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Nello studio l’informatica va di pari passo con l’innovazione scientifica

Foto: l'ergonomia della postazione di lavoro.

lun. 27 maggio 2013

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Non esiste un’installazione informatica in cui vi sia una perfetta ergonomia. Ciascuno, più o meno, utilizza l’“utensile” informatico, che bisogna adattare alla nostra morfologia, al tempo che si passa davanti allo schermo, ottimizzando la lettura delle notizie in condizioni di luce soddisfacenti.

Il numero di stazioni informatiche e la loro area sono condizionati direttamente dal tipo di esercizio effettuato dal medico. Si lavora da soli o con un assistente? Il computer fa parte a pieno titolo degli strumenti di comunicazione? Quesiti da porsi per trarre pieno vantaggio dalla tecnologia.

Come lavorate al computer? Quiz in dieci domande-risposte.

Quando lavorate davanti al computer, a quale distanza dallo schermo vi ponete?
La distanza è un dato caratteristico specifico: dipende dall’età e dai problemi di vista di ciascuno. Il corpo deve trovarsi a circa 50-60 cm, un po’ più della lunghezza dell’avambraccio. L’uso frequente di un schermo di grande dimensione (17 pollici) comporta un aumento della distanza fino a 90-100 cm.
In posizione seduta davanti al computer, come si colloca il tronco rispetto alle cosce?
Bisogna essere a più di 90°, dunque verso l’indietro.
Come si pianifica la zona di lavoro?
Bisogna ridurre le torsioni e le occasioni per chinarsi.
Come si trovano gli occhi rispetto allo schermo?
La posizione agevole degli occhi è situata a un angolo di 20° verso il basso: si trovano dunque al livello dello schermo. Per chi porta occhiali da vista, lo schermo deve essere collocato più basso. Per assicurare una buona posizione della nuca, il capo deve dominare leggermente lo schermo affinché i movimenti dello sguardo avvengano naturalmente: dall’alto in basso, come durante la lettura di un documento cartaceo. Se si lavora leggendo documenti direttamente sul pc, occorre posizionarlo preferibilmente sul centro dello schermo. Ricercare una posizione neutra a livello del collo, che deve essere diritto a prolungamento della colonna vertebrale.
In che posizione si trovano gli avambracci?
Bisogna tenerli ampi e non costringere i polsi. Le parti anteriori delle braccia devono fluttuare nell’aria all’altezza dell’inizio della tastiera: il polso deve essere posto in modo da evitare l’elevazione delle spalle. In compenso l’utilizzazione del mouse, che implica movimenti circolari, comporta anche la conseguenza che l’avambraccio venga sostenuto dal piano della scrivania per appoggiarsi.
Qual è la posizione della schiena quando si è seduti?
È appoggiata continuamente contro lo schienale della sedia. Dotarsi di una sedia regolabile che sostenga il basso della schiena e permetta la tenuta delle cosce a 110° rispetto al tronco.
Sempre stando in posizione seduta, come sono posati i piedi?
Sul suolo e sufficientemente aperti per permettere un’agevole inclinazione del busto in avanti.
Lo schermo del computer ha riflessi?
Il riflesso sullo schermo è causa di sforzo e di stanchezza per gli occhi. Non devono essercene. Occorre girare lo schermo e installare in ufficio una luce supplementare per evitare l’insidia. Pensare anche ai parametri del monitor: le regolazioni troppo scure o brillanti stancano gli occhi.
Cosa si guarda quando si lavora?
Lo sguardo fisso sullo schermo accentua la stanchezza e può provocare occhi rossi. Una soluzione è guardare alternativamente lo schermo e poi in lontananza.
Quanto tempo si passa davanti al computer?
Durante il lavoro dinanzi allo schermo le palpebre sono contratte. Sbattete regolarmente le palpebre e pensate a umidificare gli occhi. La scrivania deve essere pianificata in modo da ridurre le torsioni e le opportunità di chinarsi.
Com’è organizzato il lavoro in ufficio?
In assoluto, si possono creare quattro stazioni informatiche:
• a livello segreteria;
• in ufficio;
• a livello stazione di lavoro;
• in sala di attesa.

Ciascuno adatterà queste stazioni in funzione delle proprie necessità. L’ideale è che tutte queste postazioni siano collegate in rete. Un medico che esercita da solo non avrà gli stessi bisogni di chi è assistito da collaboratori.

Come si imposta la comunicazione con il paziente (esigenza essenziale) all’interno dello studio
Occorre trovare un compromesso per conservare il contatto visivo con il paziente, pur mantenendo la possibilità di mostrargli lo schermo. Bisogna decentrarlo verso destra o sinistra, una scelta in funzione delle preferenze personali. Evitare di posizionare lo schermo ad angolo retto in rapporto all’interlocutore per limitare i movimenti al livello del collo.

La stazione di lavoro
Vicino ai riuniti, la posizione ideale dello schermo dovrebbe trovarsi a portata di mano del medico, per permettere il controllo e la comunicazione con il paziente. Per la maggior parte del tempo e per ragioni di comodità, gli schermi si trovano al disopra della sputacchiera. In questa sistemazione, si rivela necessario un secondo schermo situato dietro, tra il medico e l’assistente. Deve essere collocato in modo tale che il paziente non abbia una visione costante del retro del pc. Alcuni accessori informatici possono favorire questa configurazione. Si può scegliere tra schermi tattili o classici. Ogni soluzione deve potersi configurare secondo i bisogni di ognuno.
Oggi esiste una tecnologia senza fili che permette di liberarsi da una connessione fisica tra il mouse, la tastiera e i computer, passando da un collegamento a infrarossi o radio a corta distanza. Il sistema Bluetooth, standardizzato per ogni tipo di periferica, evita la profusione di emittenti/riceventi. Il mouse ricoperto da pellicola trasparente (quella usata per gli alimenti) permette di rispettare le indispensabili regole di igiene.
Fanno ora la loro comparsa anche delle nuove tastiere. Saratoga ne ha brevettata una in Corian® tutta liscia, totalmente igienica, che si disinfetta senza alterare la superficie. Può essere integrata nel mobile o nel piano di lavoro sotto un ripiano apposito. OPSYSE propone a sua volta una tastiera con un mouse che si pulisce in modo facile ed efficace, prima e importante tappa verso un ambiente più idoneo alla cura dei pazienti.
Anche i software vengono adattati. Per guadagnare tempo si possono utilizzare le “scorciatoie da tastiera”. Ad ogni atto, corrisponde un tasto o una combinazione di tasti. La conservazione di comandi numerici in memoria permette visualizzazioni automatiche sullo schermo. La tecnologia odierna delle poltrone permette di integrare direttamente il pc allo schermo, raccordandolo alla rete tramite un “RJ45”.
L’informatica fa oggi parte integrante dell’esercizio professionale quotidiano. Formalità amministrative sempre più pesanti e una comunicazione sempre più intensa con i pazienti, portano a considerare fin dal primo avvio dello studio un’integrazione massima tra i bisogni e la tecnologia, divenuta ormai indispensabile.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 5 di Dental Tribune Italy 2013.

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