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Il miglioramento delle condizioni di vita nel mondo occidentale e i progressi della medicina hanno contribuito ad aumentare l’età media della popolazione. La contemporanea evoluzione della profilassi in odontoiatria ha determinato, inoltre, l’innalzamento dell’età in cui l’edentulismo si manifesta.
Contrariamente a quanto il progresso della scienza dentale può portare a dedurre, viene registrato un aumento della fascia di popolazione interessata a una riabilitazione totale su base edentula. Ad esempio, da una analisi statistica effettuata negli Stati Uniti nel 1991, 33,6 milioni di persone necessitavano di protesi totale; si presume inoltre che entro il 2020 quel numero salirà a 37,9 milioni di adulti (Fig. 1). Secondo l’Ufficio censimenti americano nel 2005 erano presenti 5 milioni di anziani sopra gli 85 anni, con previsione di aumento nel 2020 a 20 milioni1. La situazione non è differente in Europa, dove alcuni autori riportano dei dati nei quali si pone intorno ai 65 anni di età il punto di pareggio fra riabilitazioni fisse e mobili (Fig. 2). Con il progredire dell’età la protesi rimovibile diventa sempre più protagonista nei trattamenti protesici, specialmente in soggetti che vivono in uno status socio-economico, d’istruzione e reddito bassi2.
Sia la congiuntura economica sia l’aumento dei flussi migratori hanno reso necessario il doversi riavvicinare a procedure operative non eccessivamente influenti sui bilanci familiari.
Portare una protesi rimovibile sia a supporto osteo-mucoso sia a supporto implantare non è più sinonimo di invecchiamento come era in passato e forse uno degli scopi che dobbiamo tenere presente quando costruiamo una protesi non è più solo migliorare la funzione masticatoria, ma anche riuscire a dare l’illusione che sia una dentatura naturale (Fig. 3).
Il successo funzionale di una riabilitazione con protesi totale, come già visto, è dipendente da molteplici fattori. Clinicamente, accanto alla corretta relazione intermascellare fra le due arcate e alla disposizione statica degli elementi dentari, è soprattutto la tenuta del manufatto protesico, a essere decisiva per una migliore incorporazione della protesi da parte del paziente. Generalmente in caso di edentulia, è considerata una premessa per una buona tenuta avere una cresta alveolare con base larga, pareti laterali ripide e una mucosa non troppo sottile e resiliente. Una cresta ossea ben conservata rappresenta per la protesi una buona ritenzione meccanica rispetto alle forze orizzontali.
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