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Il Tribunale di Roma punisce l’ENPAM per non aver fatto un investimento rischioso

ENPAM

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mar. 18 novembre 2014

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La Fondazione ENPAM ricorrerà in appello contro una singolare sentenza del Tribunale Civile di Roma che ha condannato l’ente previdenziale per non aver realizzato un investimento che avrebbe leso gli interessi dei propri iscritti.

La decisione, presa all’unanimità dal Consiglio di amministrazione della Fondazione, fa seguito al pronunciamento del Tribunale Civile di Roma (Giudice unico Vincenzo Vitalone), secondo il quale l’Ente dei medici e dei dentisti dovrebbe risarcire una società che tentò di vendergli un immobile per 97,5 milioni di euro, benché privo dei requisiti promessi.

L’ENPAM nel 2009 aveva deciso di non dare seguito all’investimento poiché l'immobile si era rivelato privo dei presupposti che originariamente avevano portato la Fondazione ad interessarsi all'acquisto dell'edificio con parziale permuta di alcuni propri alberghi da dismettere. A presentare l’operazione all’ENPAM fu l’imprenditore alberghiero Dario Roscioli.

«Curioso che un ente previdenziale possa essere condannato per non aver concluso un’operazione che avrebbe potuto danneggiare i suoi iscritti – ha dichiarato il presidente della Fondazione ENPAM Alberto Oliveti –. Confidiamo che la Corte d’appello ribalterà la sentenza di primo grado, che l’ENPAM ritiene estremamente ingiusta».

La sentenza del Tribunale di Roma comporterebbe il pagamento di 25 milioni di euro alla Carciano Immobiliare s.r.l. La vicenda si riferisce a un complesso immobiliare situato in via Carciano, nella periferia della Capitale.

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