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Il dentale, la sua industria e l’Unidi Parla il neo presidente Gianfranco Berrutti

lun. 10 settembre 2012

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La presidenza Unidi conferita a Gianfranco Berrutti, nel corso dell’assemblea del 28 giugno a Milano viene a coronare una lunga militanza (dal 2002) nel Consiglio Direttivo, in veste di consigliere incaricato di seguire le attività estere dell’Unione.

Compito delicato, conferito non a caso. Direttore commerciale per l’estero della Major di Moncalieri dal 1998, all’Unidi Berrutti ha avuto infatti modo di valorizzare al meglio la sua competenza professionale, promuovendo l’immagine Unidi e del dentale italiano sui mercati mondiali. E visto che non solo la sua, ma anche la maggioranza delle circa cento Aziende che fanno parte dell’Unione è decisamente proiettata verso l’estero, s’intuisce la delicatezza della carica che dal 28 giugno Berrutti è chiamato a svolgere. Per poter sfuggire al crollo della domanda interna che colpisce ovviamente anche le aziende del dentale (o meglio “per uscire indenni dalla crisi” come dice Berrutti) l’unica salvezza sta nell’export. Lo ha constatato Roberto Rosso (Keystone), nel suo rapporto a Brugg. Lo pensano unanimemente anche gli “addetti ai lavori” di un’industria come la dentale che ha nel suo Dna la vocazione per l’estero grazie alla globalizzazione. Alla domanda pertanto “Dove andrà l’Unidi sotto la presidenza Berrutti?” quasi scontata la risposta del neo presidente: “Cercheremo di rafforzare l’immagine del“made in Italy” dentale nel mondo” cavalcando, peraltro, un trend già in atto. Visto che il marchio del “made in Italy” in sé è sempre apprezzato (più di quanto talvolta ci si aspetterebbe), oltre alle campagne, agli eventi ad hoc, da tempo l’Unidi ha preso infatti ad allestire un “Padiglione italiano del dentale” nelle rassegne più importanti contribuendo all’onere che l’impresa associata deve versare per prendervi parte. Lo ha fatto in Aprile a Singapore (16 le associate aderenti) con un successo che spera di bissare tra due anni nella prossima edizione. E lo rifarà l’anno prossimo a San Paolo del Brasile con un’azione che se da un lato ripropone e conferma un’eccellenza quasi scontata, dall’altro tenta di rintuzzare una concorrenza sempre più insidiosa anche all’interno. L’azione internazionalista dell’Unidi e del nuovo presidente, mirata soprattutto al Sud Est asiatico e alla Cina, non farà perdere di vista comunque il “sell in”, ossia il mercato interno ancor oggi “molto vergine” dove occorre porre rimedio ai cali mortificanti e all’attuale frustrazione. “Con un’apposita campagna sottolineeremo anche in Italia l’eccellenza del made in Italy” promette Berrutti - naturalmente in sintonia con gli altri protagonisti del dentale” con i quali i rapporti sono notoriamente buoni (l’antico e collaudato sodalizio con gli Amici di Brugg è solo un esempio). “Al prossimo Expodental - continua - stiamo raccogliendo i vari attori del dentale per un importante convegno sul ricambio generazionale, problema sentito dagli studi ma anche dalle Aziende”. Su quale possa essere un buon motivo per spingere un’azienda ad associarsi all’Unidi “oltre a quanto già detto e premesso che le aziende nostre aderenti coprono oggi dal 60 all’80% della produzione italiana - dice - l’altro grande filone d’impegno Unidi è lo sviluppo dell’attività associativa: servizi e consulenze che riteniamo non sufficientemente conosciuti e che vorremmo potenziare. Di qui l’avvio dell’“Unidi Press On Line”, erede dell’antica “Unidi Press” cartacea e di un servizio di Web Marketing”.

L'articolo è stato pubblicato sul numero 9 di Dental Tribune Italy 2012.

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