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Dagli Egizi e e Babilonesi fino ad oggi. L’evoluzione dello spazzolino da denti

Emily Sutter

Emily Sutter

ven. 8 aprile 2011

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Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti. Avete mai trascurato di lavarvi i denti per un giorno? Avete mai pensato a come faremmo senza?

Come per molti altri oggetti di uso quotidiano, non si conoscono né l’origine né le vicissitudini che hanno attraversato per giungere alla forma attuale. Anche lo spazzolino non fa eccezione. Non esiste nessuno cui si possa attribuirne l’invenzione. In realtà, si è evoluto nel tempo, soprattutto per necessità. Le prime tracce risalgono al 3500 a. C. ai tempi degli Egizi e dei Babilonesi.
La storia dimostra che è uno strumento tra i più antichi utilizzati dall’uomo. È stato rinvenuto nella sua forma originaria nelle piramidi egiziane. Allora per la pulizia dei denti si era soliti masticare un bastoncino all’estremità finché le fibre non formassero una spazzola. I bastoncini erano tratti dai rami della “salvadora persica” pianta che si credeva possedesse qualità curative e antisettiche.
Si crede siano stati i Cinesi ad inventare il primo spazzolino simile a quelli odierni. Verso la fine del XV secolo presero alcuni peli di cinghiale siberiano inserendoli in bastoncini di bambù, una delle piante più comuni di quell’area, per utilizzarli proprio come un moderno spazzolino manuale. Alla fine, la versione cinese si fece strada in Europa. Uno dei maggiori svantaggi nell’uso del pelo di cinghiale era dovuto alla sua ruvidezza sulle gengive. Di qui l’uso del pelo del dorso dei cavalli per creare le setole, essendo più delicate per le gengive e i denti. Nonostante la morbidezza, i bastoncini col pelo di cinghiale erano i più usati, perché in quel periodo il valore dei cavalli era troppo alto per gli europei.
Un metodo alternativo usato dagli Europei per pulirsi i denti è conosciuto come il “metodo greco”, consistente nello strofinio dei denti con un panno di lino o una spugna imbevuta di oli di zolfo e di soluzioni saline. Tali panni venivano talvolta attaccati ad un bastoncino per raggiungere più facilmente i denti posteriori. In altre parole, si può dire che i denti fossero “strigliati”, più che lavati. In sostanza, durante tale periodo la maggior parte degli Europei non aveva ancora l’abitudine di lavarsi i denti.
A realizzare il primo spazzolino da denti moderno fu William Addis di Clerkenald (GB) attorno al 1780. La leggenda dice che Addis, in realtà, ebbe l’idea mentre era in carcere. Fu la noia a spingerlo a prendere un osso avanzato dalla cena e dei peli, prendendoli in prestito da una guardia; combinando le due cose insieme creò uno strumento utile alla pulizia dei denti. Questa alternativa fu di gran lunga migliore di un panno sporco di fuliggine e sale. Dopo la scarcerazione, William Addis fu il primo individuo impegnato nella produzione in massa. La sua versione di spazzolino da denti prevedeva l’uso di peli di coda di mucca forati e fissati su ossa, sempre di mucca.
Durante la prima guerra mondiale, più importante del bisogno di manici per spazzolini fu la necessità crescente di zuppa d’osso. Così nacquero i manici di celluloide realizzati riempiendo degli stampi con la plastica e raffreddandoli in modo da dar loro la forma. La celluloide divenne ben presto la materia prediletta. Le setole fatte con il pelo animale sopravvissero fino al 1937, quando Wallace H. Carothers nei laboratori Du Pont creò il nylon, un’invenzione che cambiò per sempre la storia dello spazzolino. Nel 1938 il nylon divenne uno dei primi segni di modernità: dalle calze di nylon al “ciuffo miracoloso” del dr. West, il primo spazzolino da denti in nylon. Il filamento di nylon sembrava essere la scelta più ovvia nel sostituire il pelo degli animali, grazie agli innumerevoli vantaggi offerti da tale materiale, fra cui un minor costo di produzione e la capacità di controllare la struttura delle setole. I produttori scoprirono anche che il modellare l’estremità del filamento e la variazione del diametro avrebbero portato ad un miglioramento delle prestazioni.
Molti erano gli inconvenienti nell’uso dei peli di cinghiale: si staccavano spesso, non si asciugavano bene, erano soggetti alla prolificazione di batteri. Sebbene il nylon continui a dominare il mercato, c’è un 10% circa di spazzolini venduti in tutto il mondo fatti con le setole in pelo di cinghiale.
Dopo la II Guerra Mondiale, gli Americani iniziarono a preoccuparsi di più d’igiene orale. La pratica di lavarsi i denti regolarmente è diventata popolare negli Usa, dopo che i soldati, tornando a casa, mantennero la pratica di lavarsi i denti. Questa influenza stimolò lo sviluppo di spazzolini da denti più avanzati e contribuì a rendere l’igiene orale una normalità.
Oggi esistono più di 3000 brevetti di spazzolini da denti in tutto il mondo: marche, stili e colori sono praticamente infiniti. I produttori offrono ora spazzolini personalizzati su misura per le esigenze del paziente. Il design delle setole e la struttura, come la dimensione della testina, sono solo alcune variabili disponibili tra gli spazzolini manuali. Per non citare quelli elettrici tra cui i pazienti possono scegliere. Nel corso dei secoli, lo spazzolino ha vissuto molti cambiamenti nel design e nei materiali. Ora è uno strumento scientifico, proposto in vari colori, forme e dimensioni. Un oggetto con un design ergonomico moderno, fatto di materiali igienicamente sicuri, che ha resistito alla prova del tempo, diventando così un caposaldo della corretta igiene orale.

Bibliografia

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9. Elvin-Lewis, Memory and Walter H. Lewis. The use of Nature’s toothbrush: the chewing stick. Research Reports: National Geographic Society, v.16, 1975: 211–231.

Per contatti:
Emily Sutter
24641 Irish Lane
Cleveland, Minn. 56017
sutt0079@yahoo.com
 

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