Dott. Rossi, ci può raccontare brevemente qual è la missione della IAED e come si è evoluta negli ultimi anni?
La IAED è nata quindici anni fa dall’iniziativa di un gruppo di amici e soci dell’Accademia Europea di Odontoiatria Estetica, con l’obiettivo di riunire in un unico “contenitore” tutte le branche dell’odontoiatria dedicate ai problemi estetici. Nel corso degli anni, il numero dei Soci Attivi e Ordinari è progressivamente aumentato, e oggi l’Accademia rappresenta, nel panorama italiano, un gruppo coeso di professionisti impegnati nello studio di nuove soluzioni e nella formazione – rivolta sia ai giovani sia ai colleghi più esperti – su tutte le discipline legate all’estetica dentale.
Qual è, secondo lei, il ruolo dell’Accademia nel promuovere l’eccellenza in odontoiatria estetica, sia a livello clinico che scientifico?
Il ruolo primario dell’Accademia è, appunto, quello di raccogliere – esempio unico in Italia – in maniera trasversale tutte le discipline dell’odontoiatria: riunire protesisti, conservatori, parodontologi, ortodontisti, implantologi, favorendo l’integrazione dei rispettivi ambiti di competenza e creando una sinergia tra le diverse specializzazioni, con l’obiettivo finale di raggiungere l’eccellenza estetica. Frequentare l’Accademia significa entrare in contatto con i maggiori esperti delle diverse discipline, in un’atmosfera cordiale e stimolante. Quest’anno l’Accademia propone cinque workshop pratici su tematiche diverse: dalla terapia della peri-implantite in zona estetica alle tecniche rigenerative più avanzate, dall’uso dei materiali più innovativi alla pianificazione tridimensionale del sorriso con software dedicati, fino all’impiego degli allineatori nei casi interdisciplinari. Una proposta formativa probabilmente unica, al momento attuale, nel panorama odontoiatrico italiano.
Quali saranno i temi principali affrontati durante il Congresso IAED 2025 di Genova?
Il congresso di quest’anno ha come titolo “L’estetica nella pratica quotidiana” e si propone di illustrare ai colleghi presenti possibilità e limiti nella gestione dei casi clinici di tutti i giorni, sia nelle singole discipline odontoiatriche sia in un’ottica interdisciplinare. La giornata di venerdì si aprirà con un approfondimento sulla conservativa, in particolare su come gestire i profili di emergenza in zona estetica. Seguiranno relazioni dedicate all’implantologia, con un focus sull’ottimizzazione dei casi full arch FP1, e all’ortodonzia, con un’analisi delle strategie per trattare i dismorfismi. Nel pomeriggio affronteremo tre temi di grande attualità: la gestione della peri-implantite, le tecniche di rigenerazione ossea orizzontale e verticale, e le nuove soluzioni digitali per la riabilitazione protesica su denti e impianti. La giornata di sabato si aprirà con una conferenza dedicata al laboratorio digitale e alla gestione moderna dei casi su denti e impianti. A seguire, una dissertazione approfondita sui tessuti molli attorno ai denti ed agli impianti ed in conclusione parleremo di quali siano al momento attuale le scelte migliori in estetica nella selezione dei monconi protesici ed implantari.
In che modo il congresso riflette l’evoluzione attuale del settore e le esigenze dei professionisti?
Il congresso di quest’anno si articolerà a partire dai workshop pratici pre-congressuali fino al programma scientifico vero e proprio. Ogni sessione sarà strutturata in formato interattivo: al termine delle presentazioni, il pubblico avrà a disposizione 20 minuti per dialogare direttamente con i relatori e confrontarsi sui temi trattati. I relatori, tutti professionisti di altissimo livello, presenteranno come sempre lo stato dell’arte nelle rispettive discipline.
Quali sono oggi, a suo avviso, le sfide più rilevanti che l’odontoiatria estetica si trova ad affrontare? E quali opportunità ritiene più promettenti per il futuro, sia dal punto di vista tecnologico che formativo?
Nell’attuale panorama odontoiatrico, l’Intelligenza Artificiale e le tecnologie digitali stanno compiendo progressi straordinari. Questi temi saranno protagonisti nei workshop pre-congressuali e nelle presentazioni di relatori di fama internazionale. Un programma così ricco e aggiornato rappresenta il massimo che ci si possa attendere da un congresso di alto livello.
Come vede il futuro della IAED nei prossimi anni? Ci sono obiettivi o progetti strategici su cui state lavorando?
Dal 2020, IAED ha scelto di puntare con decisione sui giovani talenti. L’introduzione della “Challenge”, una competizione riservata agli under 40, ha rappresentato un punto di svolta: i dentisti più motivati e promettenti si sono avvicinati all’Accademia e oggi molti di loro stanno progressivamente assumendo ruoli dirigenziali. Siamo prima di tutto un gruppo di amici uniti da una passione comune, e siamo sempre felici di accogliere chi condivide la nostra stessa attitudine. Il nostro obiettivo è continuare a crescere, con entusiasmo ma anche con equilibrio, integrando tutti coloro che desiderano evolvere e migliorarsi, proprio come facciamo noi ogni giorno, per contribuire insieme alla creazione di sorrisi meravigliosi.
Perché, secondo lei, è importante partecipare al Congresso IAED 2025?
Un’occasione unica per coniugare teoria e pratica in un contesto affascinante come l’Acquario di Genova e il Porto Antico. Un’opportunità preziosa non solo per i professionisti, ma anche per le loro famiglie, di incontrare relatori di fama internazionale e scoprire una città ricca di bellezze, cultura e attrazioni.
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