DT News - Italy - Maculan (ANTLO): dalla performance di Jungo Endo a Roma, agli ambiziosi obiettivi sindacali del 2016

Search Dental Tribune

Maculan (ANTLO): dalla performance di Jungo Endo a Roma, agli ambiziosi obiettivi sindacali del 2016

gio. 3 marzo 2016

salvare

Per ANTLO l’anno nuovo si è aperto alla grande il 16 gennaio all’Auditorium Antonianum con la performance di Jungo Endo; «un salto di qualità nell’offerta culturale di ANTLO Lazio» come è stata definita. Nome di fama internazionale, giapponese di nascita ma americano d’adozione, Endo è entrato nel 2005 nella prestigiosa University of California, Los Angeles (UCLA) come master ceramista nel programma di laboratorio del corso di formazione avanzata in protesi. Tiene conferenze e conduce corsi sull’estetica delle riabilitazioni complesse implanto-supportate, scrive manuali e dall’ottobre 2012 dirige lo Jungo Endo Dental Studio a Santa Monica, California.

L’incontro del 16 a Roma aveva per tema “Pink and white aesthetica” e come sottotitolo l’avvertenza: “L’unica occasione in Italia per ammirare dal vivo uno dei maestri dell’odontotecnica internazionale”. Occasione buona quindi per chiedere al presidente Massimo Maculan le impressioni su quell’evento, che è stato coraggioso anche per la scelta della location, dal momento che sono arrivati in circa 250 in un Auditorium che avrebbe potuto contenerne fino a 600. Ma 250 partecipanti sono un successo. «Un bel successo – sottolinea Maculan – che giustamente ha premiato l’impegno dell’intero gruppo dirigente ANTLO Lazio, e che di fatto apre il 2016 con un ambizioso programma di attività e iniziative».

A proposito, ci racconti quali sono le ambizioni ANTLO per il 2016
Non mi riferisco ovviamente al programma culturale quanto a quello sindacale senza dimenticare gli obiettivi organizzativi su cui – grazie alle iniziative degli ultimi anni e a allo sviluppo di competenze specifiche dei gruppi dirigenti e in considerazione dell’esigenza di far maturare una giovane classe dirigente – potremmo ottenere molto di più.

I principali obiettivi riguardano quindi il programma sindacale?
Certamente. E sono “ambiziosi” per la complessa problematicità dei terreni di impegno; la mancanza di una consolidata “cultura sindacale” che stiamo tentando di acquisire a tappe forzate; le risorse (umane, economiche, relazionali) che l’associazione riesce a mettere in campo relativamente alle sfide poste. Possiamo essere non solo soddisfatti ma anche orgogliosi di quanto stiamo facendo.

Negli ultimi anni, infatti, c’è stata un’escalation ANTLO sul piano sindacale.
ANTLO ha seguito un percorso molto chiaro. A giugno 2014 nel Convegno tenutosi presso la Camera dei deputati abbiamo portato il frutto di analisi ed elaborazioni non solo in campo odontotecnico, sottolineando per primi i pericoli delle stampanti 3D, di un uso non regolamentato delle innovazioni tecnologiche di processo e prodotto, ponendo lo spazio professionale come obiettivo sindacale prioritario. Abbiamo avviato senza timori una riflessione sul fenomeno del prestanomismo e abusivismo, individuando nel DDL Marinello non solo uno scippo con destrezza ma anche il terreno dove si giocavano partite importanti per l’esistenza stessa della categoria, non reclamando solo il profilo professionale come rimedio di tutti i mali. Un Convegno che è servito a presentare ANTLO agli interlocutori, e in una sede istituzionale, come associazione con un ruolo di primo piano nel dentale. Si è trattati di un’importante novità nella nostra storia, come il riservare uno spazio per il sindacale negli eventi culturali per informare la categoria, ma anche per farla partecipare.

Dopo il Convegno alla Camera dei deputati, ci sono stati il Congresso di Assisi e la Manifestazione del 15 maggio.
Abbiamo coinvolto tutta l’Associazione, per sancire con precisi impegni congressuali la volontà di perseguire obiettivi aprendo il dibattito precongressuale anche ai non soci, grazie a uno spazio dedicato sul sito (novità senza precedenti nella storia delle aggregazioni sociali). Non abbiamo esitato a scendere in piazza di fronte al Ministero, con un Manifesto che prende posizione rispetto ai vari punti della cosiddetta “questione odontotecnica”. Li abbiamo confrontati con i dirigenti ministeriali di livello mentre il Ministro Lorenzin, impossibilitato ad esser presente, ci aveva rilasciato un’intervista in esclusiva. Per la prima volta nella storia delle manifestazioni odontotecniche abbiamo chiuso con un comunicato congiunto con il Ministero che fissa i punti da conseguire sui quali ci siamo impegnati subito dopo la manifestazione.

Che cosa c’è dietro l’angolo nei prossimi mesi?
Stiamo seguendo l’attuazione del nostro programma e su alcuni punti stiamo raccogliendo i primi positivi frutti. La Conferenza nazionale sull’Odontoiatria, dovrebbe incentivare gli accessi alle cure odontoiatriche e quindi maggior lavoro anche per noi. Fortemente voluta in perfetta solitudine da ANTLO, ha trovato inspiegabili resistenze da parte odontoiatrica. Sul DDL Marinello il confronto ci vede in prima linea sulla lotta all’abusivismo, argomento da sempre usato in termini strumentali contro gli odontotecnici. ANTLO non ha giocato in difesa ma in attacco, un fatto senza precedenti che ha scompaginato i piani di certi nostri interlocutori. Sarà dura portare a casa risultati, ma siamo orgogliosi di aver giocato all’attacco.

Che cosa ci dice riguardo alla difesa dello spazio professionale?
Ribadiamo la priorità di questo punto, che riguarda la stessa possibilità di sopravvivenza della categoria. Nonostante le difficoltà e il tempo, che non gioca a favore, stiamo percorrendo due strade su cui è bene mantenere riservatezza. Ci siamo consapevolmente caricati sulle spalle e in solitudine un compito gravoso, in un contesto dove gli elementi risultano essere per noi tutti negativi. Ma ciò non ci fa deflettere dagli obiettivi proposti.

E invece, sulla storica questione che riguarda gli odontotecnici, ovvero il profilo?
Abbiamo detto che la questione del profilo professionale non rappresenta la priorità e sicuramente la panacea dei mali degli odontotecnici. Non siamo rimasti con le mani in mano, anzi. Ci stiamo impegnando anche su tale materia su due strade: una, stante l’attuale normativa; l’altra riferita alle modifiche costituzionali oggetto di referendum in autunno.

In primavera si terrà il II Convegno del centro studi ANTLO, possiamo avere qualche anticipazione?
A fine aprile terremo il II Convegno del centro studi ANTLO, ancora una volta in una sede istituzionale, l’Auditorium del Ministero della Salute dove contiamo di avere la presenza del Ministro Lorenzin, oltre ad autorevoli esponenti del dentale e di istituzioni che hanno già dato la loro adesione. Non rappresenta per noi una futile passerella, ma l’occasione per un’analisi e confronto con i nostri interlocutori, conferendo autorevolezza alle nostre istanze e quindi alla stessa ANTLO. L’esperienza del Convegno 2014, e quanto accaduto in seguito, è indicativa in tal senso.

Altro importante appuntamento per ANTLO sarà Expodental, che quest’anno si terrà a Rimini.
Siamo partner di UNIDI in questa nuova versione di Expodental: una bella soddisfazione e un motivo di orgoglio, ma anche un bell’onere. Nel programma culturale abbiamo maturato notevole esperienza e capacità organizzative oltre che formative, attraverso il comparto di ANTLO Formazione. Daremo il nostro contributo all’avvio di questa nuova fase di Expodental.

Tutti obiettivi certamente ambiziosi.
Siamo consapevoli delle sfide cui far fronte ma non abbiamo alternative se non arrenderci all’ineluttabile tramonto dell’odontotecnica e degli odontotecnici. Esiste un disequilibrio insopportabile tra la mole e la complessità dei problemi cui siamo chiamati a dare soluzioni e le risorse che come ANTLO possiamo mettere in campo. Talvolta penso addirittura che i nostri proponimenti rientrino nell’ambito dell’accanimento terapeutico. Non rinuncio tuttavia a venir meno agli impegni congressuali e alla volontà di combattere per una causa giusta.

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement