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Nuove tecnologie, ottimismo e superbonus fiscale sostengono in modo marcato gli investimenti di studi dentistici e laboratori odontotecnici; le previsioni sono quindi più che rosee per il 2016 per ciò che concerne la vendita di apparecchiature odontoiatriche e odontotecniche. Lo dimostrano i dati della seconda parte del 2015, nonché del primo trimestre di quest’anno. Tali indicazioni di tendenza sono da ritenersi molto solide sotto il profilo statistico, poiché si riferiscono alle vendite di un nutrito gruppo di depositi dentali, che vantano un fatturato aggregato di oltre 300 milioni complessivi.
Il grafico (Fig. 1) mostra per l’appunto la tendenza mensile su base annua delle vendite di apparecchiature per lo studio e il laboratorio odontotecnico.
Si noti come dopo una piccola crescita del 1% a fine 2014, gli investimenti siano rimasti stagnanti, se non addirittura negativi, per la prima parte del 2015, per poi iniziare a crescere nel secondo semestre, con un’impennata molto evidente nella seconda porzione dell’anno e una chiusura che ha superato l’8%.
Se alcuni operatori temevano che tale ciclo fosse destinato a esaurirsi presto, così come capitato ormai spesso negli ultimi anni, grazie alle vendite del primo trimestre 2016, lo sviluppo potrebbe invece mantenere un andamento strutturale per un periodo di tempo più lungo.
Ho già scritto recentemente su queste pagine circa il grande impatto del digitale – in ambito diagnostico e di produzione protesica – nello sviluppo del business di industria e distribuzione nel settore dentale. Non c’è infatti dubbio che il contributo della radiologia digitale, in particolare tridimensionale, e quello delle tecnologie CAD/CAM (fresatori e scanner), abbiano influito fortemente allo sviluppo degli investimenti. Ma l’analisi del mix di attrezzature vendute mostra che anche gli apparecchi più tradizionali stanno comunque avendo un interessante aumento delle vendite.
Senza dubbio un ritrovato senso di fiducia nel futuro sta sostenendo i professionisti nella scelta di rinnovare e investire, aiutati da un sia pur moderato aumento della domanda di prestazioni odontoiatriche. Per i laboratori, poi, non va dimenticato che non può non essere colta la vera e propria rivoluzione delle metodiche produttive in ambito digitale, che obbliga a prendere in seria considerazione l’ipotesi di attrezzarsi al fine di intercettare le nuove opportunità di crescita e di non rimanere esclusi dalla competizione che li riguarda a causa dell’obsolescenza dei propri processi produttivi.
Se da un lato, quindi, il ciclo espansivo è stimolato da una rinnovata offerta tecnologica e sostenuto da un “sentiment” positivo dopo gli anni più bui, non è un caso che la ripresa abbia cominciato a concretizzarsi a seguito delle agevolazioni fiscali introdotte nella Legge di stabilità del 2016, che offre una grande opportunità ai professionisti che vogliono acquistare beni strumentali.
Grazie a questa agevolazione fiscale è infatti possibile ammortizzare negli anni il bene acquistato a un valore superiore del 40% rispetto a quello di acquisto, con un notevole risparmio in termini di imposte. Il nuovo bonus è quindi un ottimo presupposto per anticipare al 2016 gli acquisti di beni tipici dell’attività di un professionista o di un’impresa, dall’arredamento alle attrezzature più specifiche che caratterizzano la propria attività.
Ritengo che il concentrarsi dei fattori elencati consentirà al settore di rinnovarsi e alle aziende di cogliere ottime opportunità di crescita, che quando favorita da incentivi esterni (come il superbonus fiscale), rischia di subire un rimbalzo negativo nell’esercizio successivo al termine delle agevolazioni.
Unica possibilità, affinché la ripresa degli investimenti possa avere una lunga coda positiva anche nei prossimi anni, è che allo sforzo economico di dentisti e odontotecnici possa corrispondere una ripresa e uno sviluppo della domanda in termini di numero di pazienti che accedono alle cure e di prestazioni erogate.
Roberto Rosso
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