
La ricerca, intitolata "Contaminated tooth brushes–potential threat to oral and general health", è stata pubblicata online il 23 luglio nel Journal of Family Medicine and Primary Care.
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