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Malgrado la crisi cresce l'occupazione negli studi professionali: 9 mila in più

gio. 13 marzo 2014

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Un dato in controtendenza nel mercato del lavoro in Italia che, secondo gli ultimi dati Istat, ha registrato una diminuzione degli occupati pari a 478 mila persone.

Malgrado la drammatica situazione occupazionale in Italia (a gennaio la disoccupazione è balzata al 12,9%) lo scorso anno oltre 9 mila lavoratori tra impiegati e apprendisti, han trovato un impiego stabile presso gli studi di avvocati, notai, commercialisti, medici, dentisti, architetti e ingegneri.

Lo afferma un comunicato della Confprofessioni, entrando subito nel dettaglio: negli ultimi 12 mesi sono stati assunti 50.777 impiegati e 8.982 apprendisti. Nello stesso periodo, i rapporti di lavoro cessati sono stati 46.012 (impiegati) e 4.639 (apprendisti). Positivo quindi il saldo tra neoassunti e posizioni lavorative cessate attestandosi sul record di 9.108 assunzioni con un balzo del 9% rispetto agli 8.352 neoassunti nel 2012.

Le professioni più attive nell'area economica con un saldo occupazionale positivo pari a 5.937 unità. A ruota le attività sanitarie (medici generici, ambulatori e poliambulatori, medici specialisti, studi odontoiatrici e veterinari), con un saldo positivo pari a 2.935 unità, in crescita del 5,7% rispetto al 2012. In affanno, invece, le professioni tecniche.

In un successivo momento daremo le cifre dettagliate riguardanti medicina e odontoiatria, un settore, quest’ultimo, particolarmente colpito dalla crisi.

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