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Quando l’Ortodonzia con allineatori incontra i “nativi digitali”

Patrizia Biancucci

Patrizia Biancucci

mar. 26 novembre 2019

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Align Italian Summit, 8-9 novembre al centro congressi Lingotto di Torino, 1.200 odontoiatri arrivati da tutta Italia, 23 relatori nazionali e internazionali, 16 Università presenti, molte associazioni di igienisti e assistenti, con i loro desk nell’area espositiva, e 79 persone dello staff. Tra i relatori due torinesi doc, Francesco Garino ortodontista libero professionista e Tommaso Castroflorio, docente di ortognatodonzia presso la Dental School di Torino. Partendo dal titolo del loro intervento “Evoluzione digitale nel bambino e nel teenager: Invisalign First e MA”, abbiamo rivolto qualche domanda al prof. Castroflorio per chiarire come la digitalizzazione possa integrarsi con quella che, forse a torto, viene definita ortodonzia tradizionale, con particolare riferimento al trattamento ortodontico nei soggetti in età evolutiva, vale a dire bambini e teenagers.

Prof. Castroflorio, condivide l’opinione che il sistema di allineatori trasparenti sia la grande rivoluzione nell’era digitale ortodontica?
L’era digitale ortodontica non può essere limitata ad una sola tecnica: le tecnologie digitali in toto hanno spostato i limiti di ciò che possiamo fare nella nostra pratica clinica quotidiana. La vera rivoluzione dell’era digitale in ortodonzia sarà rappresentata dalla possibilità di ottenere una copia virtuale del nostro paziente grazie all’integrazione dei dati 3D ottenibili con scansioni intraorali, CBCT, fotografie tridimensionali dei nostri pazienti. Sarà possibile simulare i movimenti ortodontici considerando simultaneamente gli spostamenti ossei e dei tessuti molli. Le nuove scoperte in ambito di biologia del movimento ortodontico ci permetteranno di ottenere finalmente predittori biologici di buona o cattiva risposta alla terapia ortodontica o a una certa meccanica di trattamento.

Esistono dei criteri attendibili per scegliere un trattamento ortodontico con allineatori in età evolutiva rispetto ai tradizionali apparecchi?
La diagnosi resta sempre il fondamento di ogni approccio ortodontico. Sulla base dei dati diagnostici è possibile identificare dei casi per cui il trattamento ortodontico con allineatori potrebbe essere indicato anche in età evolutiva. I dati che emergono da una ricerca condotta presso la nostra Università ci permettono di affermare che il trattamento di contrazioni del mascellare superiore che richiedano una espansione dento-alveolare fino a 6 mm possano essere trattate con successo con allineatori in bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni. Oltre il dato prettamente morfologico, bisogna considerare anche l’aspetto personologico: l’uso di apparecchi tradizionali rimovibili può risultare difficile per alcuni bambini in termini di relazioni sociali e di espressione del sé o in presenza di episodi di bullismo. In questi casi il trattamento con allineatori può essere di grande aiuto per il bambino. Esiste inoltre abbondante letteratura scientifica a supporto del fatto che il trattamento con allineatori consenta un migliore mantenimento dell’igiene orale con più alto indice di salute parodontale rispetto alle apparecchiature tradizionali. Pertanto l’uso di allineatori, in bambini con spiccata cariogenicità e in associazione con tutte le procedure normalmente impiegate per contrastare la maggiore incidenza di carie, potrebbe essere raccomandato. Non dobbiamo inoltre dimenticare i bambini con reazione allergica ai metalli: anche in questo caso l’uso degli allineatori potrebbe rappresentare una possibilità terapeutica importante.

Prof. Castroflorio, in base alla sua esperienza trova che bambini e adolescenti, i cosiddetti “nativi digitali”, siano più performanti rispetto alle diagnosi e piani di terapia digitali? L’evoluzione tecnologica e digitale tocca ogni aspetto della nostra vita. L’ortodonzia digitale non è solo l’impiego di tecniche CAD-CAM, è molto di più come accennato prima. È certamente anche uno strumento di comunicazione efficace per i pazienti: visualizzare il trattamento ortodontico aiuta la motivazione dei pazienti, anche dei bambini e degli adolescenti, incoraggia la collaborazione e l’aderenza al trattamento. Quello dei nativi digitali è un mondo fatto di schermi, video e piattaforme online. Tutto ciò che oggi può essere spiegato con video e animazioni 3D ci permette di comunicare meglio con i nativi digitali che, in accordo a quanto riportato in letteratura, preferiscono comunicazioni rapide e dirette. Non voler comprendere questo tipo di necessità è una delle cause del fallimento della compliance dei nostri piccoli e giovani pazienti.

Pensa che i suoi allievi debbano avere solide basi di Ortognatodonzia tradizionale prima di utilizzare gli allineatori, oppure è sufficiente seguire specifici corsi di formazione?
Non esiste una “Ortognatodonzia tradizionale”, esiste solo l’Ortognatodonzia. L’errore più frequente dei nostri colleghi è quello di identificare l’ortodonzia con allineatori come qualcosa di totalmente estraneo a ciò che consideriamo Ortognatodonzia. Il mio mentore e maestro, il prof. Pietro Bracco, ripeteva sempre che guardare all’Ortognatodonzia pensando di usare una sola categoria di apparecchi, fissi o rimovibili, voleva dire non vedere la bellezza dell’Ortognatodonzia in toto, e che la base di tutto resta sempre la diagnosi. Quindi ritengo fondamentale che gli allievi della Scuola torinese cui appartengo, siano in grado di formulare una diagnosi corretta e, di conseguenza, capaci di progettare un piano di trattamento idoneo. Per pianificare un trattamento idoneo è necessario conoscere e integrare tra loro la biologia, l’anatomia, la fisiologia e la biomeccanica. Solo in questo modo diventa possibile scegliere il miglior apparecchio per ogni singolo paziente.

 

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