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Come la tecnologia digitale ha modificato il flusso di lavoro protesico

M. Pisa, F. Argentino
F. Argentino, M. Pisa

F. Argentino, M. Pisa

mar. 9 gennaio 2018

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Nella soleggiata e festosa cornice di Montecarlo, lo scorso 18 novembre proprio prima delle celebrazioni del Principato, si è svolto il Congresso del Centro Culturale Odontostomatologico, CCOS, alla sua 29esima edizione. Il programma, ogni anno di altissimo livello culturale ed esteso a tutte le specialità odontostomatologiche, segue da sempre l’evoluzione della scienza e delle moderne tecniche odontoiatriche.

Quest’anno in particolare è stato dato un grande rilievo alla tecnologia digitale applicata in chirurgia, ortodonzia, endodonzia con i relativi i vantaggi clinici ed organizzativi, nonché all’odontoiatria estetica e alla cosmetica dentale, in linea con le attuali richieste dei pazienti. In particolare il relatore dott. Francesco Argentino insieme all’odontotecnico sig. Massimiliano Pisa, hanno evidenziato nella loro presentazione le modifiche dei trattamenti protesici con l’applicazione della tecnologia digitale e i vantaggi, anche economici, di inserire il flusso digitale nei piani di trattamento. Qui di seguito pubblichiamo la sintesi a cura degli autori.

Negli ultimi dieci anni la tecnologia digitale è entrata a far parte in maniera sempre più consistente del mondo odontoiatrico. Questo ha semplificato molte le procedure cliniche, ha reso meno invasivi certi trattamenti e più efficaci i percorsi diagnostici. Senza dubbio la branca che ha subito la trasformazione più evidente è quella protesica ed è facilmente intuibile che nei prossimi anni la trasformazione assomiglierà a una vera e propria rivoluzione.

La tecnologia CAD/CAM, insieme all’introduzione dei materiali da restauro a essa dedicata, e l’avvento dell’impronta digitale hanno modificato il workflow protesico. In particolar modo è stato profondamente ridefinito il rapporto fra studio e laboratorio. Le aziende leader del settore digitale hanno creato a questo proposito dei veri e propri portali, all’interno dei quali ogni odontoiatra possessore di uno scanner digitale intraorale è in grado di connettersi a un laboratorio odontotecnico digitale registrato sul portale per poter inviare il file della scansione intraorale al fine di ottenere il manufatto protesico desiderato. Attraverso questo tipo di soluzioni e connessioni via web molti team protesici odontoiatra-odontotecnico hanno capito e intuito che il futuro dell’odontoiatria protesica appartiene alla modalità digitale.

Il primo elemento fondamentale della rivoluzione digitale è rappresentato appunto dalla telecamera intraorale, cioè uno scanner la cui funzione è quella di rilevare un’impronta digitale in sostituzione della tradizionale impronta rilevata con materiali siliconici o polieteri. Oltre all’innegabile vantaggio rappresentato dal maggior comfort per il paziente non va sottovalutato lo straordinario l’effetto marketing esercitato su di esso. Lo scanner intraorale inoltre è un inimitabile mezzo di comunicazione che permette di far comprendere al paziente il valore della riabilitazione, come mai era stato possibile fare. Questo ci fa capire come l’utilizzo dei sistemi digitali in protesi fissa porta alla professione una serie di aspetti migliorativi e rivoluzionari che a un primo impatto possono sfuggire agli aspiranti odontoiatri digitali. La semplicità di utilizzo, la velocità straordinaria con cui si riesce a scansionare un’intera arcata, la possibilità di modificare l’impronta (scansione) appena eseguita sostituendone con un rapido clic una parte o una zona che risultano non adeguatamente leggibili sono soltanto alcuni di questi aspetti. È possibile verificare immediatamente la precisione e la qualità dell’impronta e della nostra preparazione senza dover aspettare, in caso d’imperfezioni, la telefonata dell’odontotecnico che nei normali e tradizionali flussi di lavoro soltanto dopo aver colato il modello in gesso ci invita a richiamare il paziente ed effettuare nuovamente da capo la rilevazione dell’impronta.

Nel caso di una telecamera intraorale invece, si può immediatamente correggere la preparazione appena effettuata e rieseguire la scansione della sola porzione corretta. Fra gli altri vantaggi dell’utilizzo di questo strumento possiamo citare la possibilità di valutare la distanza di ogni parte della preparazione rispetto al dente antagonista per garantire adeguati spazi inter-occlusali, oppure la funzione che ci indica se esistono tratti del margine della preparazione non ben definiti che potrebbero dare origine a corone poco precise o dal margine fragile; inoltre il software è anche in grado di indicarci se la preparazione è affetta da sottosquadri. In altre parole il software e il sistema agiscono in ogni momento una funzione di controllo della precisione e della correttezza del nostro protocollo di lavoro spingendoci ad osservare la massima cura nella preparazione dell’elemento protesico. Nel corso degli anni abbiamo assistito allo sviluppo di molti modelli di scanner intraorali arrivando a oggi a modelli che garantiscono massima accuratezza di rilevazione dei dettagli anche senza l’utilizzo delle polveri opacizzanti da scansione. Dopo aver eseguito la preparazione protesica e aver effettuato un adeguato trattamento dei tessuti molli paramarginali cosi come previsto anche per l’impronta tradizionale, il dentista esegue una scansione intraorale. Terminata la scansione il sowtware accoppia in automatico l’arcata superiore ed inferiore. Questo passaggio rappresenta un’altra novità di rilievo rispetto alle procedure tradizionali in quanto è di importanza non trascurabile il fatto che adesso è affidato al dentista il controllo diretto dei rapporti intermascellari di massima intercuspidazione. Con i metodi tradizionali invece questo passaggio avviene in laboratorio senza il controllo e la verifica clinica da parte del dentista. Un eventuale errore d’interpretazione da parte dell’odontotecnico dell’accoppiamento dei modelli in gesso può infatti pregiudicare l’intero processo del lavoro.

Un secondo aspetto importante è quello dell’analisi diretta e immediata da parte del dentista della qualità della preparazione; in questa fase come già abbiamo sottolineato in precedenza siamo ancora in tempo a correggere eventuali imperfezioni della preparazione e in pochi secondi rieseguire una scansione della sola parte corretta. Infine al dentista è affidata un altro importante passaggio, quello cioè di disegnare il margine della preparazione. È noto a tutti coloro che amano la protesi che questo è una delle fasi più critiche del lavoro in team con l’odontotecnico, in quanto una cattiva interpretazione da parte di esso del margine della preparazione può vanificare tutto il lavoro eseguito. Disegnare il margine è un prezioso esercizio di analisi del proprio lavoro da parte del clinico per verificarne la leggibilità e migliorare le proprie tecniche di preparazione. A questo punto il file può essere inviato al laboratorio odontotecnico attraverso l’utilizzo dei già citati Portali Web di connessione.

Il laboratorio odontotecnico una volta ricevuto il file, può eseguire la progettazione del manufatto e la realizzazione di esso attraverso una macchina fresatrice. Sempre in laboratorio il manufatto può essere ottimizzato mediante tecniche di stratificazione di ceramica o tecniche di pittura in caso di manufatti monolitici.

Siamo profondamente convinti che nella fase storica in cui il settore odontoiatrico e odontotecnico stanno vivendo, sia di vitale importanza per le due categorie, cogliere le opportunità che i profondi cambiamenti della crisi economica ha generato. Modificare i metodi di lavoro attraverso protocolli più veloci ed efficaci rappresenta un’esigenza di sopravvivenza e sviluppo. In questo quadro la scelta delle tecnologie digitali, rappresenta a nostro avviso la scelta vincente per il futuro dell’odontoiatria protesica.

L'articolo è stato pubblicato sul Cad Cam di dicembre 2017.

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