- Austria / Österreich
- Bosnia ed Erzegovina / Босна и Херцеговина
- Bulgaria / България
- Croazia / Hrvatska
- Repubblica Ceca e Slovacchia / Česká republika & Slovensko
- Francia / France
- Germania / Deutschland
- Grecia / ΕΛΛΑΔΑ
- Italia / Italia
- Paesi Bassi / Nederland
- nordisch / Nordic
- Polonia / Polska
- Portogallo / Portugal
- Romania e Moldavia / România & Moldova
- Slovenia / Slovenija
- Serbia e Montenegro / Србија и Црна Гора
- Spagna / España
- Svizzera / Schweiz
- Turchia / Türkiye
- Gran Bretagna e Irlanda / UK & Ireland
Approfitto dell’opportunità per fare alcune considerazioni su quanto accade in Odontoiatria negli ultimi tempi.
Sempre più tecniche appaiono con nomi a volte veramente incomprensibili dettati dalla volontà di un relatore piuttosto che un altro di lasciare un segno della propria presenza.
Personalmente credo che non è dando nomi a tecniche peraltro non nuove che si possa lasciare un segno, ma solo attraverso una corretta informazione sulle reali applicazioni e/o benefici nel suo utilizzo. In poche parole con la concretezza.
Se una tecnica funziona in poche mani o se non porta alcun beneficio, allora, la comunicazione dovrebbe esaurirsi in un semplice io faccio così ma nulla è cambiato. Questo naturalmente niente toglie al progresso.
Se si legge la letteratura si vede che nell’ultima decade la percentuale di successi, ad esempio nei restauri diretti, è cresciuta tantissimo rispetto alle due decadi precedenti. Tuttavia le tecniche utilizzate sono le stesse di 30 anni fa.
La prima considerazione che mi viene da fare è: forse sono migliorati i materiali?
Nella valutazione del successo ogni singolo fattore andrebbe analizzato. Certamente i nuovi materiali sono diversi da quelli precedenti, finalmente le aziende cominciano ad ascoltare gli utilizzatori e non solo chimici, fisici o ingegneri. Le competenze cliniche sono a volte più rilevanti degli stessi materiali e la presenza di consulenti odontoiatri, sta aiutando moltissimo nel cercare di realizzare prodotti che possano realmente migliorare la vita del professionista con una semplificazione delle tecniche che porti al raggiungimento di una qualità che non sia solo patrimonio dello specialista.
In questa direzione avvicinarsi al digitale, a mio avviso, porterà il livello a un gradino superiore con
grandi benefici soprattutto per quello che io considero il vero obiettivo del nostro lavoro “il paziente
dimenticato”.
È tempo di cambiamenti per la nostra professione, non facciamoci trovare impreparati o purtroppo perderemo quello che più ci ha contraddistinto nel mondo dove siamo ancora protagonisti: la passione per il nostro lavoro.
L'editoriale è stato pubblicato su Cosmetic Dentistry n. 4 dicembre 2017
Tags:
mer. 24 aprile 2024
14:00 (CET) Rome
YITI Lounge: Navigating modern implant dentistry—from prosthetic planning to digital verification, are we there yet?
mer. 24 aprile 2024
19:00 (CET) Rome
Advanced techniques in peri-implant tissue augmentation and maintenance
ven. 26 aprile 2024
18:00 (CET) Rome
How you can access data-driven decision making
lun. 29 aprile 2024
18:30 (CET) Rome
Root caries: The challenge in today’s cariology
mar. 30 aprile 2024
19:00 (CET) Rome
Neodent Discovery: Neoarch Guided Surgery—from simple to complex cases
mer. 8 maggio 2024
2:00 (CET) Rome
You got this! Diagnosis and management of common oral lesions
ven. 10 maggio 2024
2:00 (CET) Rome
To post a reply please login or register