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L’International Expodental vista da Gianfranco Berrutti, presidente Unidi che ha organizzato la 41° edizione

Gianfranco Berrutti, Presidente Unidi.

ven. 2 agosto 2013

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Il presidente Unidi, Gianfranco Berrutti, parla della prossima International Expodental in programma a Milano e più in generale dell’azione Unidi per rilanciare, all’interno, il mercato del dentale e, all’esterno, per conquistare nuove posizioni.

Se si chiede a Gianfranco Berrutti, presidente Unidi succeduto il 28 giugno 2012 a Mauro Matteuzzi, quale sia la specificità della 41a edizione di Expodental, in programma a Milano dal 17 al 19 ottobre, non esita a rispondere che è il rafforzamento dei contenuti culturali scientifici della rassegna. Nata tre anni fa a Roma, come espressione dell’intensa collaborazione esistente tra il Collegio Docenti, presieduto da Antonella Polimeni, e l’Unidi, il forum continua con il ruolo di elemento di richiamo di Expodental come lo è stato peraltro per le ultime due edizioni. Sia per la levatura dei relatori sia perché rafforza la simbiosi che c’è, che deve esserci, tra evoluzione scientifica e tecnico-industriale in un ambito in cui la competitività non ammette indugi.
Quest’anno tuttavia, rileva Berrutti, alla collaborazione accademia-industria va ad aggiungersi una nuova sinergia con Antlo, sindacato tra i più rappresentativi degli odontotecnici, categoria che in virtù dell’evoluzione scientifico-tecnologica sta subendo una mutazione genetica epocale. «Da artigiani, soprattutto manuali, stanno trasformandosi in tecnici informatici» – dice Berrutti – «in pratica, stanno cambiando pelle». Principale vetrina italiana del dentale, crocevia d’incontro tra le sue varie anime, Expodental si propone quest’anno anche come momento di più stretta collaborazione. Entrambi, industriali raccolti nell’Unidi e odontotecnici raccolti in varie sigle, fanno parte da tempo del cosiddetto Tavolo del Dentale riunitosi nel febbraio scorso a Montecitorio, alla vigilia delle elezioni, per prefigurare, con i sindacati dei dentisti, un’azione comune all’insegna del principio dell’“unione fa la forza”.
Berrutti ammette che a monte di una sinergia difficilmente ipotizzabile fino a qualche tempo fa, c’è una crisi, che giustificherebbe anche un certo calo dei partecipanti (aziende e professionisti) a Expodental. «Anche altre rassegne di fama consolidata hanno avuto battute di arresto» – osserva – «e se pur dobbiamo prenderne atto anche noi, dobbiamo anche riconoscere che si tratta di un calo più contenuto rispetto ad altre realtà». In virtù del detto cinese che una crisi è anche, tuttavia, un’occasione di rilancio, Berrutti preannuncia già a Expodental alcune azioni peraltro assai gradite agli associati, idonee a innestare nuovi processi di crescita.
Visto che molte aziende guardano all’export per controbilanciare i modesti andamenti interni, Berrutti accenna al rinnovato accordo con l’Istituto del Commercio Estero (ICE) datosi di recente una nuova organizzazione interna. E accenna anche alla formazione in corso di delegazioni di operatori in vista di nuovi incontri internazionali. Dopo aver guidato una quindicina di aziende in visita ai mercati del Nordafrica «in contemporanea ci stiamo attrezzando per accogliere delegazioni di operatori stranieri interessati al nostro mercato». L’attività di promozione dell’industria italiana all’estero è considerata di punta nella dinamica dell’Unidi. Il modo principale per avviare tra aziende italiane e operatori stranieri un proficuo dialogo è il padiglione Unidi, che verrà allestito nelle prossime rassegne internazionali (Brasile, Chicago, Singapore). Una sorta di Casa Italia dove la aziende iscritte possono installarsi e interagire, a condizioni di assoluto favore.
Pur tuttavia, è il mercato interno il grande malato da rivitalizzare, attenuando lo squilibrio esistente tra sell in e sell out. Dopo aver accennato alla pressione esercitata al Tavolo del Dentale, sentimento comune con gli altri componenti, Berrutti richiama le richieste che l’industria (ma anche il sindacato dentisti) ha ribadito con forza all’organo politico per dare una scossa salutare al mercato interno. In primis, la detraibilità delle spese odontoiatriche, per fermare l’attuale emorragia di pazienti e incentivare l’accesso delle famiglie alle cure odontoiatriche. Inoltre, la detraibilità degli investimenti strumentali, oggi visti come indice di ricchezza più che onere; la revisione degli studi di settore, considerati forme di penalizzazione e non di intraprendenza imprenditoriale. E infine, una maggior possibilità di finanziamento per agevolare l’attività odontoiatrica, specie rivolte ai giovani.
Sull’andamento della prossima Expodental le previsioni di Berrutti sono comunque positive. Senza richiamarsi ai segnali di “ripresina” di cui parla il Ministro, da considerare più come segni di speranza che indici di una ripresa effettiva, il presidente Unidi conta sull’indubbia forza di richiamo di Milano e sull’indotto che potrebbe provocare, già due anni prima, il prossimo Expo Milano 2015. Sottolineando il patrimonio di riferimento costituito oggi da Expodental, Berrutti lancia anche un segnale (ossia un aperto invito) alle aziende che, pur partecipando a Expodental, non aderiscono a Unidi, oppure a quelle che, pur aderenti, ritengono di non partecipare. «Expodental – dice Berrutti – è una vetrina prestigiosa, non solo del made in Italy, ma delle aziende che vi prendono parte».

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