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La ricerca sviluppa alternative alla microplastica ma con un occhio rivolto all’ambiente

Scansione al microscopio elettronico dell’immagine di particelle di legno di faggio, usate in vari prodotti dentali e di cura della persona (immagine grande). Fotografie di campioni di smalto dentale allo stato iniziale, dopo il processo di decolorazione e pulizia. I campioni sono stati puliti con dentifricio contenente cellulosa (immagine piccola).(Immagini:Fraunhofer IMWS).

lun. 5 marzo 2018

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Halle – A lungo si è dibattuto sull’impatto ambientale delle microplastiche usate nei prodotti per la cura della persona, come i dentifrici. Attraverso gli scarichi domestici entrano in mare e recentemente anche nella catena alimentare. Sostituire tuttavia questi componenti senza perderne le proprietà positive è problematico. Ricercatori tedeschi hanno ora sperimentato materiali biodegradabili alternativi alle microplastiche nei prodotti cosmetici.

Molti prodotti per la cura della persona contengono microplastiche composte, fra gli altri, da polietilene e polipropilene. Abrasivi delicati rimuovono le cellule di pelle morta attraverso la frizione e stimolano la circolazione sanguigna della pelle. Grazie alla loro resistenza agli agenti chimici e all’assenza di colore, di odore e gusto, sono anche spesso usati come stabilizzatori e filler.

Polietilene e polipropilene non sono biodegradabili e a causa della piccola taglia delle loro particelle (meno di 5 mm), la microplastica introdotta nelle acque reflue attraverso l’utilizzo di cosmetici non può essere rimossa in modo soddisfacente dagli impianti di trattamento della rete fognaria. Di qui il suo sfociare nel sistema idrico e l’inquinamento ambientale.

Attraverso il progetto di ricerca KosLigCel condotto nell’ambito della struttura leader BioEconomy, i ricercatori del Fraunhofer Institute for Microstructure of Materials and Systems IMWS di Halle contano di contribuire a rimpiazzare le microplastiche facenti parte dei cosmetici. Assieme ai loro partner dell’industria, ossia ad un’azienda per la lavorazione della cellulosa e ad una società per il controllo dei prodotti galenici e dermatologici, hanno sviluppato e messo alla prova composti alternativi da materiali biodegradabili.

Lo scopo era una produzione efficiente ed economica di particelle di cellulosa dal legno di faggio, avena, grano e granoturco che soddisfino le esigenze di abrasività e nettezza nei prodotti del dentale e della cura della pelle. Nello specifico, sono state studiate soluzioni alternative per lo pulizia del corpo e per i dentifrici. Obiettivo particolare? Individuare particelle di cellulosa in modo che la dimensione, forma, durezza e struttura di superficie realizzino le proprietà desiderate del prodotto. La cellulosa fatta di legno di faggio è stata modificata ad hoc e l’ottimizzazione del prodotto accompagnata da un’analisi microstrutturale al Fraunhofer IMWS.

«Dopo due anni di lavoro di ricerca con i vari partner, abbiamo raggiunto ottimi risultati: un dentifricio di prova con particelle di cellulosa, caratterizzato pertanto da un basso effetto abrasivo, ma nondimeno, da una buona efficacia pulente» dice Sandra Sarembe, coordinatrice del progetto al Fraunhofer IMWS.

Le particelle biodegradabili nei dentifrici vengono utilizzate per la rimozione meccanica della placca dentale, la decolorazione dei denti e i residui di cibo, senza danneggiare lo smalto dentale. «Nel caratterizzare la componente di diversi tipi di cellulosa, abbiamo raccolto dati positivi, cosa avvenuta anche usando tali sostanze nel peeling del corpo e in altri cosmetici ad uso dermatologico» spiega Sarembe.

Il team di ricerca è stato in grado di confermare scientificamente che nei prodotti cosmetici le particelle di cellulosa hanno effetti assimilabili a quelli del polietilene.

Sono anche biodegradabili in acqua e possono essere prodotti a basso costo. Inoltre, le particelle di cellulosa si possono usare come riempitivi in deodoranti senza alluminio.

«L’uso della cellulosa come riempitivi bio di base si potrebbe adottare in altri ambiti di applicazione, come es. i prodotti medicali. In aggiunta, differenti tipi di cellulosa si possono mescolare in vista di una vasta gamma di applicazioni. Perciò, le particelle hanno un elevato potenzialità nello sviluppo di nuovi prodotti e allettanti opportunità offerte dal marketing come prodotti sostenibili o addirittura vegani», dice Andreas Kiesow, project manager al Fraunhofer IMWS.

I risultati ottenuti possono infatti essere usati nel futuro per uno sviluppo in altre aree della cosmesi come nel make up per mascara, nelle ciprie e/o rossetti.

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