La moderna terapia ortodontica sta abbracciando le nuove tecnologie digitali che si sono affacciate sul mercato e che hanno apportato enormi vantaggi sia nella fase diagnostica che in quella terapeutica.
L’ortodontista ha infatti a disposizione scanner intraorale, cone beam e software di studio e progettazione. La scansione intraorale consente di acquisire le arcate del paziente in ambiente digitale, escludendo tutti gli svantaggi dell’impronta tradizionale. La cone beam ci consente di valutare la posizione degli elementi dentari nei tre piani dello spazio e la quantità di tessuto osseo presente attorno alle radici dei denti. Effettuando un match tra il file stl della scansione intraorale e il file dicom della cone beam; è possibile inoltre previsualizzare i movimenti delle radici all’interno del tessuto osseo evitando ad esempio fenestrazioni o deiscenze. I software permettono all’ortodontista di effettuare misurazioni più precise e in modo più rapido, di ottenere automaticamente i valori degli indici ortodontici e di effettuare una progettazione virtuale dei movimenti dentari desiderati, consentendo così di prevedere il risultato finale del trattamento e di poterlo previsualizzare insieme al paziente.
Case report
La paziente N.G. si presenta alla nostra osservazione lamentando difficoltà alla masticazione nel lato di sinistra. All’esame obiettivo si evidenzia perdita dell’elemento 3.6 e mesioinclinazione e lingualizzazione di 3.7 e 3.8. Gli elementi 2.6 e 2.7 sono invece vestibolarizzati, con conseguente comparsa di scissor bite. Tale contatto occlusale prolungato nel tempo sta peggiorando la lingualizzazione di 3.7. In seguito alla perdita di 3.6 si è verificata inoltre una distoinclinazione degli elementi del III quadrante con apertura di diastemi anteriori (Fig. 1).
Materiali e metodi
Si propone una terapia con allineatori trasparenti volta alla risoluzione dello scissor bite1 e alla riapertura dello spazio in zona 3.6 mediante uprighting di 3.7, avulsione di 3.8 cariato e mesializzazione di 3.3, 3.4, 3.5. Nel II quadrante si prevede avulsione di 2.8 e correzione della vestibolarizzazione di 2.6 e 2.7. In una seconda fase si procederà alla riabilitazione implantare in sede 3.6. Si inizia con la presa dell’impronta digitale tramite scanner intraorale Emerald Planmeca, si importano i file STL nel software Ortho Studio Planmeca e si procede con la segmentazione dei denti in modo da distinguerli dai tessuti molli, così da poterli muovere nei tre piani dello spazio a seconda delle necessità cliniche (Fig. 2).
È possibile far vedere alla paziente la previsione del risultato finale e la sovrapposizione tra il file stl di inizio e fine terapia (Figg. 3, 4). Si può poi procedere con la scelta degli attachment più appropriati inserendoli direttamente nelle posizioni desiderate. Durante la progettazione degli aligners è possibile anche prevedere dei tagli nelle mascherine per l’applicazione di bottoni (in questo specifico caso per elastici da scissor bite2). Con tale software l’ortodontista ha quindi la possibilità di scegliere in maniera del tutto autonoma il piano terapeutico decidendo gli spostamenti dentali, eventuale stripping, forma e posizione degli attachment e il numero di mascherine necessarie, personalizzando al meglio i trattamenti ortodontici per i singoli pazienti.
Bibliografia
1. Rossini G. et al. Efficacy of clear aligners in controlling orthodontic tooth movement: A systematic review. Angle Orthod 2015; 85:881–889.
2. Tai S.. Clear Aligner Technique. Quintessence Pub Co, 2018.
L'articolo è stato pubblicato su Dental Tribune Italian Edition n. 6/20.
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Mi capita di vedere pubblicazioni di casi dove le tecnologie informatiche sono state imboccate a forza, forse allo scopo di poter affibbiare al caso l’aggettivo “digitale” e quindi renderlo più stiloso.
Arco sezionale 18×25 passivizzato su attacchi da 24 a 27, bottone linguale su 37, elastico di criss-cross per meno di 2 mesi. Nessuna impronta necessaria se non a scopo medico-legale.
Salve. È possibile vedere le foto finali al termine del trattamento ortodontico?