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Prevenzione odontoiatrica più leggera per i cittadini, AIO non esclude un patto con il Governo

Mauro Miserendino, Ufficio Stampa AIO

Mauro Miserendino, Ufficio Stampa AIO

lun. 7 ottobre 2019

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«Siamo pronti a ragionare con il governo su un grande progetto di prevenzione rivolto a tutti gli italiani e in particolare alle fasce deboli. Studieremo una proposta insieme alla Federazione Dentale Internazionale». Fausto Fiorile presidente di Associazione Italiana Odontoiatri tira le fila del 28° Congresso nazionale di Associazione Italiana Odontoiatri.

E mette simbolicamente a disposizione 8 mila odontoiatri, gli iscritti AIO, di una sperimentazione con un servizio sanitario nazionale che oggi con le sue risorse offre per le cure dei denti meno del 10% della copertura di cui gli italiani avrebbero bisogno. Di fronte a lui, Michele Nardone Capo Dipartimento Innovazione del Ministero della Salute, a Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo odontoiatri nazionale Albo Odontoiatri, a 106 presidenti di commissioni ordinistiche provinciali, a Carlo Ghirlanda presidente dell’altro sindacato Andi, e soprattutto a Gerhard Seeberger, suo predecessore in AIO e oggi guida italiana del massimo organo internazionale delle associazioni odontoiatriche, quella FDI che raccoglie oltre un milione di dentisti di 130 paesi.

Nardone chiede ai dentisti di lavorare a una piattaforma informatica epidemiologica per raccogliere i dati di salute dentale degli italiani, e annuncia la revisione del documento sulle Raccomandazioni Cliniche a cura del Gruppo tecnico Odontoiatria ministeriale dove siede anche Fiorile. Sulle sue proposte AIO è disponibile a un dialogo. «La solidarietà – dice Fiorile a margine delle sessioni – è il filo rosso sotterraneo di questo congresso accanto ai cinque valori del codice di comportamento che ogni socio AIO è chiamato a sottoscrivere: responsabilità, eccellenza, innovazione, sostenibilità e sinergia nel lavoro». Il tema del giorno è anche l’importante, recentissima vittoria di una posizione FDI sostenuta dall’Italia: una dichiarazione ONU (Universal Health Coverage) secondo cui gli stati membri dovranno sempre più sostenere con risorse della collettività la cura delle patologie odontoiatriche, ovunque nel mondo. «L’obiettivo è ora fare in modo che ogni famiglia non dedichi più del 10% del suo reddito alle cure dentali», recitano i paper dell’associazione mondiale presieduta dall’italiano Seeberger. In linea il presidente nazionale degli odontoiatri Iandolo, che annuncia un convegno di svolta a Roma a dicembre per un dentista «che valorizzi prioritariamente gli aspetti del suo lavoro che interessano la salute del paziente». Con il congresso trentino, AIO archivia un evento formativo di primo piano per soci e non soci, costruito in simbiosi con l’Accademia Italiana di Conservativa – protagonista per due mattinate con le sue giornate autunnali ed aggiornamenti sui restauri – e con il Collegio dei Docenti universitari di Discipline odontostomatologiche guidato da Enrico Gherlone. Una manifestazione che ha portato sul lago oltre mille presenze, 80 sponsor e una cinquantina di relatori. E si ripeterà nel 2020.

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