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Il paziente al centro: intervista a Mauro Labanca

 C.M. Rodighiero

C.M. Rodighiero

mar. 10 settembre 2013

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Come sempre, la stagione formativa autunnale presenta ai professionisti un ricco calendario di eventi di aggiornamento clinico e scientifico. Quest’anno, tra i numerosi appuntamenti in programma, uno promette di essere un importante punto di riferimento, proponendo un programma attentamente studiato e che per la sua originalità si impone all’attenzione come un vero e proprio outsider. Si tratta del quinto Italian Meeting organizzato dall’International College of Dentists (ICD), che si terrà a Milano il prossimo 28 settembre. Per approfondire i temi dell’evento, abbiamo intervistato il professor Mauro Labanca, responsabile scientifico del Meeting e Deputy Regent della ICD Italian Section.

Professor Labanca, quali sono gli obiettivi formativi alla base del programma scientifico dell’imminente Italian Meeting ICD che sembra caratterizzarsi per un’originale alternanza di argomenti clinici ed extraclinici?
L’evento che ci apprestiamo a vivere è stato studiato e strutturato partendo da una consolidata consapevolezza: quella che in un momento sociale così delicato è necessario affinare tutte quelle competenze indispensabili per gestire il paziente non solo come fruitore dei nostri servizi, ma anche come singolo individuo. La sequenza degli interventi dei relatori è stata quindi organizzata in modo da avere un filo conduttore comune: dal modo in cui rivolgersi al paziente, al modo in cui gestirlo e mantenerlo, per passare poi attraverso le varie fasi diagnostiche e terapeutiche. Un percorso, più che un corso, per trasmettere ai discenti come affrontare il paziente nella sua totalità.
Questa decisione nasce quasi spontaneamente se si pensa alla volontà e alla necessità – che in questo momento si fa sempre più forte – di riconsegnare alla professione odontoiatrica la sua vera dignità e smacchiarla dall’alone di mercificazione che per troppo tempo l’ha contraddistinta.
Tutto questo risponde perfettamente all’intento che il nostro antico College si è posto e persegue.
Leggendo secondo questa interpretazione il programma della giornata, appare chiaro che al centro di tutto c’è la cura dell’individuo nella sua umanità e nella sua forma espressiva maggiore.

Ripercorriamo quindi insieme il programma…
Molto volentieri. Credo che questo sia il modo migliore per presentare i nostri obiettivi.
La giornata inizierà con l’intervento sull’importanza della comunicazione in campo medico a cura del professor Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca e membro dell’Accademia delle Scienze di Torino. L’intento è quello di stimolare il professionista a prendere coscienza del fatto che egli rappresenta il ponte tra il sapere scientifico e il fruitore sociale. Ecco perché è sempre più necessario abbracciare una cultura della comunicazione chiara ed efficace, riconoscendo che la reazione del pubblico è un fattore di orientamento e miglioramento della prestazione professionale.
Una volta compresa l’importanza del comunicare con il paziente, diventa indispensabile imparare a gestire quegli aspetti che possono aiutare a fidelizzarlo. In questo contesto si inserisce l’intervento del dottor Sergio Borra, AD e master trainer della Dale Carnegie Training Italia. Nel suo intervento, dal titolo “Un paziente per sempre”, Borra sottolineerà come oggi non sia più sufficiente possedere una forte competenza tecnica, perché quello che può fare davvero la differenza è la capacità di stabilire una relazione personalizzata e privilegiata con ogni singolo paziente.

Dopo questi argomenti così attuali e stimolanti, si passa poi agli aspetti più prettamente clinici…
Per il corretto trattamento del paziente, il primo elemento da considerare è la conoscenza anatomica. In questo ci aiuterà il professor Luigi Rodella, che nella sua relazione ci spiegherà come la conoscenza del dettaglio anatomico e delle sue varianti assuma un ruolo di primaria importanza in tutte le fasi dell’intervento chirurgico.
Successivamente, sarà il professor Massimo De Sanctis a insegnarci come il parodonto sia uno degli aspetti fondamentali da valutare per il mantenimento degli elementi dentali.
Nella sequenza logica, quando nonostante la parodontologia si siano persi degli elementi dentali, l’intervento del dottor Dario Castellani sarà importante per sensibilizzare i partecipanti su alcuni aspetti poco considerati o molto spesso sconosciuti dei fenomeni biologici che avvengono nell’ambito di una bocca con dentatura naturale compromessa. In particolare, si focalizzerà l’attenzione su quegli aspetti di natura sensoriale, fisica e meccanica che differenziano l’individuo con una sana dentatura da quello con protesi.
L’intervento del professor Raffaele Vinci avrà come obiettivo quello di identificare le opzioni terapeutiche, le modalità riabilitative e i risultati ottenibili con la chirurgia nei casi più complessi.
In ultimo, il dottor Paolo Brunamonti Binello ci stimolerà a porre l’attenzione sulla prevenzione e sulla gestione delle infezioni, spontanee o provocate, in chirurgia orale.

Noto che ha lasciato da parte la relazione di Federico Mana sull’attenzione selettiva. Ce ne vuole parlare in modo più specifico?
In effetti, tra gli argomenti extraclinici, quello che Federico Mana ci proporrà credo che rappresenti un ulteriore elemento caratterizzante dell’intero programma. Recordman di apnea profonda, Federico Mana opera nel mondo della formazione e del benessere e utilizza le sue competenze apneistiche nell’insegnamento delle tecniche di rilassamento e concentrazione. E sappiamo bene come l’essere concentrati sia, nella nostra professione, un elemento imprescindibile. Mana ci insegnerà che per mantenere la concentrazione su di un preciso compito è necessario orientare l’attenzione in modo selettivo. È proprio lui ad affermare che «il compito ha quasi sempre una doppia natura: quella motoria e quella intellettiva, ed è proprio l’aspetto motorio che se non automatizzato o addirittura troppo automatizzato può causare dei cali attentivi che possono sfociare nell’errore». L’obiettivo del suo intervento sarà quindi quello di capire come allenarsi all’attenzione e imparare a indirizzarla in modo specifico attraverso percorsi semplici e facilmente applicabili nei contesti più svariati. Partendo da principi comuni l’attenzione sarà successivamente abbinata a elementi che possono amplificarla o ridurla in modo significativo: costanza e attenzione, attenzione e divertimento, principi personali e attenzione.

Mi sembra che in questo programma numerosi temi, soprattutto quelli extraclinici, rispecchino molto la sua attività clinica personale…
È vero, sono profondamente convinto che parlare con i nostri pazienti sia la prima forma di cura da avere per loro, così come può esserlo l’intervento riabilitativo nella sua accezione più clinica, fino alla prevenzione delle patologie che potrebbero sopravvenire.
Questi temi sono ampiamente condivisi da tutti noi dell’ICD e, con questo evento, ci poniamo l’obiettivo di restituire una visione totale dell’individuo e non compartimentale, come spesso la pratica clinica quotidiana ci vorrebbe spingere ad avere. Questo è il messaggio che ci piacerebbe riuscire a far passare a chi ci verrà ad ascoltare e che potrà così anche meglio capire chi siamo e cosa sia il nostro College.

 

Scarica QUI la brochure dell'evento.

 

L’intervista, in forma abbreviata, è stata pubblicata sul numero 9 di Dental Tribune 2013.

 


ICD – International College of Dentists
L’International College of Dentists è stato fondato nel 1927 a Filadelfia da due colleghi e amici, il dott. Ottofy, ungherese ormai domiciliato negli USA, e dal dott. Okamura, dentista di Tokyo.
La forte volontà di progresso delle conoscenze in ambito odontoiatrico e della loro diffusione fu l’impulso alla fondazione del College. I due colleghi si prodigarono per la creazione di un’organizzazione che rendesse possibile lo scambio di informazioni e la ricerca nel mondo odontoiatrico allora in divenire, che favorisse la diffusione di contenuti scientifici di valore e che promuovesse le relazioni tra professionisti in tutto il mondo per garantire una conoscenza ampia e un alto valore scientifico.
L’International College of Dentists è una organizzazione mondiale, conta 10.147 membri nel mondo per 85 Stati partecipanti, è l’associazione odontoiatrica più antica al mondo e il suo scopo è quello di accogliere quei colleghi che abbiano con il loro lavoro e la loro professionalità contribuito all’eccellenza dell’odontoiatria operativa o accademica. La sezione italiana è rappresentata da 48 fellow. L’ammissione è solo per invito o per presentazione da parte di soci regolarmente iscritti.

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