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DDL Abusivismo: “enorme soddisfazione” di Renzo (Cao) e sconcerto di Maculan (Antlo) per la “scomparsa” dei prestanome

lun. 7 aprile 2014

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"È una notizia che salutiamo con enorme soddisfazione. In un certo senso credo sia l'ottimo risultato di un lunghissimo lavoro fatto in seno alla FNOMCeO e alla CAO nazionale coinvolgendo associazioni sindacali e NAS in una battaglia che vorrei definire di ricerca coraggiosa di una sanità sicura e pulita".

È stato questo il primo commento di Giuseppe Renzo, presidente della Commissione Albo Odontoiatri a poche ore di distanza dall'approvazione al Senato del provvedimento sull'abusivismo professionale destinato a modificare l'articolo 348 del Codice Penale. Il provvedimento, votato all'unanimità, attende ora l'esame della Camera ma è chiaro che i falsi dentisti e i falsi medici hanno ora di fronte un sistema legislativo di riferimento molto più rigido che nel passato. Nel testo approvato a Palazzo Madama sono infatti previste sanzioni fino a 50 mila euro per chi esercita abusivamente una professione e si prevedono anche la reclusione da sei mesi a due anni (per le lesioni gravi) e da un anno e sei mesi a quattro anni (per lesioni gravissime).

Secondo il presidente CAO, "una norma ormai vetusta è stata modificata facendo si che in termini di sanzione e attenzione si possa intercettare il comportamento scorretto e non legale di personaggi che hanno una visione mercantile della cura e del paziente. Sino ad ora uno dei problemi era la perdita di incisività delle azioni dei Nas, i quali - nonostante intercettassero forme evidentemente scorrette di esercizio - si trovavano molto spesso di fronte a recidivi, con gli stessi soggetti che irridevano le banali sanzioni di 500 euro riaprendo i loro cosiddetti studi in altre località. Oggi probabilmente anche il lavoro importante dei NAS troverà una diversa e maggiore efficacia".

Durante la discussione a Palazzo Madama, in cui l'intervento di Amedeo Bianco è stato tra quelli di maggior spessore, Lucio Barani (GAL) ha ricordato il lavoro importante svolto dalla FNOMCeO, che in collaborazione con Eures ha offerto i dati statistici del fenomeno dell'abusivismo nel nostro Paese.

"Occorre sicuramente ringraziare la convinzione con cui alcuni parlamentari", sottolinea Renzo, "penso soprattutto a Marinello, Barani, Bianco, D'Ambrosio-Lettieri, che hanno saputo trasformare in azione politica convincente le nostre preoccupazioni".

Il provvedimento, votato all'unanimità, attende ora l'esame della Camera. Ma Giuseppe Renzo lancia un messaggio finale, in previsione del voto dei deputati: "Non bisogna abbassare la guardia, perchè il passaggio alla Camera sarà l’obiettivo finale di questo cammino. Solo quando avremo la legge potremo ritenerci davvero soddisfatti e i cittadini potranno sentirsi decisamente più sicuri".

 

Riportiamo qui di seguito la posizione Antlo sull’approvazione del DDL Marinello:
L’Antlo si è resa conto che il testo definitivo approvato era di gran lunga diverso da quello presentato, segnatamente nella parte riservata ai “prestanome” per i quali il DDL Marinello prevedeva perfino l’inibizione perpetua all’attività. Una ricerca approfondita al Senato, contatti telefonici con i proponenti del DDL, con altri esponenti del mondo odontoiatrico e dei media specializzati non riuscivano a diradare i dubbi, fino quando l’Antlo non è entrata in possesso di un testo ufficiale che però non chiariva del tutto la questione. L’Antlo si riserva di compiere altre verifiche ma al momento si attiene ai testi ufficiali: quello integrale del DDL Marinello presentato nell’aprile 2013 e quello approvato tratto dal sito del Senato dove è scomparso il comma che prevedeva per il prestanome le stesse sanzioni previste per l’abusivo con l’aggravante dell’inibizione perpetua alla professione.“Se già prima – ha dichiarato il Presidente Massimo Maculan – si rendeva necessaria una decisa sterzata nell’approccio e nella metodologia operativa del CNP in materia di profilo, alla luce di quanto desunto dal testo approvato al Senato sull’abusivismo, risulta ancor più impellente porre la “questione profilo” ai primi posti dell’iniziativa politico-sindacale. Su tale impostazione incentrerà da subito i propri sforzi in tutte le direzioni, sia nei confronti degli interlocutori istituzionali che nel più diretto coinvolgimento della base associata e dell’intera categoria”. Molte saranno le occasioni di confronto e dibattito sul profilo, mentre si delineano altre forme di iniziativa politico-sindacale nei confronti degli interlocutori istituzionali. Antlo non lascerà nulla di intentato affinchè alla Camera dei Deputati si ripristinino condizioni di equità nel provvedimento con le sanzioni per i prestanome previste originariamente nel DDL Marinello e con precise prese di posizione a favore del profilo. Quanto accaduto al Senato con il voto unanime dei Gruppi Parlamentari, nessuno escluso, induce purtroppo a pensare quanto sia giusta la battaglia per la sua soppressione. Non solo per risparmiare i soldi dei contribuenti, ma riproponendo la necessità della soppressione degli Ordini professionali, a cominciare da quello dei medici.

 

Scarica QUI il DDL Marinello

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