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Gli obiettivi clinici dei restauri di II classe

Professor Simone Grandini

mar. 10 maggio 2016

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Il 2 aprile scorso, nella storica cornice di Palazzo Verità-Poeta a Verona si è svolto il 1° Closed Meeting Restorative di Dentsply, evento di approfondimento scientifico in merito alle ultime tecnologie in ambito odontoiatrico e ai nuovi materiali Dentsply.

Tra gli eccellenti relatori abbiamo rivolto alcune domande al primo relatore italiano della mattinata,
il Professor Simone Grandini, dell’Università di Siena, opinion leader internazionale, autore di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali, membro di Style Italiano, che ha svolto una lezione introduttiva dal titolo: “La saga delle II classi: evoluzione dei concetti e delle tecniche”.

Qual è il restauro più frequente e quanto vale negli studi in termini numerici e di fatturato?
Senza dubbio la II classe. Più di due terzi dei nostri pazienti ricevono restauri diretti, e il 50% di questi sono restauri di II classe. Tutto ciò ha un grande impatto anche in termini di fatturato, con i restauri diretti che ne rappresentano circa 1/3 per i nostri studi odontoiatrici.

Perché si dà poca importanza al restauro diretto?
Perché molti di noi ritengono che sia una cosa molto semplice e poco remunerativa (sbagliando, come abbiamo già detto prima), e spesso la conservativa è affidata a collaboratori di minore esperienza all’interno del team odontoiatrico.

 

Leggi l'articolo compelto nella sezione CLINICAL > COSMETIC DENTISTRY

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