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Albo, dispositivi protesici, ricorsi al Tar, figure professionali…“Messa a punto” di Maculan in vista del Congresso nazionale ANTLO

mer. 21 settembre 2016

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Si apre dopodomani per concludersi sabato 24 il Congresso nazionale dell’ANTLO, 33ma edizione. Ecco una prima “messa a punto” dei problemi sul tappeto fatta dal Presidente Massimo Maculan.

Riconferma la decisione preannunciata il 29 aprile scorso e ufficialmente presa dal Consiglio Nazionale del 3 Settembre di ricorrere al TAR Lazio contro le circolari del Ministero che danno la possibilità all'odontoiatra di realizzare i dispositivi protesici per i propri pazienti in studio?
«Assolutamente si. Verificheremo insieme ai legali se adire il TAR e come, se scegliere un'altra sede giudiziaria nazionale o comunitaria o addirittura entrambe. La decisione politica è stata presa dagli organi nazionali ANTLO, la via attraverso la quale attuare tale decisione dipende da una serie di fattori che valuteremo insieme ai legali».

Non teme in tal modo di “inimicarsi” gli odontoiatri (in particolare l’ANDI che attraverso il suo consulente legale avv. Valentina Vaccaro ha ribadito senza alcun dubbio la legittimazione del Sindacato a realizzare le protesi in studio)?
«Potrei rispondere che sono stati gli odontoiatri ad inimicarsi gli odontotecnici con quelle circolari, invadendo il nostro spazio professionale e mettendo in serio pericolo l'esistenza stessa della nostra attività e della nostra categoria. Rispettiamo i pareri dei legali ANDI che però non condividiamo affatto, né tanto meno ci facciamo condizionare. Vorrei sommessamente far notare che la nostra stessa posizione in materia l'hanno avuta i NAS e che proprio per "annullare" tali posizioni e conseguenti iniziative dei NAS sono state emanate le circolari».

Non teme di “inimicarsi “ anche il Ministero della salute più attento che mai finora alle problematiche odontotecniche e all’azione ANTLO in particolare?
«ANTLO non deve né inimicarsi né ingraziarsi nessuno, ma difendere gli interessi dei propri Soci e della categoria in generale. Visto che si sono rivelati inutili i tentativi di far modificare sostanzialmente quelle circolari dalla Direzione Generale dei Dispositivi Medici che le hanno emanate, abbiamo informato correttamente il Ministero della nostra iniziativa, peraltro annunciata pubblicamente in un convegno proprio all'Auditorium dello stesso Ministero».

A fronte del “conflitto Cad Cam” per così dire, sta tuttavia una notizia che sembra positiva: la nascita dell’Albo dei laboratori odontotecnici convenzionati con l'Asst Valtellina Alto Lario, che saranno pagati dai pazienti ma dovranno fornire materiali odontoiatrici all'ambulatorio. Non solo la nascita dell’Albo ma un passo avanti verso il rapporto diretto odontotecnico/paziente. Uno, addirittura due passi in più nell’affermazione della categoria?
«Desidero far presente che la creazione di un Albo o di un Ordine è conseguente al riconoscimento di un nuovo profilo professionale secondo le vigenti disposizioni legislative e tale Albo o Ordine deve rispondere a determinati requisiti di legge che non sono disponibili per iniziative autonome di altri Enti o addirittura Aziende Sanitarie.
Colgo l'occasione per affermare che ANTLO non persegue affatto la figura dell'odontoprotesista, come continua ad affermare strumentalmente il Presidente CAO, dottor Giuseppe Renzo e come si potrebbe dedurre da una lettura interessata del concetto di "rapporto diretto odontotecnico/paziente". D'altra parte non esiste allo stato attuale nessuna norma che vieta tale rapporto, ma in base al RD 1928 è fatto assoluto divieto all'odontotecnico di compiere alcuna azione cruenta e incruenta nel cavo orale. ANTLO vuole invece che sia approvato il profilo professionale già definito positivamente dal Consiglio Superiore di Sanità nel 2001, con il consenso ANDI e della FNOMCeO, e successivamente nel 2007 e che esclude tassativamente qualsiasi invasione di campo in attività di altre professioni».

E la stessa localizzazione in Valtellina Alto Lario, come deve essere vista? Come un primo passo verso una meta agognata, oppure negativamente, come una realtà marginale e confinata, una “rondine che non fa primavera”?
«L'iniziativa della ASL della Valtellina non ha nulla a che vedere con il nostro profilo professionale, come ho cercato di affermare precedentemente».

Questa domanda esula forse un po’, ma non è così. Il presidente ANTLO continua a dire che voterà e farà votare al prossimo referendum per il SI. Dal punto di vista odontoiatrico cosa spera di ricavare suggerendo tale preferenza?
«Dal punto di vista odontoiatrico nulla, in quanto non è il mio punto di vista. Dal punto di vista odontotecnico votare SI al referendum significa annullare le tragiche conseguenze negative causate dalla modifica nel 2001 del Titolo V della Costituzione che ha introdotto la legislazione concorrente Stato-Regioni e di fatto annullato ogni speranza di avere un nuovo profilo professionale. In caso di vittoria del SI avremo come interlocutore il Ministero che nell'attuale amministrazione si è dichiarato sensibile alle richieste della categoria. Votare SI al referendum significa altresì scongiurare qualsiasi possibilità di cambio ai vertici del Ministero e quindi di attuare quanto illustrato nel nostro Convegno di fine aprile. Questo senza entrare nel merito delle altre proposte di riforma costituzionale».

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