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Riabilitazione implanto-protesica in un caso di grave atrofia ossea al mascellare superiore risolto mediante l'utilizzo di short implants

Figg. 4a-4c - Inserimento impianti.
A. Salierno, A. Pepe, A. Vitiello, A. Cascone

A. Salierno, A. Pepe, A. Vitiello, A. Cascone

mer. 28 maggio 2014

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Il presente lavoro descrive una riabilitazione implanto-protesica mediante utilizzo di short implants con tecnica minimamente invasiva, in un caso di edentulia precoce (perdita degli elementi dentari sede 2.4-2.5-2.6-2.7) per parodontite aggressiva avanzata, con notevole riassorbimento osseo della sede.

Presentazione caso
La paziente (età 55 anni, fumatrice, familiarità per parodontite, presenza di edentulie multiple) è giunta alla nostra osservazione per la risoluzione dell' edentulia del quadrante superiore sinistro. (Figg. 1, 2a, 2b). Il piano di trattamento iniziale ha previsto l’effettuazione di una terapia eziologica strumentale non chirurgica della parodontite. Ottenuta la stabilizzazione delle condizioni parodontali, si è analizzato l’esame TC dental scan (Figg. 3a, 3b) che faceva rilevare “atrofia ossea di tipo A con iperpneumatizzazione seno mascellare, normale distanza interarcata, altezza ossea inferiore a 5 mm e spessore crestale superiore a 5 mm”. Risultava, quindi, prioritario aumentare l’altezza ossea verticale.

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Considerando i vari approcci invasivi quali, il grande rialzo del seno con innesto di osso autologo e meno invasivi, si è optato di risolvere l’edentulia, ricorrendo a una tecnica di chirurgia implantare minimamente invasiva e minimamente traumatica, quale il mini rialzo del seno mascellare con osteotomi “Astra Tech - Dentsply Implants”. Contestualmente, sono stati posizionati impianti corti: un impianto da 4 mm di diametro e 8 mm di altezza in sede 2,4 mm e due impianti da 4 mm di diametro e 6 mm di altezza in sede 2.5-2.6 (Astra Tech - Dentsply Implants) per realizzare una riabilitazione protesica “tipo ponte a sostegno impiantare” (Figg. 4a-4c, 5). La paziente è stata sottoposta a controlli mensili che hanno evidenziato un buon mantenimento dei livelli d’igiene orale e l’assenza di segni e sintomi di infiammazione. A distanza di tre mesi si è proceduto all’esposizione degli impianti (Figg. 6a, 6b) ed alla finalizzazione protesica del caso, mediante l’utilizzo di tre abutment calcinabili (Cast Desing Dentsply: Astra Tech - Dentsply Implants) (Figg. 8a-8d), un ponte provvisorio di tre elementi in resina acrilica (Figg. 9a, 9b) e un ponte definitivo in zirconia ceramica.

Risultati
Il valido risultato ottenuto (Figg. 10, 11), sia da un punto di vista estetico che funzionale, documentato anche a distanza di tre anni (Fig. 12), come la moderna implantologia, nei casi di atrofia ossea, offra la possibilità di risolvere l'edentulia con tecniche minimamente invasive.

Conclusioni
L’impiego d’impianti di lunghezza ridotta (short implants - lunghezza 6 mm) risulta essere, allo stato attuale, una valida alternativa nei casi di notevole atrofia ossea, riducendo, così, l'utilizzo di tecniche di rigenerazione ossea invasive e più traumatiche per il paziente e garantendo, inoltre, il rispetto delle strutture anatomiche sensibili del mascellare e della mandibola, quali il seno mascellare e il nervo alveolare inferiore. In conclusione, l'incoraggiante risultato ottenuto a distanza di quattro anni, ritengo debba essere ulteriormente validato da studi con un follow-up più ampio su un maggior numero di campioni che possano valorizzare l'efficacia di queste tecniche riabilitative.

Bibliografia
1. Summers nel 1994
2. Testori et al. ACME Edizioni , 2005; cap. 15
3. Donati et. al., Clin Oral Implants Res 2008; 19: 740-48
4. Steveling et. al., J Clin Periodontal 2009; 36 (Suppl 9):197
5. Stanford et. al., Appl Osseointegration Res 2008; 49-57
6. Schliephhake et. al., Appl Osseointegration Res 2006; 5:56-58
7. Roediger et. al., J Dent Res 2009;84 (Spec Iss A):3385
8. Renouard and Nisand, Clin Oral Implants Res 2006; 17 Suppl 2:35-51

L'articolo è stato pubblicato sul numero 2 di Implant Tribune Italy 2014
 

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