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“L’estetica delle emozioni”: consigliabile approfondirle, specie in tempi di crisi

Patrizia Cascarano

Patrizia Cascarano

ven. 20 dicembre 2013

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Le emozioni: come riconoscerle e gestirle. Mai come oggi in un momento di crisi e di negatività è importante parlare di emozioni, del loro valore, delle energie che possono attivare in ognuno e, anche, di come assumere nei loro confronti un atteggiamento equilibrato e positivo, gestendole nei modi più proficui per il proprio benessere.

L’emozione è uno dei motori più potenti: molte delle cose che si fanno, impegni che si prendono, sfide che si assumono, hanno un fortissimo risvolto emotivo, anche in quelle persone che, apparentemente, appaiono fredde e impermeabili. Questo è tanto più evidente in periodi travagliati: se è necessario, per motivi economici, effettuare rinunce, si dovrà anche rinunciare alle emozioni positive che quell’oggetto, vacanza o spesa, cui si sta rinunciando, avrebbero suscitato e per le quali si sarebbe realizzato quel certo investimento. Nel contempo, il fatto di rinunciarvi, susciterà altrettante emozioni contrarie, quali tristezza o rabbia. Il che è evidente. Ma ci ricorda anche che le emozioni forti, le cosiddette “passioni” hanno un senso e una saggezza, caratteristiche tanto più preziose quanto perfettamente “tagliate” su di noi. Tali che, spesso, si pensa sia difficile, se non impossibile, riuscire a trasferirle, raccontarle ad altri. Collera, tristezza, paura, disgusto o vergogna, ma anche gioia, amore e sorpresa sono così integralmente propri che hanno e dimostrano un fortissimo potere condizionante nei confronti della razionalità e del controllo intelligente di comportamenti e relazioni. Di qui è l’importanza di consolidare, attraverso un percorso di consapevolezza, la capacità di controllare gli impulsi, valorizzandone gli aspetti positivi ed energetici.

Per costruire una solida base che alimenti, in positivo, la volontà dinanzi alle sfide ed avversità e arricchisca il carattere a concreto vantaggio delle relazioni interpersonali e sociali.
La possibilità di riconoscere e gestire proattivamente le emozioni infatti permette di preservare le relazioni più preziose e positive, di qualsiasi genere (sentimentali, familiari, lavorative o sociali in senso lato), nonché di intervenire, in maniera “ecologica” per se stessi e gli ambienti e scenari in cui è protagonista la vita.

Le emozioni e passioni cosiddette “tossiche” se non gestite, possono minare la salute propriamente detta e quella del tessuto relazionale e sociale, rendendo anche difficile il normale svolgersi della vita quotidiana, qualora esplodano in manifestazioni eclatanti o patologiche. Le emozioni infatti provocano reazioni rapide, immediate, ma, proprio perché tali, imprecise: quante volte, contrariati per qualche inconveniente, ci “sfoghiamo” in situazioni che nulla hanno a che vedere con l’origine dell’arrabbiatura?
Prima agisce il cuore e poi la mente: banale, scontato e prevedibile, ma vero. Il loro effetto ripropone una visione delle cose, un’analisi di quanto si sta vivendo, fortemente focalizzata su una rappresentazione simbolica estrema, facile, fatta di bianchi e neri, di buoni e cattivi, e, nelle sue soluzioni e scenari, di punizioni, vendette, magie, eroi e assoluti: una realtà simbolica fortemente assimilabile a quella infantile. Tutta la realtà in cui ci troviamo a essere in quel momento viene complessivamente legata a uno stato specifico indotto dalla forza e dominanza dell’emozione.

Questi brevi accenni servono a sottolineare l’importanza di conoscere le emozioni, per il benessere nostro e delle persone cui teniamo, con cui si lavora e si sta a contatto tutti i giorni. In modo, come già detto in apertura, da potersi arricchire con le valenze positive che ogni emozione può innescare, anche quelle che apparentemente si manifestano come più cupe o dolorose. Attraverso la loro conoscenza, la riconoscibilità dei processi reattivi innescati in ciascuno, si può attivare un controllo intelligente, non repressivo e castrante, ma energizzante e libero. Naturalmente e senza artifici, si potranno più facilmente trovare nuove fonti, di grande potenza e di alimento per la motivazione personale. Si potranno riconoscere anche più facilmente le emozioni altrui, individuando bene le proprie e “sintonizzarci” con una comunicazione efficace, entrando, quasi naturalmente, in empatia con le persone, abbattendo barriere anche importanti di relazione. In una parola, le emozioni potranno essere gestite in modo naturale e consapevole, attingendo alle possibilità ed energie da esse offerte, soprattutto se attivato e in maniera equilibrata, inquadrate in un percorso di crescita personale, scevro da discipline di controllo ferree, volte ad annullarle e a castrarle.

Cuore e mente: due elementi meravigliosi e potenti, che, se in armonia, rendono possibile la felicità.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 4 di Cosmetic Dentistry Italy

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