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Imparare a gestire il paziente di Medicina Estetica. Un Master dedicato agli Odontoiatri

Cristina M. Rodighiero

Cristina M. Rodighiero

mer. 7 novembre 2012

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ASPEM, con sede a Pioltello (Mi), è una Scuola di Medicina Estetica innovativa nel proprio settore, sia per quanto riguarda l’esperienza del corpo docente, costituito da medici altamente qualificati e membri delle più prestigiose università italiane ed estere, sia per quanto riguarda le metodologie didattiche e le tecnologie utilizzate.

La Scuola di Medicina si rivolge a Medici e Odontoiatri, proponendo percorsi formativi ad hoc. In particolare, ASPEM è la prima scuola ad aver attivato un Master europeo di Medicina Estetica per Odontoiatri. I diplomati ASPEM sono stati da quest’anno iscritti nel Registro dei Medici e degli Odontoiatri a Indirizzo Estetico dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano e Provincia. Lo scopo dell’insegnamento offerto dal Master di Medicina Estetica per Odontoiatri è quello di formare Odontoiatri in grado di svolgere da subito la professione in modo adeguato. Per fare questo si avvale dell’esperienza di professionisti che già da anni svolgono questo tipo di attività.
Responsabili di questo progetto sono le dottoresse Maria Albini e Cinzia Forestiero, Medici chirurghi, fondatori dell’Accademia di Medicina Estetica ASPEM di Milano.
Proprio a loro abbiamo chiesto di illustrarci gli obiettivi formativi del Master e di delinearne le caratteristiche.

Entrambe sottolineano che «la mission di ASPEM è quella di farsi pioniere nella creazione di una cultura dell’etica nel settore estetico: attraverso la sua visione e capacità di innovazione, pilota l’evoluzione del modello di benessere, di wellness fisico e mentale, certificando nuovi percorsi professionali con un vero e proprio marchio di qualità». Questa mission si esprime perfettamente nelle tematiche proposte nel Master.
«Al di là delle tecniche, la scuola insegna la corretta gestione del paziente di medicina estetica. Insegniamo come rapportarsi con il paziente in modo corretto, come analizzare i suoi bisogni, quali sono le sue aspettative e, di conseguenza, quanto potrà essere soddisfatto del risultato. L’Odontoiatra deve imparare che non è sufficiente trattare il paziente con un filler. È necessario pensare anche al trofismo della cute del paziente, consigliargli l’assunzione di integratori e complementi. Solo in questo modo il trattamento sarà non solo estetico, ma anche curativo. Grazie all’Odontoiatra, il paziente può imparare a gestire anche da un punto di vista nutrizionale la propria cute, contrastandone l’invecchiamento cutaneo».

Il Master si articola in due anni accademici, più un terzo facoltativo di formazione specialistica. Sono previste lezioni frontali, esercitazioni pratiche e tirocini presso gli ambulatori della scuola. Dal secondo anno sarà compresa anche la frequenza degli ambulatori per il tirocinio. Al termine di ogni anno è previsto un esame per i discenti che abbiano frequentato le lezioni. Per ogni anno accademico sarà richiesta al Ministero della Salute l’attribuzione dei crediti formativi.
Un importante elemento del Master è il sollecitare l’Odontoiatra a diventare per il paziente un vero e proprio consulente in fatto di salute e benessere. «Invitiamo gli odontoiatri iscritti al secondo anno del Master di Medicina Estetica ASPEM a non sottovalutare le lezioni di Medicina antiaging e Scienze dell’alimentazione, in apparenza non di loro interesse, perché la gestione del paziente di Medicina Estetica richiede un approccio multifunzionale per l’ottenimento di un risultato finale migliore e per meglio affrontare i molteplici problemi legati all’invecchiamento cutaneo».
Nel programma del Master ci sono anche lezioni di Psicologia, comunicazione, gestione delle complicanze. Come sottolineano Maria Albini e Cinzia Forestiero, «L’Odontoiatra vede per il 90% del tempo il paziente sdraiato sul riunito. Il Medico Estetico, invece, vede per l’80% del tempo il paziente sulla sedia. Prima bisogna parlare a lungo e approfonditamente con il paziente e poi passare alla fase di trattamento. Se prima non si parla con il paziente, alla fine del trattamento nell’80% dei casi si avrà un paziente insoddisfatto. La parte principale del lavoro di un Medico Estetico è assimilabile a quello dello Psicologo.
Spesso ci chiedono di trattare una ruga che non c’è, o di non trattare una ruga che c’è perché la considera come un elemento caratterizzante della propria personalità. Bisogna quindi capire quali sono le vere motivazioni che stanno dietro alla richiesta di un trattamento estetico, per studiare insieme al paziente la soluzione più consona. Spesso l’odontoiatra non è preparato a questo approccio psicologico, ecco perché questo diventa il fulcro su cui poggia il programma del Master».

Per informazioni sul programma del Master: www.scuolamedicinaestetica.com

 

L'articolo è stato pubblicato su Cosmetic Dentistry di ottobre 2012.

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