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Il paziente al centro dell’atto medico: cosa è emerso dal Congresso Andi Torino

Il Presidente della sezione Andi Torino, dott. Daniele Cardaropoli.
Patrizia Biancucci

Patrizia Biancucci

mar. 7 febbraio 2023

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Passata la pandemia che ha visto un fiorire di corsi e congressi online, quest’anno Daniele Cardaropoli, Presidente ANDI Torino, ha voluto un congresso tutto in presenza per far ritrovare i colleghi odontoiatri in un momento di alto valore scientifico, di relazioni umane ritrovate e di scambi di idee, coinvolgendo tutti tutto il team odontoiatrico, ma soprattutto portando un messaggio che invita a riflettere su come l’odontoiatra ha l’obbligo morale di migliorare non solo il sorriso e la funzione della bocca, ma anche la qualità della vita dei cittadini, sempre più bombardati da quello che lui definisce “marketing selvaggio”, trappola per coloro che danno fiducia a messaggi falsi e fuorvianti.

E questo è tutto nel titolo del “Congresso ANDI Torino - II Memorial Giuseppe Cardaropoli. Come mettere il paziente al centro del progetto terapeutico” che si è svolto al Lingotto di Torino il 3-4 febbraio 2023.

All’inaugurazione Daniele Cardaropoli, clinico parodontologo conosciuto a livello mondiale, esprime l’emozione di presiedere il congresso nella veste di Presidente provinciale Andi e nel contempo l’emozione privata di presiedere il II Memorial dedicato al fratello Giuseppe Cardaropoli.

L’apertura delle sessioni scientifiche è stata affidata al brillante prof. Filippo Graziani che ha aperto la sessione Medici Odontoiatri di venerdì 3 febbraio con “Il controllo dell’infiammazione parodontale: momento centrale della terapia odontoiatrica”. Con molta chiarezza ha invitato i colleghi a fare screening annuali a tutti i pazienti, in particolare intorno ai 35-40 anni, perché la malattia parodontale, che colpisce un italiano su due, ha il suo picco intorno ai 37 anni. Fare prevenzione significa rendere più sostenibile la vita del paziente e quella dello studio.

A seguire Luigi Minenna con “La Chirurgia parodontale ricostruttiva per il mantenimento di elementi compromessi”. Nel pomeriggio “Restauri in composito per il recupero estetico e funzionale di denti compromessi” di Antonio Cerutti e “Il paziente adulto con dentizione compromessa e malocclusione secondaria: considerazioni cliniche e trattamento interdisciplinare” di Guido Fichera. Molto interessante la relazione del sabato mattina, “I protocolli di immediacy nell’era digitale: come migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti”, nella quale Paolo Casentini ha invitato a utilizzare il workflow digitale, sempre beneficiando delle conoscenze analogiche, ma solo dopo un attento screening di soggetti sui quali è predicibile il successo di impianti post-estrattivi, regalando qualche chicca come l’estrattore di radice per salvaguardare il sito implantare o la striscia di fibrina applicata sul sito di prelievo palatale e fissata con il flow fino a guarigione avvenuta per limitare il dolore: dunque il paziente al centro anche nel limitare il disagio e garantire la qualità della vita, non solo a fine trattamento, ma anche durante le manovre disagevoli. Anche i fratelli Agnini, Andrea e Alessandro, si sono addentrati nelle tecniche implanto-protesiche con una relazione a quattro mani “La tecnologia per una riabilitazione a supporto implantare incentrata sul paziente” che ha catturato l’attenzione dei dentisti presenti, senza mai perdere di vista la qualità della vita dei pazienti.

Nella sessione per Igienisti del sabato mattina hanno relazionato Alessandra Sironi sul tema delle mucositi e peri-implantiti, Giulia Maria Mariani, sulla terapia parodontale non chirurgica, mentre nella sessione per le ASO, Giovanni Pietrarelli su come cambia il ruolo dell’ ASO e Grazia Tommasato sull’assistenza in chirurgia impiantare. Altra novità di questo congresso lo spazio riservato al personale di segreteria, troppo spesso dimenticato malgrado la sua importanza nello studio dentistico, con Gaetano Scaramozzino, sulla gestione dell’agenda e dei pazienti tramite un gestionale evoluto e Davis Cussotto sulla gestione del tempo.

Neanche l’extra clinico è stato tralasciato nella Tavola Rotonda di venerdì 3, “Come mantenere il paziente al centro della professione odontoiatrica nell’era del marketing selvaggio” moderata dall’appassionato Cardaropoli con gli interventi di Raffaele Iandolo, Presidente Nazionale CAO, Carlo Ghirlanda, Presidente Nazionale ANDI, Francesco Giangreco, Comandante NAS Torino, Michele Carrus, Presidente Federconsumatori e Luca Barzagli, Presidente Fondo ANDI Salute, mirati a fotografare il mercato odontoiatrico in un panorama più ampio fatto di nuove figure come le Strutture di Odontoiatria organizzata o le SRL, realtà che puntano al profitto economico e non sempre pronte a mettere il paziente al centro. Tra i temi di maggior rilievo trattati in questa tavola politica, Iandolo mette al centro la certezza e la salute del cittadino e una sorveglianza degli iscritti, pur nel rispetto dell’autonomia terapeutica del collega. Un richiamo all’educazione universitaria che oltre a insegnare le regole scientifiche dovrebbe preparare gli studenti alle regole etiche che il futuro professionista deve avere nei confronti dei pazienti ma anche dei colleghi. Ghirlanda evidenzia l’importanza di fare sistema per raggiungere migliori risultati: attualmente CAO e Andi hanno raggiunto questo intento che consente alla categoria di essere più credibile, mentre evidenzia la libertà di scelta del terapeuta da parte del paziente, tema ancora caldo. Riguardo le società commerciali titolari di studi odontoiatrici il problema rimane sul tavolo dell’Andi, essendo stato bocciato l’emendamento in parlamento. Altra questione sensibile trattata da entrambi è quella degli allineatori dentali prodotti direttamente dalle aziende e della responsabilità del medico. Interessante la sensibilità espressa da Ghirlanda circa la necessità di alcuni colleghi più in difficoltà di incrementare i ricavi. Per questo la soluzione è da auspicare attraverso una fiscalità diversa dell’Enpam. Il tema annoso dell’abusivismo è stato trattato in tutti i suoi aspetti da Francesco Giangreco, comandante dei NAS di Torino, rilevando che riguarda ancora il 30% dell’attività di controllo degli studi odontoiatrici, oltre ad altre criticità come i controlli sui farmaci e i dispositivi dello studio. Quale visione invece del presidente di Federconsumatori Michele Carrus? Colpito dalla relatore di Graziani, che aveva evidenziato come la malattia parodontale sia un problema di salute pubblica con forte impatto su tutto il sistema sanitario, evidenzia la grande responsabilità del terapeuta odontoiatrico a cui il paziente, soprattutto se soggetto fragile, si affida stabilendo un rapporto fiduciario. Sostiene inoltre che i Lea in odontoiatria dovrebbero essere incrementati e i pericoli circa l’autonomia differenziata regionale. Infine Luca Barzagli, presidente Fondo Andi Salute, presenta il nuovo fondo Fas gestito da medici per i pazienti, come ricordato da Ghirlanda, che aprirà una nuova pagina dell’assistenza odontoiatrica.

In conclusione del congresso Daniele Cardaropoli ha preannunciato l’Open Consensus Conference “Concepts of treatment for the post-extraction site”, organizzato dalla fondazione Cardaropoli e che sarà aperto a tutti, il 2-3 febbraio 2024 presso il Museo dell’Automobile di Torino. Ha voluto rivelare che relatori di fama mondiale, come Muricio Araùjo, Daniel Buser, Ueli Grunder, Joseph Kan, Robert A. Levine, Maurice Salama, Frank Schwarz e Giovanni Zucchelli parteciperanno gratuitamente e che i proventi saranno devoluti a favore delle cure odontoiatriche dei bambini autistici presso l’Ospedale Mauriziano di Torino. Anche in questo caso il paziente al centro.

 

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