Il digitale al servizio del mondo cinematografico

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La tecnologia digitale al servizio del mondo cinematografico

Alessandro Genitori

Alessandro Genitori

ven. 17 maggio 2019

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L’avvento della tecnologia digitale ha aperto nuove forme di collaborazione e nuove possibilità d’intervento. Tra questi, spicca la possibilità di collaborazioni come quella avvenuta durante la realizzazione del film “Lazzaro felice” della regista Alice Rohrwacher, acclamato sia al Festival di Cannes sia durante i Davide di Donatello. Approfondiamo l’argomento con il dott. Massimo Alteri, che ha realizzato un dispositivo, Dentamask, capace di modificare il sorriso degli attori rispondendo alle esigenze della sceneggiatura.

Prima di tutto, le chiederei in poche righe di presentarsi... l’odontoiatria, un percorso di vita ma anche una vocazione?
Mi sento parte integrante di questa professione visto che la vivo da quando avevo 14 anni. Ancora ricordo, infatti, che ero adolescente quando per la prima volta sono entrato in un laboratorio odontotecnico. E da amante di questa professione, ho visto la sua evoluzione in questi 43 anni di attività.

In secondo luogo, le chiederei di raccontare il suo rapporto con il cinema prima di questa collaborazione.
Prima di poter lavorare nel mondo del cinema, ero un semplice spettatore amante della settima arte. Poi è capitato di avere tra i miei pazienti persone che facevano parte del mondo dello spettacolo ma relegate al solo rapporto medico-paziente. La telefonata di Alice Rohrwacher mi ha introdotto in una nuova dimensione dove la mia professionalità ha potuto spaziare tra l’odontoiatria digitale di cui sono pioniere, la cosmesi e la finzione scenica. 

Dall’odontoiatria al cinema, mi può raccontare come è avvenuto il passaggio?
Da sempre nel mondo del cinema si ricorre a costumi, trucchi ed effetti speciali di ogni sorta, perché un film coinvolga il più possibile il pubblico. Spesso si cerca anche di modificare i denti degli attori, sia in maniera migliorativa che peggiorativa, per rendere i personaggi più credibili e reali. Nel caso specifico, la collaborazione nasce quando Alice Rohrwacher ha l’esigenza di avere un trucco particolare sui denti della sua protagonista nel suo ultimo film “Lazzaro felice” vincitore al Festival di Cannes per la migliore sceneggiatura. Era una bella sfida, poiché si trattava di modificare il sorriso del personaggio sia durante la sua adolescenza che nell’età adulta. Fin da subito la regista mi ha spiegato le sue necessità, ossia di poter modificare il sorriso e la dentatura, con un approccio che però doveva permettere di essere rimovibile e senza andare ad interferire con la recitazione. 

Una bella sfida, mi racconta com’è andata, quali sono stati i passaggi?
Prima di tutto ho dovuto visitare le due attrici, ossia la giovane Antonia interpretata da Agnese Graziani, e Alba Rohrwacher che avrebbe interpretato il personaggio nell’età adulta. La sfida era far si che la dentatura fosse la medesima per entrambe, dando continuità al personaggio. Alba Rohrwacher e Agnese Graziani avevano una situazione dentale di partenza in ottimo stato estetico, ma che nel film dovevano interpretare la stessa persona in età diverse, con una dentatura di arretrata naturalezza. Doveva trattarsi di una protesi facilmente rimovibile, adattata alla bocca delle due attrici. Per far ciò ho usato tutta la tecnologia digitale che oggi accompagna l’odontoiatra nella sua professione. Tutto ciò diventa possibile grazie al Make-up del sorriso: una tecnica professionale che in modo non invasivo consente di fornire agli attori una dentatura più simile a quella richiesta dalla sceneggiatura del film. Questo tipo di tecnica è tutt’altro che sviluppata e spesso molti registi rinunciano all’utilizzo di essa per la difficoltà che incontrano gli attori ad indossare tali dispositivi.

Il digitale che permette nuove forme di collaborazioni, mi può dare il suo pensiero?
Il digitale ha aperto nuove prospettive, consentendoci di raggiungere risultati eccellenti. Usando il digitale ho potuto far vedere fin da subito come sarebbe venuto il sorriso, lavorando con le attrici in maniera mini invasiva nonostante il “trucco” molto evidente che avrei dovuto usare. Tramite le mie esperienze professionali con l’utilizzo di tecnologie digitali per l’odontoiatria, sono stato in grado di realizzare un prodotto innovativo: il Dentamask. Questo dispositivo dentale non ha interferito con la recitazione e la fonesi delle attrici e ha soddisfatto a pieno le richieste della regista. Nel film “Lazzaro Felice”, grazie al Dentamask, i denti di Alba e Agnese appaiono identici dall’esterno e mantengono la stessa forma, posizione e colore per entrambe le attrici protagoniste, che interpretano lo stesso personaggio, ma in un arco temporale diverso. Con il “trucco” Dentamask l’odontoiatria e il cinema hanno dunque fatto un passo in avanti, confermando che il digitale permette di spaziare in settori diversi da quelli tradizionali.

Tornando al cinema, come sei stato accolto all’interno del set?
Sono stato accolto benissimo sul set, soprattutto dai truccatori che erano davvero incuriositi dal metodo da me usato per modificare il sorriso del personaggio. Ricordo ancora i momenti di lavoro intenso misto a attimi di tranquillità e, almeno per me, stupore vedendo intorno a me personaggi che fino ad allora avevo solo visto in televisione, come per esempio Benigni o Nicoletta Braschi. 

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