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La relazione dell’UE sulla salute delinea le sfide del mercato dentale

Un nuovo rapporto, pubblicato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dalla Commissione Europea, afferma che l’Europa si trova in un “momento cruciale” per quanto riguarda l’evoluzione dei suoi sistemi sanitari (Immagine: FreeProd33/Shutterstock).

lun. 20 gennaio 2025

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PARIGI, Francia: un nuovo rapporto sullo stato dell’assistenza sanitaria nell’UE ha evidenziato che la carenza di personale e l’invecchiamento della popolazione stanno contribuendo a “spostare l’equilibrio” tra la domanda e l’offerta di servizi sanitari nel continente. Pubblicato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dalla Commissione Europea, il rapporto evidenzia le significative disuguaglianze nell’accesso alle cure dentistiche nei Paesi dell’UE, determinate da fattori quali le disparità di reddito e la copertura assicurativa pubblica. I risultati invitano a concentrarsi in modo equilibrato su finanziamenti equi, distribuzione strategica dei dentisti e iniziative di prevenzione.

Il rapporto “Health at a Glance: Europe 2024” ha rilevato che il numero di dentisti varia notevolmente tra i Paesi dell’UE, con valori compresi tra 0,5 e 1,3 dentisti ogni 1.000 abitanti. Grecia, Cipro, Portogallo, Bulgaria e Romania hanno registrato il numero più alto di dentisti pro capite, anche se i dati relativi a Grecia e Portogallo potrebbero essere gonfiati, in quanto includono tutti i dentisti abilitati (quindi anche quelli in pensione o emigrati). A livello europeo, la disponibilità di dentisti è aumentata in modo modesto, passando da 0,7 a 0,8 dentisti ogni 1.000 abitanti tra il 2010 e il 2022, tranne che in Danimarca, dove si è osservato un calo.

Nel 2022, i residenti nell’UE hanno effettuato in media 1,2 visite odontoiatriche all’anno, con un numero di consultazioni che varia significativamente da 0,3 in Romania a 3,3 nei Paesi Bassi. Il basso utilizzo in Romania, nonostante l’elevata disponibilità di dentisti, riflette i limitati finanziamenti pubblici e gli elevati costi esterni, che spingono molti residenti a rinunciare alle cure odontoiatriche. In Romania, il finanziamento pubblico rappresenta solo il 7% della spesa odontoiatrica, rispetto al 65% di Francia e Germania. Al contrario, i Paesi Bassi, nonostante l’assistenza odontoiatrica non sia coperta in modo completo per gli adulti, hanno raggiunto un alto tasso di consultazioni grazie a programmi educativi incentrati sulla prevenzione, come l’iniziativa nazionale “Hou je mondgezond!” (Mantieni la tua bocca sana!), che promuove la consapevolezza precoce e le cure di routine nei bambini. Anche la Croazia è stata osservata come esempio di efficace promozione della salute orale precoce, evidenziando il ruolo degli sforzi sistemici nel migliorare la salute dentale.

Nonostante la salute dentale sia un elemento fondamentale per il benessere generale, il rapporto ha evidenziato che nel 2023 il 6% delle persone che necessitavano di cure dentistiche ha dichiarato di non averne bisogno, con un aumento che supera il 12% tra le popolazioni a rischio di povertà. Inoltre, i bisogni insoddisfatti di cure odontoiatriche sono risultati maggiori rispetto a quelli di cure mediche, principalmente a causa del fatto che le spese odontoiatriche sono escluse o coperte solo parzialmente dai programmi di sanità pubblica. «Nel 2023, più dell’8% delle persone in Grecia, Lettonia, Portogallo e Danimarca ha dichiarato di aver bisogno di cure dentistiche non soddisfatte per ragioni legate all’organizzazione e al funzionamento dei servizi sanitari, principalmente per motivi finanziari», scrivono gli autori del rapporto.

«L’Europa si trova in un momento cruciale nell’evoluzione dei sistemi sanitari in tutto il continente», affermano gli autori, aggiungendo che il panorama sanitario è in rapido cambiamento. L’invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite e la carenza di forza lavoro stanno mettendo a dura prova i servizi sanitari e di assistenza a lungo termine europei. Allo stesso tempo, i progressi tecnologici, come l’intelligenza artificiale e la sanità digitale, offrono promettenti opportunità, ma sollevano problematiche di equità. Il rapporto evidenzia inoltre che i cambiamenti climatici stanno aggravando i rischi per la salute e rendono più urgente la necessità di garantire un’assistenza sanitaria resiliente e sostenibile.

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