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Il rapporto tra dentisti e pazienti nell’Italia in crisi

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gio. 11 marzo 2010

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Key-Stone, istituto specializzato nel settore della salute e benessere, ha concluso un’ampia ricerca su un campione rappresentativo di 650 laboratori odontotecnici che denunciano, nella maggioranza dei casi, un crollo nella produzione di protesi odontoiatriche fisse e mobili.

Un milione di dentiere e circa 5 milioni di elementi di protesi fissa (corone e ponti), di cui oltre il 70% fabbricati con la più estetica ceramica. Questo il “consumo” di protesi degli italiani nel 2009.
È intorno al 15% il calo nella produzione di protesi odontoiatriche; non risultano grandi differenze tra protesi fissa e mobile, il fenomeno è infatti omogeneamente diffuso per il tipo di prestazione. Anche se per la protesi più costosa, come quella in ceramica, la riduzione è un po’ più marcata.
L’entità del trend non è statisticamente riconducibile a un semplice maggior ricorso alla prevenzione. Il problema è decisamente più eterogeneo dal punto di vista geografico: è infatti il Sud Italia a far registrare la crisi più profonda, con un -17%. Nel Nord- Ovest il calo è minore, attestato intorno al -12%. Il fenomeno di riduzione ha riguardato circa il 60% dei laboratori odontotecnici, in particolare quelli più piccoli e artigianali, sui quali si è misurato un picco del -22%.
Si è così accentuato il fenomeno della chiusura dei laboratori odontotecnici, che – secondo la fonte europea ADDE – sono calati del 10% in pochi anni. Resistono i laboratori attrezzati con tecnologie informatiche, come gli scanner per le nuove modalità di produzione Cad-Cam, che
utilizzano la tecnologia 3D per la progettazione e produzione di protesi: hanno retto evidenziando un calo minimo del -4%.
Non roseo lo scenario anche per il 2010, poiché le situazioni congiunturali approdano agli studi dentistici con mesi di ritardo rispetto a quando si manifestano apertamente nei mercati per la pianificazione pregressa delle terapie dei pazienti che, una volta in cura, continuano con i trattamenti. Tuttavia, a mesi dalle congiunture negative e con la coda della crisi in atto specie in ambito occupazionale, si prevede un’ulteriore riduzione di pazienti e una minor accettazione dei preventivi più importanti riguardanti la protesi.
Il sistema odontoiatrico italiano, quasi esclusivamente privato, fa sì che per la protesi si debba attingere al risparmio delle famiglie. Spesso la protesi è una spesa sostitutiva di altre (auto, arredi, viaggi ecc.). Dovrebbe essere un diritto accedere a servizi sanitari che ristabiliscano la corretta funzionalità ed estetica della bocca. Ma la crisi, che nel corso del 2009 si è fatta sentire sul bilancio familiare a tutti i livelli, ha spento il sorriso di molti italiani.
 

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