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Nessun rischio occupazionale in odontoiatria. Non si parla di chiusura centri

Alim Yakubov/Shutterstock
Ufficio Stampa ANDI

Ufficio Stampa ANDI

lun. 25 novembre 2019

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«Rispetto al paventato rischio di perdita di lavoro per i lavoratori impiegati ed i professionisti che esercitano nelle cosiddette Catene di Odontoiatria Commerciale - dichiara Carlo Ghirlanda, Presidente nazionale ANDI - si tratta di un elemento privo di qualsiasi fondamento, utilizzato strumentalmente per eludere la reale natura della questione che deve invece porre al centro del dibattito la salute e la appropriatezza delle cure dentali prestate ai cittadini».

Le dichiarazioni di stampa seguite alla mozione dell’On. Gribaudo e dell’emendamento del Sen. Endrizzi sull’obbligo dell’esercizio dell’Odontoiatria in forma societaria unicamente in veste di STP - Società Tra Professionisti - entro due anni dalla approvazione della nuova legge, sono basate sul nulla.

Nessuno chiede la chiusura di questi centri e, di conseguenza, non esiste alcun rischio occupazionale: sarà una loro libera scelta se adeguarsi alle regole indispensabili per realizzare un corretto servizio di salute per il cittadino, anteposto alle esigenze del capitale, e che scongiuri il rischio di perseguire la sola soddisfazione di budget economici e di risultati finanziari a discapito della reale esigenza di cura.

La nuova norma non fa altro che meglio interpretare l’ordinamento vigente e permetterà comunque alle società commerciali odontoiatriche attualmente operanti di adeguarsi e di proseguire la loro attività, garantendo la continuità per tutti i posti di lavoro attuali. Quello che cambierà sarà la proporzione di quote societarie tra capitale e Medici Odontoiatri, ricentrando sulla prestazione professionale e sull’etica di essa il servizio odontoiatrico offerto al cittadino.

«La frequente chiusura e il fallimento di numerosi Centri Commerciali Odontoiatrici -conclude Ghirlanda- ha lasciato migliaia di pazienti in cura presso di loro abbandonati a se stessi; la trasformazione delle attuali società in STP, per le caratteristiche proprie di tale soluzione, non consentirà più che avvengano ulteriori truffe o situazioni che lascino soli i pazienti nelle loro esigenze di salute odontoiatrica. ANDI conferma il pieno sostegno alle iniziative parlamentari in atto e seguirà con attenzione lo sviluppo del dibattito in corso con lo scopo di definire nuove formule in grado di coniugare salute, lavoro e progresso tecnologico per un modello di odontoiatria socialmente sostenibile».

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