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Mettere al centro il paziente e puntare all’eccellenza! Non uno slogan. La dimostrazione a Expodental Meeting

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lun. 9 maggio 2016

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Lo dimostrano le oltre 200 aziende espositrici che hanno investito in questi anni da un lato in ricerca e sviluppo, dall’altro per elevare (e spesso superare) gli standard delle direttive nazionali ed europee a tutela della salute e sicurezza del paziente.

Un processo di resilienza – ovvero di capacità del sistema di adattarsi al cambiamento imposto dalla crisi economica e dall’impetuoso irrompere delle nuove tecnologie anche nella professione odontoiatrica – che ha portato l’Italia a una svolta in direzione della crescita, generata da tre parole d’ordine: efficacia, sostenibilità e sicurezza. Lo dimostra anche l’intenso programma scientifico e culturale, ricco di relatori di statura internazionale e contenuti di livello. Fra i principali protagonisti delle giornate riminesi ci sono i docenti che portano nel mondo la via italiana nel dentale.

Sabato 21 maggio (ore 9-14, in Sala Neri 1) Tiziano Testori e Giovanni Zucchelli, sotto il coordinamento di Aldo Bruno Giannì, si alterneranno in comunicazioni scientifiche avvalendosi di video sessioni 3D. In particolare, Giovanni Zucchelli, associato di Parodontologia all’Università di Bologna, incentra la sua comunicazione sul trattamento dei tessuti molli parodontali e perimplantari. Zucchelli, che ha dedicato l’intera sua carriera alla chirurgia muco-gengivale, è oggi considerato uno degli esperti mondiali nel suo campo.

Proprio la sua dimestichezza con convegni e seminari ai quattro angoli del globo gli consente di testimoniare il grado di reputazione conquistata dall’Italia: «Sono lieto di questo invito a Expodental Meeting, soprattutto perché vorrei comunicare agli operatori e agli osservatori, e fra questi penso ai media e alle istituzioni, quanto l’odontoiatria italiana faccia scuola in tutto il mondo. Un primato che tocco con mano in simposi, sempre più organizzati solo attorno a noi professionisti e docenti in arrivo dalle università di tutto il nostro Paese. Dagli Stati Uniti al Medioriente, dalla Cina all’America Latina, noi relatori italiani spesso ci sorprendiamo di tale successo di presenze e di attenzione. Certo, dobbiamo tutto questo ai nostri maestri che nel corso dei decenni hanno costruito una cultura scientifica in campo odontoiatrico senza eguali».

In quanto alla comunicazione scientifica Zucchelli sottolinea: «La sessione di studio con l’ausilio del 3D è tesa a dimostrare come la gestione impeccabile dei tessuti molli sia la chiave del successo in odontoiatria e in chirurgia rigenerativa. Questa comunicazione vuole stimolare anche il dentista eccellente a riflettere sulla sempre crescente consapevolezza del paziente, che se ci chiede risultati efficaci funzionali ed estetici, ci chiede soprattutto di essere informato pienamente, sia prima sia dopo i nostri interventi».
«Il 3D è uno strumento di comunicazione che non vuole trasformare in spettacolo un appuntamento scientifico di profilo alto, ma una modalità per accompagnare colleghi e media scientifici all’interno delle ultime ricerche. Del resto, non credo nella ricerca rinchiusa su se stessa, il trasferimento di conoscenze è un impegno quotidiano mio e del mio staff», dice Tiziano Testori, responsabile del reparto di Implantologia e Riabilitazione orale dell’Istituto Galeazzi di Milano e direttore del Corso di alta formazione in Implantologia orale. Proprio in virtù della sua attività di ricercatore, nell’ottobre 2015 Testori ha ricevuto il Premio internazionale Scuola medica Salernitana, già attribuito a Umberto Veronesi, Rita Levi Montalcini, Luc Montagnier. Premio conferitogli perché, secondo quanto riportato nelle motivazioni, Testori ha dettato «importanti linee di ricerca riguardo l’elevazione del seno mascellare, biomateriali e implantologia», che hanno permesso di apportare «notevoli progressi e conoscenze nella disciplina odontoiatrica, contribuendo a collocarla ai più alti livelli di considerazione nella comunità scientifica».

A Expodental Meeting Testori porta una sua ricerca, sulla quale sottolinea: «La relazione che offro ai colleghi verte sul trattamento ambulatoriale delle atrofie dei mascellari. Ne esamino le indicazioni, ma anche i limiti. Con un obiettivo: illuminare le luci e le ombre di questa pratica perché il professionista eccellente sia in grado di comunicare con il paziente, in ogni fase del processo di cura – dalla diagnosi ai trattamenti e oltre – per renderlo compartecipante al suo processo di guarigione. L’impegno ultimo del ricercatore come del medico pratico dovrebbe reggersi su tre presupposti: abbandonare i facili esibizionismi e le “autopromozioni”, indicare una certa tecnica o certe soluzioni quando esse siano realmente utili, costruire un patto di fiducia col paziente basato sulla valorizzazione dei suoi diritti nel momento in cui egli usufruisce di prestazione odontoiatrica».

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